Detto in confidenza, ci scompisciamo dalle risate, nel vedere come molta gente che aveva preso delle sane mazzate in testa nei primi due mesi dell’anno, nella giornata di lunedì scorso fosse dannatamente bearish, per poi far finta di niente con sfacciata indifferenza.
Ovviamente il tutto è dovuto alla scarsa qualità di informazioni e soprattutto di formazione, che nel momento in cui ti ha messo fuori dai giusti binari, finisce per darti il colpo mortale, facendoti perdere il controllo della situazione.
La lucidità e l’umiltà in situazioni come queste è alla base di tutto, le quali si conquistano con il duro lavoro e la sete di conoscenza. Niente è al caso.
Dopo un eccesso di negatività, accumulato tra gennaio e febbraio, il minimo era quantomeno tirare i remi in barca, visto la massa di scadenze previste da qui al 17 di marzo. Disoccupazione Usa, Bce, Boj e tre streghe.
In questi giorni quindi i mercati cercano di caricarsi ben bene di aspettative, facendo correre la propria immaginazione sui poteri del “maschio alpha”, capace con una bacchetta magica di cambiare le sorti del Mondo, sempre secondo la fantasia.
Stupido quindi forzare la mano, senza aver visto prima i punti fermi su cui muoversi. Del resto i mercati sono altamente leggibili in questi giorni, e segnali di perdita di forza, utili a capire un probabile risveglio, non sono mancati.
Il comportamento tuttavia non è tipico di un mercato bullish. Quasi si cerca di anticipare le mosse di Draghi per poi metterlo ad un angolo, una volta che le decisioni del Governatore non avranno sorpreso le aspettative. In passato, infatti la Bce aveva sempre sorpreso in positivo. Da alcuni mesi invece è il mercato che sembra correre oltre, con la fantasia per poi cadere nella cruda realtà.
Attualmente le attese degli operatori si sono spinte verso un ribasso dei tassi di 0,10/0,2 centesimi e di un aumento di 10 mld degli acquisti di asset.
Tutto ciò come accennato ieri è inutile se parallelamente non vi è un aumento dei deficit pubblici, che in qualche modo libererebbero la liquidità in favore dei consumatori. Del resto un aumento del deficit potrebbe essere ben tollerato, ad esempio, attraverso riforme fiscali incentivanti, ma la lungimiranza di questa Europa è tale che possiamo andare tranquilli sul fatto che niente accadrà.
Inutile quindi aumentare gli acquisti di bond statali, in quanto non esiste al momento un problema di sovrabbondanza sul mercato. Ben più efficace sarebbero acquisti di bond bancari o corporate in generale, in quanto tale misura calmerebbe la paura degli operatori soprattutto in tema di bail-in.
Come possiamo vedere la fantasia può correre all’infinito. La paura di contrariare il potere del maschio alpha è altissima e tale da costringere molti a ripesare i portafogli secondo criteri più tradizionali.
Bce o non Bce l’Europa al momento rimane la parte meno attraente in ottica di investimenti. Chi avesse una visione ottimista a livello globale sarà bene che guardi ai macro trend piuttosto che ai sali e scendi dei mercati, magari attratto dai bassi prezzi.
Sui macro trend ci siamo già pronunciati a suo tempo e non vogliamo ripeterlo in tale sede. Diciamo solo che vediamo una migliore sostenibilità in Asia e dintorni.
Osservando i nostri screening, notiamo un chiaro miglioramento dei mercati emergenti. Turchia e Indonesia sembrano quelli meglio predisposti, ma segnali positivi in termini di forza arrivano anche se guardiamo agli emergenti in senso globale.
Come possiamo vedere dal grafico, l’indice Dax ha completato al rialzo la figura di 1-2-3 di Ross. Tali figure non devono assolutamente essere trascurate in quanto sono fra le più conclamate nelle fasi di inversione. Inversione di medio, di breve o di lungo? Ad oggi non esistono elementi per fare considerazioni che solo i maghi possono fare. Diciamo solo che il Dax ha trovato in quota 8900/9000 un chiaro obiettivo, mentre il prossimo ostacolo importante è posto tra 10000 e 10100. Il ciclo delle medie a lungo è chiaramente ribassista. Pertanto ne dovrà passare di acqua sotto i ponti prima di fare previsioni a lungo raggio.
Il dato oggettivo che vediamo è che la direzionalità di breve continua a scendere (market-neutral), mentre quella di lungo ha solo intaccato la sua salita (trend lungo definito bearish).