La mappa del tesoro: Gold spot e Fibonacci
Tengo a precisare che io non faccio previsioni. Quelle cari miei le fanno i maghi e spesso ci azzeccano a posteriori.
L’unica cosa che posso fare è quella delle constatazioni, cercando di leggere al meglio le fasi in cui ci troviamo.
Provate a digitare la parola chiave su Google “oro scoppia pane” e apparirà per primo l’articolo che scrissi nel 2011, nella quale constatavo una grande anomalia del rapporto tra il metallo giallo e il prezzo del pane. Il tutto mentre c’era chi all’epoca usciva con la verità in tasca sparando target a 5000 o 10000.
L’altro giorno ad esempio vi ho postato due bellissimi grafici nei quali descrivevo le correlazioni di lungo periodo tra mercato equity e oro. (Se non l’avete viste cercatele)
Lungi da me quindi nel fare previsioni. Altra cosa è constatare in che situazione ci troviamo.
Una delle chiavi di lettura più importanti che utilizzo, per capire in che situazione ci troviamo (riferito a tutti gli asset) è la teoria di Elliott-Fibonacci.
Il grafico che ho riportato sopra è una mappa essenziale che qualsiasi amante dell’oro dovrebbe portare con sé in tasca, per tirarla fuori ad ogni momento di incertezza.
Voglio ancora ripetere che tale mappa non è previsionale, ma semplicemente una descrizione delle traiettorie, in base alle quali riusciamo a comprendere meglio lo stato delle cose.
Veniamo alla descrizione
Le linee orizzontali in nero, rappresentano i punti più significati del ciclo rialzista di lungo periodo. Tale estrapolazione poteva essere fatta solo a partire dal 2007 inoltrato e non prima. Chi vi dicesse il contrario, fa previsioni e quindi rientra nella categoria dei maghi, che come detto ci azzeccano a posteriori.
Il ciclo rialzista, secondo Elliott-Fibonacci, rientrava quindi nella categoria di quelli tra 1 e più anni (per intenderci sopra il ciclo primario e sotto il super ciclo, che abbraccia oltre 30 anni). La stessa dinamicità, mi ha permesso di individuare per tempo il famoso target di 12150 del Dax come un importante punto di svolta.
Sul fatto che il ciclo rialzista sia finito da un bel pezzo e proprio esattamente (è un caso) poco dopo che scrivevo quell’articolo che dovete a tutti i costi ricercarvi su Google, non ci sono dubbi. Il ciclo addirittura ha avuto una durata di circa 12 anni, pari esattamente a quello vissuto dal Dax dal 2003 al 2015.
Durata del ciclo secondo Elliott
Elliott classifica i cicli in base alla loro entità temporale nel modo seguente:
NOME CICLO | DURATA |
Grande superciclo | Più secoli |
Superciclo | Multi decennio (40-70 anni) |
Ciclo | Da 1 a diversi anni |
Primario | Pochi mesi fino a 2 anni |
Intermedio | Da qualche settimana a qualche mese |
Minore | Settimana |
Minuscolo | giorni |
Minuetto | ore |
Subminuetto | minuti |
Detto questo è importante sapere come leggere la mappa tracciata secondo Elliott-Fibonacci. Osservate le linee nere al fine di comprendere come si sono svolti i movimenti in prossimità delle stesse durante il ciclo rialzista. Quota 1018 – 1313 – 1789 sono stati punti determinanti sui quali ci sono stati degli arrivi, delle ripartenze o dei ripensamenti evidenti, sui quali, senza una mappa del genere si poteva correre in errori irreparabili. Con le linee orizzontali in rosso invece ho descritto il ciclo ribassista, iniziato proprio nel 2011. E’ impressionante come l’onda 2 (linea rossa) coincida quasi millimetricamente con l’onda 5 (linea nera o fase rialzista). Gli altri punti chiave del ciclo rosso (ribassista) sono situati rispettivamente a 1392 – 1145 – 747.
Altrettanto evidente è la serie di pull-back, una volta perforato il supporto/obiettivo, della linea rossa situata a 1392, mentre per quanto riguarda il livello di 1145 non ne parliamo. In quest’ultimo caso è avvenuto un vero e proprio floor, culminato poi con il suo sfondamento una volta scoperte le carte della banca centrale cinese.
E adesso che fare?
Precedentemente ho riportato la fase dei cicli classificati per durata.
Come detto il ciclo ribassista attuale è iniziato nel 2011, pertanto, parlare di ciclo primario (durata max 2 anni) sarebbe obsoleto. Piuttosto la teoria ci dice che siamo difronte ad un ciclo la cui durata è ovviamente superiore a “diversi anni”. Stabilire quanti siano questi diversi anni potrebbe rientrare nella scienza delle previsioni, mentre secondo Elliott potremmo solo tracciare i livelli temporali di regressione.
Altro indizio scioccante.
Come possiamo vedere tracciando il ciclo temporale dell’onda 1 rialzista si ottiene il risultato temporale finale dell’onda 5 e il probabile periodo entro il quale terminerà il ciclo correttivo. Ottobre-Novembre 2016 quindi sembra il periodo di durata del ciclo ribassista iniziato nel 2011. E fino a quel momento cosa faremo?
Ad oggi è importante osservare dove ci troviamo, prima di sparare sentenze. Prima di tutto abbiamo due livelli importantissimi da osservare, che la teoria di Elliott ci fornisce. Quota 1145 e quota 747. La rottura di 1145, avvenuta nelle settimane scorse, pone aperti i rischi di ricadute improvvise verso l’obiettivo successivo.
Tuttavia il passato ci ha abituato che nei punti focali indicati da Elliott sono avvenuti importanti segnali di proseguimento o di inversione del trend primario. Ad esempio nel 2010 abbiamo avuto un segnale di proseguimento/accelerazione sull’obiettivo di 1313, mentre nel 2011 si è presentata una bull-trap proprio sul livello di 1789.
Pertanto ad oggi dobbiamo prestare molta attenzione al livello di 1145, in quanto il suo superamento verso l’alto, aumenterebbe sensibilmente le possibilità di cambiamento del ciclo così come avvenne del 2011.
Fino a che non avremo segnali concreti di ritorno sopra 1145, e per segnali concreti intendo una rottura confermata per almeno tre settimane, lo spettro di 747 sarà alla portata del ciclo ribassista attuale.
Spero che il nostro sforzo sia stato utile a far comprendere al meglio il disegno della mappa secondo Elliott-Fibonacci, mentre se lo avrete interpretato come una semplice previsione vi prego di cestinarlo all’istante.
Andrea Facchini