MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Qualcosa sembra accomunare l’Euro con il Bitcoin, ossia l’emissione limitata.

A differenza della Fed la Bce non può stampare moneta per sovvenzionare l’acquisto di Titoli di Stato e qualora fosse chiamata a farlo dovrebbe “sterilizzare” la liquidità, andandola a reperire da altre parti.

Nemmeno la riduzione dei tassi allo 0,25, le intenzioni di rendimenti sotto lo zero sui Deposit Facily e né tanto meno le prospettive di tapering americano, sono riusciti a scalfire la robustezza della nostra valuta.

Insomma, sembra che la Bce non abbia sufficienti armi per partecipare alla guerra delle valute dove tutti svalutano per raggiungere maggiore competitività, qualora fosse quella la ricetta vincente. Su questo sono curioso di vedere come finirà il Giappone fra qualche mese, quando tutti e dico proprio tutti, avranno perduto ogni spernza di vedere un cambio stabile, con fuggi fuggi generale.

EURO/DOLLARO
Come possiamo osservare dal grafico le quotazioni dell’Euro sono ritornate addirittura al di sopra della riunione Bce nella quale furono abbassati a sorpresa i tassi. Effetto quindi annullato, nonostante le avversità determinate dal probabile tapering della Fed, che secondo alcuni potrebbe iniziare anche dal 18 dicembre (ho i miei dubbi). 
Da un punto di vista tecnico il test più importante è situato a 1,3920 che costituisce una coincidenza di due resistenze estremamente importanti.  Qualora questo livello non reggesse, si aprirebbe una fase piuttosto tormentata per il sistema valutario e a farne le spese, in termini di competitività sarebbero i paesi più vulnerabili come Italia, Francia e Spagna, anche se la Germania non dovrebbe certo sorridere, vista la sua predisposizione all’export. Chissà che il 18 la Fed non faccia lo scherzetto di non annunciare il programma di rllentamento. In tal caso la Moneta Unica potrebbe continuare a stringere quella corda che già abbiamo al collo. 
Ma come vedremo in seguito, il problema non è la debolezza del Dollaro, quanto la forza dell’Euro su tutto il resto. A dire il vero anche il Dollaro non sembra scherzare in termini di forza nei confronti delle altre valute, fatta eccezione per la Sterlina grazie ad una Boe ancora inattiva da molti mesi sul fronte del QE. 
EURO/YEN
L’Euro/Yen proprio nella giornata di venerdì ha superato il massimo degli ultimi 4 anni a quota 139, mentre il prossimo step sembra situato tra 144 e 145. Sicuramente uno scenario non proprio favorevole nemmeno alla Germania, considerata la concorrenza giapponese. La realtà tuttavia, è che sia il Giappone che la Germania hanno gran parte degli stabilimenti produttivi fuori dalle due aree monetarie in questione. Per tale ragione, se da un lato gli effetti della svalutazione saranno irrisori, dall’altro non c’è molto da preoccuparsi, visto che un cambio forte consente ai crukki di puntare in favore di un aumento dei consumi interni e alle sue multinazionali di continuare a vendere, anche se con minori margini. 
EURO/AUD
Il cross Eur/Aud è un pò il termometro della situzione della nostra moneta nei confronti delle valute emergenti. In questo caso assistiamo ad una rivalutazione della nostra moneta di circa il 20% nel 2013. Vista così mi resta facile pensare come in Europa la ripresa con la R maiuscola sia solo un miraggio.
Perdita di competitività nei confronti di Usa e Giappone, ma soprattutto se guardiamo a quelle aree che da dieci anni a questa parte hanno giocato un ruolo determinante nella pressione al ribasso dei salari europei.
Ovviamente la stessa cosa sta accadendo con i paesi europei che molto tempo fa si rifiutarono di partecipare alla mattanza della Moneta Unica.
EURO/CORONA NORVEGESE +15% nel 2013
EURO/CORONA SVEDESE +4,5 nel 2013

EURO/CORONA CEKA +10% nel 2013

L’unica moneta che sembra tenere il passo è la Sterlina, visto che l’economia inglese, basata gran parte sulla finanza, se ne infischia quasi del tutto della competitività….almeno fino al momento.

EURO/STERLINA

In questo caso, finito l’effetto QE, la Sterlina ha intrapreso una fase di recupero, costituendo un rifugio migliore del Dollaro, anche se la Boe ha gli stessi poteri di una Banca Centrale comune.

Il frutto della rivalutazione dell’Euro pertanto è da ricercare in due cause interconnesse tra loro:

1) Perdita di credibilità delle valute oggetto di politiche quantitative eccessive, che fanno affluire liquidità su bond europei.

2) Impossibilità della Bce di pilotare l’ondata  di liquidità riveniente, attraverso contromisure adeguate.

Per interrompere questo processo i 10 mld di tapering previsto tra dicembre e febbraio negli Stati Uniti, rappresenterebbero una goccia nel mare.
Solo l’interruzione del QE Usa e qualche dubbio sul proseguimento di quello della Boj, potrebbero spezzare la corrente di liquidità in fuga dalle monete meno credibili (chiamamole meno rare = + inflazionate = vedi Bitcoin).

L’Euro quindi potrebbe diventare nei prossimi mesi un problema, se non ci saranno interventi radicali sui trattati. Il rischio di vedere molti paesi alzare bandiera bianca e chiederne un’uscita pilotata sarebbe elevato. Caso alternativo sarà una deflazione mai vista con conseguente ristrutturazione di debiti insostenibili da parte di paesi che non presentano già da ora un tessuto adeguato all’esigenze del Mondo moderno.

Insomma, ancora una volta tutto sembra in mano alla Germania, la quale si fa forte dei trattati vigenti, che, dopo quello di Lisbona, consentono ad un Paese di chimarsi fuori, ma non di essere espulso dall’Unione.
Mai e poi mai, la Germania chiederà di uscire dall’Euro. Piuttosto dovranno essere gli altri paesi a trovare buoni motivi comuni per far sentire la propria voce, prima che sia il popolo sovrano a pronunciarsi, già dalle prossime elezioni europee, magari disertandole completamente, visto che poi in Parlmanento ci vanno i De Mita, i Borghezio o le Iva Zanicchi di turno………un bel vitalizio per non fare un xxxxx, che dire?

Secondo i sondaggi, fra le altre cose, semba che in Italia il partito anti Euro sia già al 35%………….impennata verticale…………e non sembra finita.

Aforisma della settimana
“Simply put, a financial crisis doesn’t happen accidentally, but follows after a prolonged period of excesses.” M. Faber

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One Response so far.

  1. Roberto Torre ha detto:

    Al di là dei numeri e dei grafici che fotografano una realtà incontrovertibile quello che hanno messo in moto porterà la storia a ripetersi (negativamente) ancora una volta.<br />Sono sicuro che i paesi latini (questa volta in Europa……) si rifugeranno nel già visto il secolo scorso………………………certo in forma rivista e corretta. Balconi e stivali neri se ne vedono sempre e prima

  • Nassim Taleb

    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
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