MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Ai tempi di Mario Monti (sembrano passati 100 anni, ma in verità il governo Monti terminò il 28 Aprile 2013, quindi meno di 2 anni fa) si parlava molto di generazione persa, ovvero di quella generazione di giovani senza lavoro che non avrebbero poi potuto costruirsi un futuro.

Poi sono stati chiamati, aggregandoli anche ad altri gruppi, Neet (chi non sta studiando, lavorando o formandosi) perchè i termini inglesi in italia vengono spesso usati per trasformare una cosa negativa in una positiva mediante il nome e farla accettare meglio. In effetti in Italia spesso in politica vengono usati termini inglesi o idiomidioti per definire delle cose importanti: supercanguro, porcellum, neet, jobs act etc etc

In questo post vorrei parlarvi della generazione degli investitori persi.

Perchè persi?

Perchè a mio avviso essere un investitore (di medio o di lungo) vuol dire avere a che fare con la realtà dei mercati, con i dati macroeconomici reali, con i cicli economici, con le valute, con le teorie macroeconomiche, con i paesi in declino ed emergenti, con le commodities e molto altro. Almeno io credo questo possa essere lo scenario di lungo periodo di un investitore comune perchè alla fine andare in gain di 300 euro oggi e perderne 500 domani non è investimento sostenibile e non è nemmeno utile. L’investitore comune aspira a fare un piano per la propria famiglia, a garantire il capitale nel tempo e dare una sostenibilità ai propri investimenti.

Attualmente investire invece vuol semplicemente seguire l’onda della banca centrale che ha in mano il testimone del QE. Prima è toccato alla Fed, poi alla BOJ, ora alla BCE.

Questo si associa ad un secondo fenomeno: l’aumento della tecnologia che permette a masse sempre maggiori di “tradare” (qualunque cosa questo voglia dire) e in aggiunta a leva (cfd, etf 2x 3x 25x etc etc).

Quindi cosa succede: una massa notevole di investitori in erba si sta posizionando sui mercati a partire dal 2009, utilizzando strumenti tecnologicamente avanzati per investire, oltretutto a leva.

Tipicamente i neofiti capiscono compro basso e vendo alto (qualunque cosa voglia dire), e per ora è sempre andata bene perchè le banche centrali hanno permesso che questo algoritmo funzionasse. Infatti compro basso si traduce in realtà (sebbene a insaputa del parco buoi, perlomeno all’inizio) in “compro appena prima che la banca centrale intervenga o nei pressi dell’intervento o perlomeno prima o poi arriva la banca centrale e mi salva”. In effetti è così dal 2009: appena le cose vanno male, ci pensa la FED, la BOJ, la BCE, quindi dove è il rischio? Appunto il rischio non c’è: il rischio paese è sparito (altrimenti avremmo già visto dei default importanti), il rischio prodotto anche (azionario di valore sale, obbligazionario ormai è meglio dell’azionario, perdono un po’ le commodities ma quelle non sono da neofita), rischio valuta ormai si chiama radio-banca-centrale. Stampano? Si allora short. Non stampano, si allora long. Perfino i movimenti sulle valute sembrano quelli dell’azionario small speculativo (in 2 giorni eur/usd ha perso 3 figure, e parliamo dal cross più tradato al mondo. Secondo voi quanti sono long oggi?).

A questi investitore che usano l’algoritmo avanzatissimo del “compro basso vendo alto” aggiungiamo i bot-btp people. Come dargli torto sul fatto che sia un investimento che rende? Ci sono i btpi 2041 che hanno fatto +100% in 2 anni e i btp 2037 che hanno fatto poco meno. Il miglior assett mondiale sono praticamente loro. Chi glielo spiega a queste persone che l’Italia ha dei problemi strutturali quando sono diventati dal punto di vista del capitale molto più ricchi di prima? E chi li convince a investire in valore (aziende) visto che hanno un capital gain che cresce di giorno in giorno e una cedola magari del 5% perchè hanno comprato quando era “basso”?

 

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Il wellfare si è trasformato da reddito da lavoro in reddito da investimento e la gente non è stupida. Meglio prendersi il 5% in 10 anni con tutto il peso della tasse e del lavoro o investire in btp che tanto “salgono sempre” e mi danno una buona cedola? La risposta direi che è ovvia.

Quindi la verità è che ormai il mondo è pieno di maghi della finanza high-tech ma senza esperienza, che sono maghi perchè il gioco è truccato dal banco a loro favore e non a favore del banco.

Chi ha passato diversi anni nel mondo della finanza sa che l’investire richiede un’evoluzione: all’inizio si è parco buoi (poche conoscenze tecniche, si entra per sentito dire su titoli o altro perchè lo dice l’amico informato o perchè tramandati di generazione in generazione. Qui si fermano una buona percentuale, direi un 50%.), poi si passa a migliorare la tecnica e si inizia a capire che però non si ha controllo delle emozioni (e quindi spesso ci si scontra con il mercato, qui se ne perdono un 45%), poi c’è chi approfondisce anche la parte emozionale ed arriva ad un livello da poter provare ad arrivare al climax (1%, forse meno)Il climax è l’ultimo livello che è quello del trader che “sente il mercato” perchè ha le capacità tecniche, la razionalità e la disciplina sufficienti condite dall’esperienza e dall’aver trovato un equilibrio interno e con i mercati (il modo giusto di lavorare, gli strumenti giusti su cui operare, il time frame giusto, la compatibilità con le proprie emozioni, il proprio modo di essere e i propri valori).

Ecco, tutti gli investitori di cui sopra (bot-btp people, trader in erba bancacentraledriven) si sentono al quarto livello grazie alle banche centrali. In fondo non serve crescere se il mercato è drogato dalle fondamenta. Quindi l’1% investitori-climax è aumentato a dismisura, solo che non è vero che sono aumentati gli investitori che hanno faticato per arrivarci.

Per questo parlo di generazione di investitori persa, perchè siamo ormai quasi tutti nel climax ma con percorsi diversi: chi ci è arrivato dal parco buoni (bot-people), chi dal secondo livello (compro basso vendo alto), ma pochi dal terzo, quello naturale. E quando arriverà il momento di tornare alla realtà, perchè tutti i nodi vengono al pettine prima o poi (i detti degli anziani sono li da centinaia di anni, un banchiere centrale del XXI secolo non può certo cambiare la natura del mondo) cadere dal livello climax farà molti più danni che non dai livello sottostanti, soprattutto se si è saliti dall’ascensore delle Central Banks e non dalle scale.

Il movimento sarà a leva, perchè molti investono a leva, perchè molti non sono pronti al turning point dei mercati, perchè la tecnologia è ovunque e i volumi “fittizi” degli hft spariranno. Lo vediamo già ora agli annunci delle banche centrali, tutti i movimenti si stanno amplificando grazie a quanto sopra indicato e grazie anche alla liquidità Monster che è stata immessa dalle banche centrali nei mercati.

Come andrà a finire. Con un ritorno alla realtà, il famoso “revert to mean”. A meno che qualcuno si inventi la finanza quantistica, ovvero un euro che è però per una certa probabilità anche dollaro, o un btp che è  anche bund.

Non pare però che si vada in quella direzione, almeno in europa, visto che il risk sharing è stato soppiantato dal molto più “razziano” “fatti li c**i tua e comprati il tuo debito.”

 

 

 

 

Categories: 1929, banche centrali

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    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
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