I movimenti del DAX sono facilmente spiegabili in 2 maggiori eventi da 1 mese a questa parte:
- 22 ottobre: Draghi dice che potenzierà il QE a Dicembre
- 13 novembre: attacco dell’ISIS a Parigi
Il primo evento è stato visto come un momento “long” per il mercato europeo e in particolare il dax che ha messo in 24 ore circa il 6.5%.
Il secondo evento è stato percepito come un evento preoccupante nelle prime 2 ore di apertura dei mercati, con il dax che perdeva un 2.5% circa, per poi essere interpretato come una “buy opportunity” tante è vero che il dax, dai minimi delle prime 2 ore di cui sopra, ha segnato un 6.3% e si è permesso di violare quota 11.000 oltre che la trendline che univa i massimi di marzo con quelli di luglio e agosto.
Quindi al momento è evidente che il sentimento è long, in attesa delle parole di Mario Draghi del 3 dicembre, che sta sempre più alzando la posta e l’aspettativa ad ogni meeting. E rimane long indipendentemente dagli attentati e dall’influenza che questi possono avere sullo spostarsi di merci e persone, nella speranza che Mario possa risolvere o che per il fine anno si possano comunque stappare delle ottime bottiglie di champagne.