Tiene duro il mib, grazie soprattutto alla fusione Fiat Chrysler che ha permesso di sventolare la bandiera italiana anche in giorni in cui le altre borse sono state in discreto rosso.
Il mib è nei pressi della “mitica” soglia 19200. Sopra 19500 luce verde e motori al massimo, sotto 18500 inchiodata da 300 a 0 in 3 secondi. Ma per ora siamo a 19equasi200 e quindi tutto ok.
Quindi tutto bene, siamo a posto. Crisi finita e risolta.
Peccato che la BCE segnali un nuovo giro di vite per i prestiti alle imprese. La stretta creditizia in Italia è stata più alta che nel resto del continente: -5,9%, a fronte di – 3,9 in Europa. E comunque la contrazione dei prestiti prosegue in tutta Europa. Ma in fondo le aziende non sono la linfa del mercato e del commercio e dell’economia, ormai lo sono le banche centrali quindi chi se ne frega.
Ma non solo.
E’ sempre curioso è analizzare come la gente non dia dei nomi a caso le cose. A cosa mi riferisco?
Le multinazionali e le grandi aziende emettono debito.
Le PMI italiane chiedono credito.
Le persone normali chiedono credito.
Alla fine l’operazione è la stessa, ma perché le multinazionali riescono a emettere debito mentre le banche non riescono a emettere credito a favore delle PMI italiane e delle persone normali che vogliono emettere debito?
E poi, perchè continuare a fare decreti SalvaItalia, SalvaRoma, SalvaMioCugino, Mille proroghe etcetc Ce lo vedete Obama che fa un decreto “A thousand delay” oppure “One hundred standby”? Non potremmo fare decreti MenoTasseSulLavoro?
E il debito? Nel mondo si sta cercando di ridurlo in modo da rendere più sostenibili i bilanci governativi. L’austerità sta schiacciando intere nazioni con questo obiettivo e noi cosa facciamo? Lo aumentiamo. Certo cechi come noi sono i francesi e anche gli americani, ma noi nel club dei “simply the best” non vogliamo mai mancare.
E le riforme strutturali? Dove sono?
E queste istituzioni, con i piedi (Alfano e Renzi) che vanno da una parte, il corpo (il governo) che va dall’altra e la testa (Re Napolitano) che va dalla terza che possono fare?
E le analisi del sangue delle banche che sono in corso ad opera della BCE che evidenzieranno BTP nascosti nei sotterrai delle banche italiane, sotto le scrivanie e nei materassi di tutti i dipendenti (in banca non ci stavano più) … dove le mettiamo?
E se nel frattempo alla Yellen venisse voglia di dire: ebbasta stampare dai … facciamo un po’ di casino …
Tanto per dirne alcune l’Italia dipende da: comunità internazionale a grandi aspettative sui nodi che devono essere sciolti, in particolare: riforma elettorale del lavoro, ritocchi alle pensioni, burocrazie più snella, liberalizzazioni e privatizzazioni, ricapitalizzazione del sistema bancario, alleggerimento del cuneo fiscale, tasse più eque. L’unione europea influirà sullo spread in base come gestirà i nuovi aiuti ai paesi che ne avranno bisogno, i focolai di deflazione per ora sembrerebbe fermati invece Spagna. Sarà importante vedere i progressi dell’unione bancaria e risultati degli stress test sulle banche. Se poi scoppieranno bolle speculative, ci saranno strappi sul rialzo dei tassi, succederà qualcosa di inaspettato sul tapering in Usa o sul QE giapponese, cosa succederà?
Ma non ci preoccupiamo: i mercati stanno scommettendo che la Germania starà buona e tranquilla fino alla fine del semestre italiano di presidenza della UE, visto che la UE serve più a lei che a tutti gli altri per mantenere il benessere attuale. E poi alla peggio Draghi ci metterà un altro ltro, forse un po’ più simile al “Funding for landing” inglese. Altrimenti le banche italiane quando scadranno i btp in cui hanno investito l’ltro poi come faranno a ricomprarli visto che devono restituire i soldi? Per ora quindi la liquidità abbondante va sui bond e in particolare BTP e BONOS.
Buon bondanno!
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“Simply put, a financial crisis doesn’t happen accidentally, but follows after a prolonged period of excesses.” M. Faber
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“Filtra l’informazione altrimenti sarà lei a infiltrarsi in te.” AT