Viviamo di credenze
In questi giorni purtroppo percepisco ancora molta superficialità fra gli addetti ai lavori. Mi capita ogni tanto di scambiare qualche opinione, ma mi accorgo, che chi sta dall’altra parte, spesso si è costruito delle “credenze” che non vengono assolutamente messe in discussione.
Tutti noi ovviamente viviamo di credenze, sulle quali agiamo e rafforziamo le nostre convinzioni, ma il più delle volte, le stesse ci portano a vedere le cose in modo diverso dalla realtà.
Una delle principali credenze che la gran parte degli investitori si è creato è quella della “tranquillità” o del “rendimento certo”. Un po’ come quella del lavoro a posto fisso tanto ambito dagli italiani.
Questo ormai non esiste più.
Un’altra credenza, ben radicata nella gente, è che se i mercati diventano bearish, necessariamente bisogna vendere tutto e parcheggiare in liquidità (tasso negativo), come se improvvisamente il Mondo si fermasse ad aspettare che tu abbia elaborato al meglio una nuova strategia.
In una civiltà che ormai viaggia ad una velocità maggiore di 1000 volte rispetto a 20 anni fa, dove il numero di investitori sale in maniera esponenziale ogni anno, mentre le banche centrali alimentano il banco, ad un nuovo problema corrisponderà una nuova opportunità.
L’importante pertanto sarà quella di pianificare per tempo le opportunità da cogliere, cercando di eliminare il più possibile le credenze che nel contesto attuale costituisco un pericoloso freno e niente più.