Sp500 bottom 2008/2009
Sp500 top 2017
Adesso torniamo indietro di 8 anni, ossia ai tempi di Lehman, di Aig e dei mutui subprime:
I prezzi delle case sono crollati ben al di sotto dei rispettivi mutui, i cosiddetti “mutui underwater, per cui al debitore conviene dichiararsi insolvente e lasciare la patata bollente alla banca, tanto dopo cinque anni sarà ritornato sul mercato vergine come mai prima, pulito da tutti i mali.
La situazione diventa per così dire surreale, il credit crunch interessa anche le aziende più solide, come General Electric o Siemens che trovano difficoltà perfino a scontare crediti ordinari presso le banche.
Già a fine Ottobre del 2008 la Federal Reserve mette in atto il QE, ma il mercato non recepisce proseguendo verso nuovi minimi che saranno toccati a marzo del 2009.
Qualche buon analista ha estrapolato delle proiezioni Elliott-Fibonacci, indicando un obiettivo per l’indice SP500 di 800 punti, ma la paura degli investitori è tale che in borsa si continua a vendere per liberarsi anche di quel poco rimasto.
Pazzo e irresponsabile, infatti, è considerato, colui che (armato di lucidità e semplicità), in una situazione di pieno caos in base alle onde di Elliott segnala la presenza di un bottom importante, in quanto la situazione reale è a dir poco disastrosa, mentre chi suggerisce di vendere, descrivendo la realtà del momento, passerà come il più grande figo di tutti i tempi.
A distanza di un anno la situazione economica rimane ancora tragica, ma l’indice SP500 è salito di quasi l’80 percento.
Tutto questo remember per affermare due cose:
- Con gli obiettivi Elliott-Fibonacci non si scherza, specie se questi non vengono tirati a casaccio. Compito difficile è quello di individuare esattamente le onde interessate al fine di estrapolare gli obiettivi. Da tempo, come avete letto più volte, abbiamo indicato degli obiettivi ben precisi per l’indice SP500, ultimo dei quali era situato a 2450.
- L’obiettivo finale, rappresenta un traguardo che può essere anche violato momentaneamente, causa l’esasperazione del trend in corso, ma nel lungo periodo si rivela fondamentale per scommettere in favore di un’inversione. Tanto per fare l’esempio del 2008: chi avesse agito sull’obiettivo degli 800 punti, ma senza curarsi minimamente di gestire il rischio sarebbe stato spazzato via dal mercato. Questo per dire che in queste fasi saper gestire la volatilità è addirittura più importante che individuare l’obiettivo stesso.
Oggi ci troviamo nella situazione opposta a quella vista nel 2008/2009. L’indice SP500 si sta avvicinando all’obiettivo di 2450, nonostante qualcosa di strutturale sia già emerso, come ad esempio, i tassi che salgono, la Brexit e soprattutto l’era Trump ormai iniziata.
Rialzo porta rialzo, cosicché più ci avviciniamo al traguardo di 2450, maggiori sono le necessità di isolamento psicologico per colui che da tempo ha scelto una strategia contrarian volta a sfruttare un’inversione strutturale del mercato, sulla base del ciclo di Elliott.
Il 99,99 percento della gente, in queste fasi, solitamente non raggiunge un grado di lucidità utile a cogliere le opportunità offerte dalla teoria del caos, sulla quale Elliott-Fibonacci è a dir poco impeccabile, ma finisce per farsi trascinare dal sentiment e dalla logica del momento.
E’ alquanto probabile che l’obiettivo di 2450 non sarà toccato con precisione per poi assistere al big bang dell’indice Sp500.
Quasi sicuramente, però, arriveremo a ridosso di tale livello con una direzionalità molto alta e caratterizzata da grande ottimismo, che lascerà pochi spazi a chi vorrà cavalcare nel breve movimenti contrari. Proprio per questo ribadiamo l’importanza di gestire al meglio le emozioni, ma soprattutto il rischio, in prossimità del target suddetto.
Essendo questo un obiettivo di lungo, estrapolato su un ciclo che ormai dura da otto anni, il margine di errore potrebbe addirittura essere pari al 10%, ma il 2450 sarà a nostro avviso il perno sul quale vedremo una svolta significativa per almeno i prossimi dodici mesi.
Occhi aperti
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Non c’e’ nulla di nuovo in borsa. Non ci puo’ essere perche’ la speculazione e’ vecchia come le colline. Cio’ che accade nel mercato oggi e’ accaduto prima ed accadra’ ancora. Jesse Livermor