Ricordate quando alcune settimane fa dicevamo di ammainare le vele, vista la bonaccia?
Molti, invece di seguire le nostre scelte, basate su dati oggettivi, hanno perseverato nel tenerle bene aperte cercando di captare quelli che non erano venti, ma correnti d’aria irregolari, provocate dallo spostamento di altre navi alle prese con qualche problemino tecnico.
Ebbene, finalmente, nelle ultime due settimane molti capitani, hanno iniziato ad ammainare le vele, sposando una scelta che avevamo chiaramente anticipato.
Quando c’è bonaccia infatti, meglio perdere qualche corrente fuorviante, piuttosto che rischiare di trovarsi impreparati difronte ad una tempesta improvvisa.
In questi giorni i mercati hanno chiaramente amplificato l’evidenza di come gli operatori professionali stiano chiudendo molte posizioni, anche complesse, come ad esempio i long/short.
Come dicevamo ieri su Telegram, i settori più colpiti infatti sono stati quelli aventi trend rialzisti di lungo periodo ormai consolidati da tempo, come ad esempio il Food o il Real Estate, mentre il bancario e l’assicurativo hanno visto flussi in entrata.
Anche nei nostri screening, osserviamo un chiaro cambio di rotta a livello settoriale, segno questo che la liquidità sta andando a cercare titoli rimasti al palo, sacrificando invece le società a maggiore sostenibilità. Detto in gergo non è “denaro buono” in quanto gli investitori che cercano di sfruttare i bassi prezzi di alcuni settori non sono disposti ad aspettare a lungo, ma piuttosto propensi a liquidare senza indugi al primo starnuto.
In queste fasi, occorre soprattutto avere pazienza, in attesa che vi sia un riequilibrio utile a capire quale sia la vera natura strutturale di mercato. Può darsi che il bancario ad esempio possa essere il settore del futuro (ne dubitiamo) come rivelarsi invece un nuovo flop.
Oggi, in un contesto nel quale vi è una netta ritirata degli investitori professionali, non è il momento per compiere tali scelte.
Per una volta tanto i mercati, nella seduta odierna, smetteranno di guardare ai sondaggi farlocco delle ultime ore, secondo i quali Trump starebbe rimontando, e si concentreranno quasi totalmente sui dati occupazionali mensili Usa, al fine di capire quante possibilità ci siano per un rialzo dei tassi a dicembre. I dati saranno resi noti alle 13,30 e le attese sono per un miglioramento rispetto al mese precedente.
I mercati maggiormente definiti in ottica di trend sembrano essere quelli obbligazionari, ragione per cui, un dato UP finirebbe per provocare una risalita dei rendimenti anche marcata. In caso di reazione invece positiva dei bond, a fronte di dati imprevisti, vi sarebbero buoni motivi per diminuire il peso di tale asset.
I mercati valutari e quelli azionari non sembrano avere idee molto chiare e in questo caso è lecito attendersi grande volatilità di breve con escursioni anche pericolose, dato che molti investitori professionali sembrano fuori, in attesa di conoscere il verdetto di martedì.
Un’altra tegola di incertezza che si è presentata ieri proviene dalla Corte Costituzionale Uk, che ha rimandato ogni decisione al Parlamento in tema di Brexit.
Benché riteniamo improbabile, che venga respinto il risultato referendario, riteniamo che tale decisione allunghi i tempi in merito di applicazione dell’articolo 50, che la May aveva garantito entro Marzo 2017.
Si sta costruendo pertanto un’altra data che incollerà gli operatori davanti ai video. Dopo le elezioni Usa, il referendum italiano del 4 dicembre, ci sarà senza dubbio la decisione del Parlamento Uk in merito al Brexit, la cui data ovviamente è da definire.
Il Mondo sembra ostaggio di eventi, ognuno dei quali viene dipinto come lo spartiacque tra la civiltà moderna e l’Armageddon. E sugli eventi spesso si concentrano le più corpose scommesse. A che giova?