Dall’analisi settimanale
Per concludere, vi lascio alle parole di Mario Draghi di qualche giorno fa:
Scelte di politica monetaria
Tassi invariati (the interest rates on the marginal lending facility and the deposit facility will remain unchanged at 0.05%, 0.30% and -0.20% respectively.)
Press Conference
Parliamo subito del passaggio che ha fatto infiammare i mercati.
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La forza e la persistenza di alcuni elementi che stanno rallentando l’inflazione rispetto ai livelli che volevamo raggiungere nel medio termine (attorno al 2%), richiedono approfondita analisi.
Il grado di accomodamento delle politiche monetarie in corso verrà riesaminato a Dicembre, quando saranno disponibili i dati sulle proiezioni macroeconomiche fornite dallo staff dell’Eurosystem.
Il board della bce è disposto ed in grado di agire con tutti gli strumenti a sua disposizione per mantenere un adeguato grado di politiche monetarie accomodanti.
In particolare il board può agire cambiando l’acquisto di assett dal punto di vista della dimensione, composizione e durata. Nel frattempo continueremo ad acquistare titoli per 60 miliardi al mese fino al settembre 2016 o oltre se necessario, sempre con lo scopo di raggiungere il 2% (o attorno) del target di inflazione.
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Quindi l’analisi economica:
Analisi Economica
L’inflazione per l’eurozona è tra 0.4 e 0.5%. Le prospettive di domanda esterna si riducono, mentre la domanda interna dovrebbe essere sostenuta dalle politiche accomodanti della banca centrale e dal basso prezzo del petrolio.
I rischi di crescita in riduzione sono in aumento, causa principalmente le economie emergenti e gli sviluppi sui loro mercati finanziari.
Analisi Monetaria
L’M3 continua a crescere anche se a un tasso leggermente inferiore. Il credito alle imprese aumenta del 0.4% e quello ai privati del 1% rispetto al 0.9% del mese precedente. Il tutto favorito dalle condizioni monetarie accomodanti.
Nonostante l’aumento del credito alle imprese, il miglioramento continua a rispecchiare la ridotta relazione tra ciclo economico, rischio credito, possibilità di credito (credit supply) e gli aggiustamenti nei bilanci che stanno facendo aziende sia di tipo bancario che non bancario.
Conclusioni
L’obiettivo della bce è quello della “price stability” (inflazione). In questo la bce opera in maniera decisiva. Perché la politica della bce sia efficace e possa sprigionare il suo completo potenziale, serve però anche altro.
Riforme strutturali: per ridurre l’alta disoccupazione e aumentare la possibilità di crescita dell’euro area. In dettaglio, vanno fatte azioni per migliorare l’ambiente economico, includendo ad esempio infrastrutture adeguate, aumentare la creazione di posti di lavoro e aumentare la produttività.
Politiche fiscali: l’implementazione completa e consistente dello Stability and Growth Pact è cruciale perché si sviluppi fiducia nella coesione dell’eurozona. Nel frattempo gli stati membri devono crescere fiscalmente in maniera omogenea e sostenibile.
Per chi volesse approfondire, ecco il link al transcript con le domande:
https://www.ecb.europa.eu/press/pressconf/2015/html/is151022.en.html
E la conference: