Analisi settimanale del 21.03.2014 (una parte)
C’era una volta il mercato regolato da domanda ed offerta: tu avevi 2 uova, l’altro un litro di latte, ve lo scambiavate e tutti erano felici: il driver era mangiare. Poi arrivarono i mercati finanziari, governati dalla voglia di fare rendimento. C’erano le azioni, valutate in base ai p/e, dividendi, fatturati, bilanci; poi le obbligazioni, per cui valeva la duration, il rendimento, il rischio emittente, la valuta; poi le commodities, una vecchia forma di mercato in cui valeva il meteo, il raccolto, la domanda, l’offerta. Ma l’uomo era avido e inventò i derivati: nati come coperture dai rischi nel mondo reale diventarono strumenti per potenziare il rendimento. L’uomo non contento allora si inventò mbs, abs e compagnia e nel frattempo (un po’ prima invero), decise che la carta poteva essere creata dal nulla, visto che non serviva più la carta fosse pari all’oro detenuto.
Poi venne il 2007-2008, l’anno in cui il giocò sembrò rompersi. Il capitalismo era in crisi nera ma gli angeli della salvezza arrivarono: le banche centrali. Tassi a zero, iniezioni di liquidità hanno salvato il paziente moribondo. Questo per anni fino ai giorni nostri.
Questa settimana si è consumato un siparietto che si ripete periodicamente: parla la Fed. Quindi prima si fanno prese di beneficio, poi si assolda un plotone di esperti di lingua inglese e si valuta cosa dice la governatrice. Ha usato la parola “paziente”, 75% del portafoglio in azionario! Ha detto “non siamo più paziente ma nemmeno impazienti”, allora 50% del portafoglio in azionario. Anzi no forse ha usato una perifrasi per dire paziente senza dirlo? 65% del portafoglio in azionario. Mannò ha usato una sineddoche o un ossimoro … allora 47% in azionario.
Ormai i mercati sono regolati dalle parole di un comunicato di un essere umano che governa una banca centrale e che se starnutisce tra una parola e l’altra rischia di far crollare il capitalismo (ha starnutito dopo aver detto la parola obbligazioni … sarà mica che alza i tassi?)
Ebbene si, la Yellen ha rimosso la parola paziente dal suo discorso (chissà se rimuoveva gli articoli o la lettera “a” che succedeva), ma ha detto che non sono impazienti e che il rialzo dei tassi arriverà con buona probabilità a giugno, o comunque verrà valutato seriamente a Giugno.
I mercati ormai sono talmente euforici che sembrano un tavolo di ubriachi assetati. Sta finendo la birra? Ma chi se ne frega l’importante è che non sia finita. Domattina vrò un gran mal di testa, ma chi se ne frega altro giro tanto sono solo le … le 7 del mattino? Porca miseria devo correre a casa chissà cosa dice mia moglie e poi tra 1 ora devo essere al lavoro … Ma si sa che salire in macchina ubriachi e di fretta è molto pericoloso …
In settimana ci sono stati anche i rollover (utili in caso i mercati avessero ritracciato dopo le parole della Yellen a spiegare la cosa con appunto i rollover).
L’euro che si era deprezzato come fosse carta igienica ha avuto un moto di orgoglio recuperando un 3% e il petrolio si è inabissato sotto i livelli precedenti.
Ma per ora non c’è problema, il fusto di birra è quasi vuoto ma non ancora e Giugno, per chi fa rendimento su performance mensile, è ancora MOLTO lontano.
E poi la Yellen alle elementari aveva 10 in italiano … Janet fai una frase con tassi per compito: “Cari investitori, oggi sarò molto paziente. Vi voglio dire che vi voglio bene e non vi romperò i tassi nel paniere.”