Come possiamo vedere dal grafico la forza dell’Euro ha spinto il cross con il Dollaro oltre la trendline ribassista di lungo periodo, che vedeva in quota 1,38 il punto di rottura.
Questo nonostante la logica delle cose ci dica che all’Europa convenga un cambio più competitivo.
Pertanto sono da considerare forze esogene (inflazione alle porte?) che al momento stanno prevalendo sulla logica e sulla volontà della Bce di tenere a freno la forza dell’Euro.
Spesso in campo valutario lo strumento più idoneo per leggere gli scenari è l’analisi tecnica, in quanto misura al meglio le forze in campo.
Inoltre la forza dell’Euro si manifesta nonostante le aspettative siano convergenti verso una riduzione degli aiuti Fed nella prossima riunione. Evento questo totalmente insito nei prezzi di mercato.
Da tempo sostengo che gli effetti collaterali della carta stampata negli ultimi 5 anni si vedranno inizialmente sulle valute.
Che sia la volta buona?
Al momento tutto tace, ma un’occhiata al livello di 1,40 la darei.
Molti investitori sono al rialzo sulla valuta Usa.
Un’eventuale rottura della soglia psicologica di 1,40 spingerebbe ricoperture consistenti alimentando la pressione verso il primo traguardo di 1,44/1,45.
Inoltre da tempo il cross in questione è sembrato piuttosto controllato/manipolato. Che stia sfuggendo qualcosa?
Se guardo agli indicatori di tendenza sia giornalieri che settimanali abbiamo una certa convergenza rialzista dell’Euro.
Abbiamo tuttavia assenza di tendenza di breve, ma una risalita di quella di lungo.
Situazione quindi da non sottovalutare assolutamente.
La Yellen o il Draghi di turno sono pregati di ritornare a manipolare il tutto, onde evitare qualche problemino ai mercati.
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