Le tech americane venerdì hanno lasciato sul terreno diversi punti (twitter -8, facebook -3, avago -11, intel quasi -2 …) in parte sulla scia dei profit warning di alcune solide aziende del settore dei microchip, che hanno segnalato un rallentamento negli utili (a dire il vero del 3-4% in alcuni casi, ma l’economia capitalistica richiede sempre utili crescenti altrimenti è un disastro no?)
Ma a parte questo come si spiega questo strano movimento così violento?
Probabilmente perchè le tech sono le aziende che più hanno beneficiato dei tassi a zero. Hanno infatti della grossa cassa che hanno investito massicciamente in buy back, alzando i corsi azionari come avevamo spiegati QUI e QUI.
Ma ora che il mondo sembra fermarsi, che gli investimenti sembrano fermarsi, che il qe si sta fermando, che i dati macro sono di rallentamento, la paura sale. La paura di non avere cassa nel futuro e l’accorgersi che il mondo “non va così bene come dicevano” li fa tornare indietro (sia insider che aziende) e vendere in modo da portare fieno in cascina.
Questo spiega i numeri che vediamo: aziende di questo calibro che perdono dei valori così importanti senza particolari notizie danno un segnale forte.
E prima ancora lo davano aziende europee nel silenzio generale: ad esempio Michelin. Un produttore mondiale con mercato mondiale, distribuzione geografica e valutaria che passa in 2 mesi da 90 a 68 come niente fosse nel silenzio dei mercati …
E l’Italia: beh è ovvio per ora tiene? Come perchè: facile la risposta. Se l’Italia crolla, crolla l’Euro, se l’Italia sta in piedi, sta in piedi l’Euro.
Tanto semplice quanto ridicolo: stiamo a tutte le leggi del mondo in cambio dell’acquisto di btp.