MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Il 30 novembre la Svizzera verrà chiamata a decidere con un referendum se la SNB (banca centrale svizzera) dovrà detenere il 20% di assett in oro.

Attualmente la banca centrale svizzera ha circa l’8% avendo aumentato i propri assett in maniera piuttosto consistente con l’obiettivo di tenere il cambio euro/chf a 1.20 e stabilità anche verso altre valute. Inoltre ha venduto recentemente alcune tonnellate di oro.  In sostanza ha comprato grandi quantità di euro e altre valute stampando chf (uno dei motivi per cui i bond europei vanno a ruba comunque nonostante la situazione macroeconomica).

Il fatto di poter stampare senza collegamento con l’oro (alla fine il 20% degli assett corrisponde a un gold standard ripristinato con rapporto di 1 oro per 5 chf. Non è un rapporto di cambio è solo per capire il concetto) ha consentito alla SNB di difendere il cambio e di poter aumentare i suoi assett a livelli consistenti (tanto è vero che è la banca centrale attualmente che ha incrementato di più gli assett, più della fed e seconda solo alla BOE che però nel frattempo li ha contratti).

 

snb

 

Il gruppo pro-oro (http://iniziativa-oro.ch/) ha come obiettivi: ripristinare il ruolo di forziere mondiale della Svizzera come detentrice di oro, evitare che l’oro venga svenduto in caso di crisi, avere sempre il 20% di assett in oro (in 5 anni), rimpatriare tutto l’oro svizzero (in 2 anni).

Il gruppo contro-oro, capitanato dalla SNB, sostiene che queste siano limitazioni che non permetteranno più di tenere il cambio eur/chf a 1.2, provocando una forte crescita del CHF, penalizzando l’export delle aziende svizzere che ne risenterirebbero fortemente. Inoltre la SNB non potrebbe più avere flessibilità nel suo operare perdendo indipendenza, perchè non potrebbe più aumentare o diminuire a suo piacimento gli assett che ha (recentemente la SNB ha dichiarato di comprare direttamente anche azioni di small-cap) ma dovrebbe sempre tenere il rapporto del 20% indicato.

Attualmente c’è una forte spinta verso il chf, perchè si apprezzerebbe a seguito di un si.

In caso di vittoria del no, semplicemente le cose continuerebbero come vanno adesso, si ridurebbe la spinta probabilmente su chf.

In caso di vittoria del si, sul breve ci sarebbe una forte spinta verso chf e oro.

Va comunque tenuto presente che la SNB potrebbe in caso di si: ridurre gli assett in valuta estera, quindi scaricando euro o usd. Molto probabilmente scaricherebbe euro perchè comprerebbe oro in usd quindi il cambio più monitorato in questi giorni è eur/chf. Oppure potrebbe comprare oro (si stima al livello attuale di assett 1500 tonnellate in 5 anni), valore che non dovrebbe distorcerebbe eccessivamente il mercato se non sul breve perchè probabilmente la SNB potrebbe fare entrambi riducendo l’impatto quindi dui due frontiL’.

Inoltre ci sono diversi artifici finanziari con cui potrebbe far figurare i assett minori o dentenzioni maggiori usando derivati (gold swap) o altri mezzi e quindi migliorare il rapporto attuale.

Il referendum sarà tenuto sotto controllo a livello mondiale e la forza con cui la SNB si sta spendendo per il NO, lascia capire l’importanza  che questo referendum ha per la Svizzera e per le future politiche della banca centrale svizzera. Inoltre sarebbe un esempio di ritorno a un simil gold-standard, quindi un esperimento in un mondo finanziariamente distorto come quello attuale molto, molto interessante.

 

Categories: banche centrali

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