MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

E’ stata definita la prima epidemia MONDIALE di ebola e la cosa comincia a diventare preoccupante, un po’ per le dimensioni del fenomeno che ormai ha superato tutti i casi delle precedenti epidemie, un po’ perchè il fenomeno viene sottovalutato dai grandi governi presi da altre situazioni, un po’ perchè il fenomeno sta crescendo esponenzialmente.

Potrebbe diventare un problema globale e non più localizzato all’Africa viste le dimensioni del fenomeno.

Alcuni scienziati hanno calcolato che i casi a inizio ottobre potrebbero essere 100.000, e 100.000 casi di una malattia che nella forma più letale causano oltre l’85% di mortalità non sono pochi e sono difficili da controllare, curare e gestire. Il personale medico e i fondi potrebbero essere insufficienti e questo potrebbe portare a uno sviluppo della malattia a livello globale e ad un vero e proprio rischio mondiale con blocco dei trasporti e delle comunicazioni.

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Il grafico sopra mostra una simulazione delle possibili persone colpite. Quello sotto la situazione attuale. Come si vede il trend è esponenziale e quando un trend è esponenziale basta pochissimo tempo per perderne il controllo.

Quello che più spaventa è che diversi membri delle nazioni unite, dell’organizzazione mondiale della sanità e specialisti nelle malattie come l’ebola stanno parlando della speranza di fermare il fenomeno in 6-9 mesi, di stati dove non si trova più cibo perchè si sono fermate tutte le attività causa Ebola (paura di infezione e morte) come ad esempio la Sierra Leone.

E un’altra cosa preoccupante è che gli stati occidentiali stanno considerando la questione come se fosse un problema ma lontano e non loro.

La verità è che l’ebola è un killer efficiente e veloce nel propagarsi e che  ci hanno detto che non si diffonde via aria ma vista la velocità di propagazione è possibile non sia vero. Come se non bastasse sta colpendo anche molti operatori sanitari, decimando le persone con skill adatte al suo contenimento e che operano sul campo.

Inoltre il mondo attuale è molto interconnesso e il rischio di una diffusione in stati occidentali altamente abitati non è da escludere. Poi a differenza di 10-20 anni fa, il mondo è molto più popolato, quindi più persone ci sono più è facile che le malattie si diffondano.

Cosa potrebbe succedere ad esempio se venisse riscontrato un caso a New York, o Tokyo, o altre città densamente popolate e o se la popolazione si rendesse conto del rischio reale e cominciasse a fare incetta di viveri e chiudersi in casa?

L’unica cura riconosciuta con buoni esiti sulle scimmie è ZMapp, un prodotto di un’azienda americana non ancora ben testato sugli uomini e al momento per farne 20-40 dosi server un mese. Quindi non può aiutare il diffondersi di questa malattia in tutto il globo o in qualche zona densamente abitata.

Stiamo quindi all’erta, l’ebola è un virus che interessa l’umanità non solo l’Africa. Cerchiamo di capirlo prima che sia l’Ebola stessa a farcelo capire.

Categories: Miscellanea

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