Gli amministratori delegati delle società statunitensi sono pagati estremamente bene. Uno studio ha mostrato che i capi delle aziende del S&P 500 sono pagati 331 volte di più, in media, dei dipendenti senza mansioni di supervisione.
Dal momento che la stragrande maggioranza degli accordi per i bonus dei dirigenti e CEO sono legati alla performance delle azioni, è ovvio che tutti i C-suite (CEO, CFO, CIO, …) sono molto felici se il denaro aziendale è utilizzato per fare buy back sebbene queste siano vicine ai massimi storici: questo perchè i buyback non faranno altro che aumentare i loro premi aziendali, e renderanno anche felici gli investitori. Quindi la C-Suite ormai negli ultimi anni si è concentrata sul valore dell’azione e i loro compiti e problemi si sono concentrati su quattro parole: stock option e restricted stock (azioni trasferibili solo a determinate condizioni, ad esempio una determinata data).
Come siamo arrivati qui?
Nel 1990 la paga dei CEO è decollata. Questo perchè gli azionisti attivi e gli ambienti accademici hanno spinto sempre più perchè il compenso fosse legato al valore delle azioni di borsa, in modo da rendere correlata performance e bonus. La SEC nello stesso periodo ha anche cambiato alcune regole rendendo l’acquisto di una stock option da segnalare e quindi rendendo le opzioni più interessanti per la C-Suite.
Quindi è la C-Suite stessa che è contenta di usare il operating cash per fare buyback.
Così la prossima volta che qualcuno si chiederà chi sta comprando azioni agli all-time highs nonostante il flusso di cattive notizie e dati macro negativi, beh avremo una risposta molto semplice: le C-Suite delle società stesse. Gli stessi che dicono che la ripresa è dietro l’angolo e che ignorano i bassi volumi che caratterizzano questi movimenti.
Quando finirà questo gioco?
Ovviamente quando finirà il denaro a buon mercato o quando gli investitori si accorgeranno che i buyback non accompagnati da capex e investimenti reali non portano da nessuna parte.
fonte: zh