MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Immaginate una banca che paga interessi negativi. I depositanti quindi in realtà pagano per mantenere il loro denaro su di un conto. E’ sicuramente folle, del resto è quello che hanno fatto molte delle banche centrali europee tagliando i tassi di interesse sotto allo zero per chi li tiene fermi overnight. Per alcuni, si tratta di un tentativo di rinvigorire un’economia con una nuova opzione viste che le altre opzioni di politica monetaria “standard” sembrano non dare effetti. Secondo gli analisti di bloomberg, si tratta di una scelta poco ortodossa che ha distorto i mercati finanziari e che potrebbe ritorcesi contro a chi ha attuato questa strategia. Se invece i tassi di interesse negativi funzionassero, tuttavia, possono segnare l’inizio di una nuova era per le banche centrali di tutto il mondo.

La situazione

Visto che per il momento i tassi negativi non hanno sortito grossi effetti negativi, i politici sono più disposti ad accettare i tassi sotto zero. La Banca centrale europea ha tagliato nuovamente i tassi il 3 dicembre, anche se il presidente Mario Draghi aveva detto in precedenza che il “limite inferiore” era stato raggiunto. La BCE è diventata la prima banca centrale di livello mondiale ad avventurarsi sotto lo zero nel mese di giugno 2014, e ora fa pagare alle banche nazionali oneri per lo 0,3 per cento per tenere i soldi presso la bce durante la notte.

La Svezia ha anch’essa i tassi negativi. La Danimarca ha utilizzato i tassi negativi per proteggere la sua moneta dalla svalutazione dell’euro e la Svizzera ha ridotto il suo tasso di deposito sotto lo zero per la prima volta dal 1970. Dal momento che le banche centrali forniscono un punto di riferimento per tutti i rendimenti finanziari, i tassi negativi si sono allargati ad una gamma di titoli a reddito fisso molto ampia, principalmente bond governativi.

Alla metà di novembre, oltre un terzo del debito emesso dai governi della zona euro aveva rendimenti negativi. Ciò significa che gli investitori in possesso di debito, alla scadenza, non riavranno indietro il capitale. Le banche nazionali sono state per ora riluttanti a passare a tassi negativi sui conti per paura di perdere i clienti, anche se Julius Baer ha iniziato ad utilizzare i tassi negativi per i grandi depositanti.

Lo sfondo in cui opera la BCE

I tassi di interesse negativi sono un segno di disperazione, un segnale che le opzioni politiche e monetarie tradizionali si sono dimostrate inefficaci e nuovi limiti devono essere esplorati. Puniscono le banche che accumulano denaro, invece di estendere i prestiti alle imprese o ai finanziatori più deboli. I tassi sotto zero non sono mai stati utilizzati prima in un’economia grande come quella dell’area euro. Mentre è ancora troppo presto per dire se funzioneranno, Draghi ha promesso durante il culmine della crisi del debito in Europa nel 2012 di fare “tutto il possibile” per salvare la valuta comune della zona euro, segnalando la capacità e volontà della BCE di introdurre eventualmente anche politiche innovative.

La BCE ha scelto di sperimentare tassi negativi prima di rivolgersi a un programma di acquisto di obbligazioni come quelli utilizzati negli Stati Uniti e in Giappone.Uno degli obiettivi della bce, concomitante con il portare l’inflazione attorno al 2%, è evitare la deflazione in un contesto in cui la zona euro è alle prese con una carenza di credito e di disoccupazione vicino al suo livello più alto dalla costituzione della moneta nel 1999. Tutto ciò rende il compito della BCE molto complesso.

 

L’argomento

In teoria, i tassi di interesse sotto zero dovrebbe ridurre gli oneri finanziari per le imprese e le famiglie, migliorando  la richiesta per i prestiti. In pratica, c’è il rischio che la politica monetaria potrebbe fare più male che bene. Se le banche fanno pagare  ai clienti per tenere i loro soldi, il denaro contante rischia di finire sotto il materasso.

Janet Yellen, la chair della Federal Reserve, ha detto alla sua udienza di elezione del Novembre 2013 che anche un tasso di deposito che è positivo, ma prossimo allo zero potrebbe disturbare i mercati monetari.  Due anni più tardi, ha detto che un cambiamento di circostanze economiche potrebbe portare a mettere tassi negativi negli Stati Uniti,. Anche la Banca d’Inghilterra, con la voce del  governatore Mark Carney ha detto che potrebbe ora tagliare il tasso di riferimento sotto l’attuale 0,5 per cento, se necessario.

I tassi negativi non hanno creato corse agli sportelli o ai contanti che alcuni avevano temuto, in parte perché le banche non li hanno trasmesso ai loro clienti. Ma c’è ancora una preoccupazione da considerare : per ora le banche stanno assorbendo loro stesse i tassi negativi; questo porta a stringere il margine di profitto tra i loro prestiti e i tassi sui depositi, e potrebbe quindi ridurre la capacità di prestito. Tassi sempre più bassi alimentano anche la preoccupazione che i paesi diventino sempre più impegnani nella guerra valutaria, in una spirale di svalutazione contro svalutazione, che non si sa che risultati finali possa dare o dove possa portare.

source: bloomberg

 

 

Categories: banche centrali

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