L’ISIS è un movimento estremo che sotto la bandiera della guerra Santa Islamica sta in realtà cercando di formare un grosso califfato nel medio oriente. Le loro origini risalgono al tempo della guerra in Iraq portata dagli americani. Sono stati la seconda faccia della medaglia dell’estremismo ed hanno soppiantato al Qaeda nell’ultimo anno- anno e mezzo. Il gruppo è militarmente strutturato (chi gli dà le armi), la loro ferocia è indicibile (commettono atrocità uccidendo gli uomini, facendo prigionieri donne e bambini e vendendoli come schiavi).
Gli americani sono intervenuti perchè (come si può vedere dalla mappa) gli ISIS hanno fatto una cosa che gli USA non si aspettavano: attaccare i Kurdi. I Kurdi sono molti di più degli ISIS e sono anche militarmente preparati e quello che probabilmente gli americani pensavano era che gli ISIS li avrebbero lasciati stare per unirsi alle loro forze in Syria. Invece gli ISIS, presi da un piano ben definito o dalla furia distruttiva hanno iniziato ad attaccare anche i Kurdi. In particolare stanno marciando sulla capitale Kurda dove c’è molto personale diplomatico e non occidentale e quindi gli USA e la UE si sono mossi subito per dare supporto.
Gli ISIS intanto avanzano senza problemi nei territori non di interesse di USA e UE, distruggendo le minoranze etniche e religiose, distruggendo monumenti sacri (sia al cristianesimo che ai musulmani , ad esempio la Moschea di Giona (clicca qui per vedere il video) sacra ai musulmani di tutti il mondo.
Ma perchè ISIS vuole costruire il califfato? La risposta è la solita, per soldi.
Basta riproporre la mappa di cui sopra con i più grossi giacimenti di petrolio per capire.
Ed ecco spiegato il motivo. Altro che guerra santa. O meglio, ecco la guerra santa, si quella dell’oro nero.
E loro grazie all’oro nero e al saccheggio e rivendita di commodities (ad esempio grano) si finanziano. Infatti rubano ad esempio il grano al governo e ad esso lo rivendono perchè il governo non si può permettere di mettere alla fame la sua popolazione. Come il mondo non si può permettere di perdere grosse fornitori di petrolio come Iraq e Siria.
Ma la cosa più curiosa è che ho sentito un’intervista di un capitano kurdo che ha detto: “abbiamo bisogno di armi, e gli europei e americani sanno di che armi abbiamo bisogno” … ma cosa voleva dire?
Allora mi sono documentato e ho scoperto che ISIS sta combattendo con milioni di dollari americani di armi americane che l’esercito iracheno ha abbandonato sotto attacco ISIS.
Cosa succederà ora? Adesso che gli interessi globali sono colpiti (petrolio) sicuramente un minimo di intervento e controllo degli USA ci sarà ancora. Ma Obama deve stare attento anche all’opinione pubblica interna, perchè si è presentato come pacifista e non potrà intervenire massicciamente. Inoltre ha problemi anche sul fronte ucraino e interno (St. Louis) quindi è sotto la lente dell’opinione pubblica.
Certo è che migliaia di persone stanno morendo e solo quando c’è stato l’interesse dell’oro nero qualcuno è intervenuto.