MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

La bestia nera

In questa settimanale (per avere maggiori informazioni su queste pubblicazioni e riceverle in realtime cliccal qui)avremmo voluto e potuto parlarvi di Italia, di come il PIL sia in erosione da 10 anni, il nostro premier non eletto voglia cambiare la costituzione, in Europa valiamo leggermene di più di una dracma fuori corso, etc etc

D’altra parte nella vita l’unica cosa che è ha davvero valore è il tempo. Si scambia tempo per soldi lavorando, per poi utilizzare i soldi (che si spera vengano visti come energia e non come obiettivo alla Paperon De’ Paperoni) per le cose che si ritengono importanti nella vita.

L’italiano medio è un accumulatore (risparmiatore) seriale di energia (soldi) creata vendendo il suo tempo lavorando.

Per cui perché farvi perdere tempo parlando di Italia quando forse abbiamo qualcosa di meglio in cui investire tempo? Lasceremo a voi il giudizio alla fine della settimanale, sempre se riterrete che valga ancora la pena di giudicare …

In questa settimanale vorremmo parlarvi di una cosa ben precisa, ovvero di una di quelle frasi che ogni investitore dovrebbe interiorizzare (che non vuole dire leggere, non vuol dire leggere 50 volte, non vuol dire saper recitare e non vuol dire capire, ma vuol dire sentire come fosse un pezzo di noi).

L’investitore deve investire in base a quello che vede e non a quello che pensa.

Se nel leggerla hai pensato, “tutto qui?” sappi che vuol dire che questa frase non ce l’hai dentro, altrimenti non avresti pensato così, perché è una delle più grandi perle di trading/investing che si possano interiorizzare.

Cerchiamo di capire cosa vuol dire in profondità questa frase.

Quando noi leggiamo un testo, una frase, vediamo un evento, parliamo con una persona, la cosa che facciamo è raccogliere dati con i cinque sensi e mandarli al cervello, il quale si fa in men che non si dica un giudizio.

Nel caso della borsa, i sensi coinvolti sono 1: la vista. Si guarda il grafico e gli occhi mandano al cervello il grafico stesso. Udire un grafico non ci è concesso, gustarlo nemmeno, toccarlo neppure e sentirlo può darsi, ma solo quando lo si sente dentro e non con il naso.

Quando l’immagine arriva al cervello viene elaborata. Se si ha fatto un percorso di spersonalizzazione dall’investimento, quello che si vede è quello che è, e quello che si pensa è abbastanza vicino a quello che si vede (in fondo siamo umani).

Prendiamo ad esempio il grafico del FTSE MIB 40 daily chiusura di venerdì.

Cosa si vede? Un grafico candlestick con delle medie (50 e 200) e una proiezione di Fibonacci (che già è una cosa soggettiva non oggettiva, quindi per il momento escludiamola). La candela di venerdì è andata in significativa controtendenza rispetto alle precedenti.

Qui poi inizia la fase di giudizio.

Poniamo di essere short.

La mente umana cosa farà, lavorando a velocità luce senza che nemmeno ce ne accorgiamo? Semplicemente cercherà conferme del nostro pensiero perché avere ragione piace a tutti, e quindi genererà un giudizio in modo da renderci felici (e avere ragione).

Per cui è chiaro come il grafico sia un rimbalzo tecnico, che comunque non ha ancora superato quota 16800 e che ci sta dopo una discesa “del  genere” (che poi cosa mai vorrà dire una “discesa del genere”? … Altro aspetto importante: quando si è imprecisi ce la si sta semplicemente raccontando … altrimenti si sarebbe precisi se si avessero dati, no?)

Poi c’erano le chiusure tecniche, quindi molto probabilmente si stratta di ribilancimenti di istituzionali, tanto è vero che le banche sono andate molto bene.

Poniamo di essere long.

La mente umana, sempre lavorando a mac speed, dirà molto probabilmente: se lo guardi bene unendo le candele è un bullish engulfing. Poi la spinta è stata poderosa. Chiaramente c’è ancora un gap da colmare. Poi il sentiment sul brexit è cambiato “grazie” all’omicidio della Cox (si, quando si è in posizione si diventa anche cinici, è risaputo: non interessa l’omicidio ma le conseguenze sul sentiment del brexit), quindi lunedì si tratta di vedere che venga chiuso il gap di qualche giorno fa e poi il mercato dovrebbe riprendersi.

In entrambi i casi il “bias della conferma” opera alla grande, portando l’immagine a essere elaborata in base al proprio sentiment e posizionamento sul mercato e a cercare conferme di quello che si pensa, trasformando quello che si vede in conferma di quello che si pensa. Il tutto porta a generare un pensiero che mira ad una previsione mediante un giudizio.

Ripeto, perché non è banale da interiorizzare: il bias della conferma (la ricerca di situazioni che confermino il proprio pensiero, alla luce del fatto che si vuole avere ragione e non guadagnare perché avere ragione è più importante) opera in modo da farti guardare l’immagine (grazie ai segnali luminosi che colpiscono la retina) e a filtrarla secondo il nostro stato d’animo e i nostri pensieri, che mediante un giudizio (detta la bestia nera) portano a una previsione.

La previsione: in finanza chi fa previsioni è perduto. In finanza si fanno ANALISI probabilistiche non previsioni. Si cercano operazioni che hanno un rapporto rischio/rendimento di 1/3 almeno, non si fanno previsioni. Si cercano operazioni poco rischiose su aziende solide, non si fanno previsioni. Prevedere è il ruolo dei maghi, non degli investitori.

La previsione nasce da un giudizio. Il giudizio è la bestia nera,

nel trading come nella vita. Quando uno esprime un giudizio filtra quello che vede (nel caso della finanza) in base al suo sentire e al suo vivere e distorce la realtà secondo se stesso. Peccato che la correlazione tra il nostro vivere e sentire e il mercato azionario sia -1. Quindi al mercato del nostro giudizio gliene frega zero. Per cui rimane l’importanza di guardare le cose per quello che sono, non filtrandole mediante giudizi per fare una previsione.

A questo punto la domanda che può venire è: si ma se guardo un grafico posso almeno pensare? Certo. Ma pensare oggettivamente. Quindi mettendo insieme tutti gli aspetti raccolti in merito ad un grafico e valutarlo per quello che è, non per quello che vorrei fosse, non per quello che giudico sarebbe  meglio fosse, non per quello che vorrei che fosse perché sono in posizione.

Quindi occhio al giudizio, in finanza come nella vita.

Il giudizio è un prodotto del pensiero basato sulla esperienza del vita e spesso al mondo e in particolare al mondo della finanza, del nostro giudizio non gliene frega proprio niente.

Negli investimenti con i giudizi si perdono soldi. Nella vita si perdono relazioni, amori, rapporti personali e a volte, il peggio, si può perdere anche se stessi.

Categories: psicologia

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