Analisi settimanale del 28.03.2015
Il timeframe di lavoro è l’intervallo di tempo su cui si lavora. Si passa dai nanosecondi degli high frequency trading algorithm alle decine di anni dei buffettiani.
Noi di MoneyRiskAnalysis lavoriamo principalmente sul 60 minuti, sebbene abbiamo screening e indicatori daily. Facciamo analisi settimanali e anche trimestrali. Questa visione macro sui timeframe settimanale e trimestrale e tecnica sui timeframe daily e intraday ci permette di mantenere una visione di insieme complessiva.
Avere più timeframe di riferimento permette di non perdersi nel proprio timeframe. Spesso infatti un movimento del proprio timeframe può spiazzare o far pensare a movimento del mercato contrari a quanto ci aspettiamo, ma se manteniamo una visione di insieme ci accorgiamo che la situazione sta cambiando o che si tratta solo di un momento di rilassamento del mercato.
Vediamo cosa questo vuol dire sul dax future che seguiamo attentamente sul trading system con a 60 minuti.
Sul 60 minuti che abbiamo postato in settimana a chi ha aderito all’iniziativa Telegram è risultato evidente un laterale di base con un posizionamento in un triangolo che avevamo disegnato da tempo e presentato più volte anche nelle daily e nelle weekly.
Sul giornaliero vediamo un laterale chiaro:
tra 11600 e 12250.
Il più interessante è il weekly:
Dove capeggia un engulfing bearish dopo una candela con ombre lunghe sia verso l’alto che verso il basso. La candela con ombre lunghe mostra incertezza psicologica con il mercato che tira un po’ su e un po’ giù e poi si assesta sui livelli di inizio settimana. La candela di questa settimana ingloba la candela precedente mostrando una propensione ai sell, sebbene ci sia stato un grosso recupero da quita 11650 toccato giovedì.
Sul mensile il dax future è poderoso:
Sul trimestre (considerato che siamo a fine Marzo):
La candela è imbarazzante. Consideriamo che passare da 10.000 a 12.000 non richiedere la stessa liquidità di passare da 5.000 a 6.000 sebbenel’incremento sia sempre del 20%. Chiaramente da 10.000 a 12.000 la liquidità richiesta come investimento è superiore perché il costo del sottostante è superiore. Ad esempio comprare 100 azioni a 12 è diverso che comprarle a 6 no?
E infine vediamo l’annuale. Il dax ha già superato come performance numerosi anni storici ed è poco lontano dalla performance del 2012, del 1999 del 2005 (non fatevi deviare dalle candele molto più piccole. Ricordate che passare da 5000 a 6000 fa una candela visivamente più piccola rispetto a passare da 10.000 a 12.000 ma in % si parla sempre del 20%).
Quindi questa settimana (ed è per questo che consideriamo come timeframe più importante il weekly) il dax future, strumento faro per il nostro investimento, ha eseguito un interessante ritracciamento con engulfing bearish e questo ha portato gli ottimisti a pensare ad una sana correzione, i pessimisti a pensare a un ritorno alla realtà.
Perché in fondo, se guardiamo ai fondamentali, non è che sia cambiato molto. Ci si aspettava grandi risultati ma i dati dei periferici (si parla sempre di europa) sono stati constrastanti e i banchieri centrali nazionali nonché Draghi stanno ricominciando il mantra del “senza riforme si torna al punto zero”.
Quindi i malati (l’europa e il capitalismo) dopo l’ennesima dose di morfina (doppia stavolta grazie al qe di Draghi) pensano di stare bene e tornano a fare bisboccia come niente fosse.
Aspettiamo ancora settimana prossima per trarre conclusioni più precise, visto che i money manager devono chiudere il mese con risultati positivi e quindi aspetteranno a piazzarsi ancora qualche giorno.
Inoltre nella prima quindicina di aprile sono in arrivo le prime trimestrali europee, che saranno la vera cartina tornasole dell’effetto euro/draghi. Lì si capirà quanto davvero l’euro debole e il qe stanno dando spinta alle big europee, visto che la spinta sugli stati sembra piuttosto contenuta.