MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Insomma, benché la scorsa settimana, mentre scrivevo, i ministri del Pdl mi smentivano, dimettendosi, ho avuto ragione da vendere sull’esito finale della vicenda politica.
Questo Governo è un vero highlander.
Il bluff di B è stato scoperto per tempo, grazie alle colombe del suo partito, che hanno dato vita a un centro-destra alternativo. Oddio non stiamo parlando di personaggi che ci invidiano all’estero, ma pur sempre di cambiamento si tratta. 
L’evoluzione politica italiana attuale, pertanto, è il male minore che potevamo augurarci.
Ma ci pensate? 
Non vedremo più il Brunetta che minaccia il Governo, per ottenere cose ormai impossibili per il nostro Paese. 
Non vedremo più la Santanché o la Carfagna, se non nelle trasmissioni pomeridiane della Delle Filippi, mentre i Verdini saranno solo un lontano ricordo. 
Berlusconi a questo punto, dopo aver fatto i conti con la giustizia, si meriterà una felice e quantomai meritata pensione, in compagnia della sua amata fidanzata. Tutte cose queste, che poco avranno a che fare con la vita del nostro Paese, a meno che non diventi un’internauta stile Grillo, ma ho dei seri dubbi. 
Ovviamente sarei uno stupido se pensassi che i problemi dell’Italia si fermino qua, ma l’inizio della Deberlusconizzazione è sicuramente un primo passo verso una ripresa della dignità che da troppo tempo avevamo smarrito. Solo questo, ad oggi, basta per attirare le simpatie di coloro che ci avevano dimenticato o etichettato come degli irriducibili “chiagni e fotti”.
Del resto, quando l’Italia si liberò dal fascismo, non è che come per incanto entrò immediatamente in un periodo di massimo splendore. Attraverso i tempi necessari, che servono per pacificare la società dopo un periodo di repressi e repressori, il Paese mise le basi per il boom degli anni ’60, diventando poi uno dei più industrializzati e importanti al Mondo. 
Andando molto più sul concreto, l’Italia ha seri problemi di debito e su questo non ci sono dubbi. Ciò la rende quantomai vulnerabile a fattori esogeni più di qualsiasi altro paese, oltreché a frenarla nella sua azione di crescita. 
Tutto questo, però, non ci impedisce di guardare con interesse ad un mercato, che per troppo tempo è stato valutato secondo criteri estremamente prudenziali. Del resto, come potrebbero fare altrimenti, gli investitori, quando investono in un Paese il cui Pil scende del 2 abbondante, oltretutto strozzato da una burocrazia e pressione fiscale che non ha rivali?
Il cambiamento che l’Italia sta vivendo in questi giorni, credo non sia assolutamente da sottovalutare. Un Paese che converge verso la normalità basterebbe a chi di dovere, per valutare le cose secondo criteri più ottimistici. 
Un bravo questa volta lo dobbiamo dare a Letta, che per lo meno ha saputo giocarsi l’ultima carta nel migliore dei modi. 
Nel caso pertanto non vi siano eventi esterni a peggiorare la situazione (occhio anche alla decisione della CC tedesca in tema di Omt), il mercato Italia, insieme alla Spagna, potrebbe riscontrare interessi maggiori rispetto al passato. 
Ovviamente, come in tutti i percorsi difficili, non mancheranno gli ostacoli da affrontare e in molti casi non saranno nemmeno così facili da superare. 
Nelle prossime settimane avremo modo di mettere alla prova il cambiamento, partendo già dal problema del cuneo fiscale. Credo sia interesse di tutte le parti politiche che governano oggi, quello di mettere più soldi in busta paga ai lavoratori, rendendo oltretutto più competitivo (rispetto ai livelli attuali) il costo della manodopera per le aziende. 
Magari il tutto attraverso un riordino della tassazione, che dovrà tendere sempre più alle disposizioni europee: MENO TASSE SUL LAVORO (90% della popolazione) + TASSE SUL PATRIMONIO (10% della popolazione).
Se l’Italia ha margini di miglioramento, la Spagna sembra in una posizione migliore. La competitività salariale di quest’ultima dovrebbe attirare maggiormente gli investitori, mentre il debito, salvo il deficit eccessivo, sembra maggiormente sostenibile. 
Negli Stati Uniti le cose, invece, non sembrano andare a pieni giri. Shutdown e Ceiling-Spending sono i termini più citati dai principali quotidiani finanziari e non. 
Nonostante un esito positivo pressoché scontato, come lo è stato in passato, agli occhi del Mondo, gli Stati Uniti non sembrano dare prova di maturità. La situazione politica sembra essere quantomai contorta, specie quando devono essere affrontati temi di primaria importanza, come la sanità e il sistema fiscale.
Quello di cui dobbiamo aver paura, nel caso attuale, è la posizione ostile in cui si stanno scontrando Democratici e Repubblicani, tenendo presente che fra dodici mesi vi saranno le elezioni di Midterm per il rinnovo del Congresso. Chi vorrà presentarsi a questa campagna elettorale da perdente?
Di sicuro il nuovo Ceiling-Spending sarà approvato al fotofinish e non senza compromessi, attraverso i quali ciascuna delle forze politiche cercherà di salvare la faccia. 
Sorprende come i mercati abbiano tenuto difronte a questo grave problema, ma all’avvicinarsi del 17 di ottobre, qualora la soluzione fosse in alto mare, la paura potrebbe salire. 
Nel frattempo, lo Shutdown, non solo ha mandato a casa circa 800 mila dipendenti statali, ma ha impedito l’elaborazione di dati indispensabili alla Fed e al mercato stesso, per valutare al meglio (si fa per dire) l’evoluzione della politica monetaria.  
E adesso un pò di analisi tecnica


BUND 10Y

SISTEMA DAILY: LONG
SISTEMA WEEKLY: SHORT

Il Bund tedesco sta esitando sulla media a 200 gg passante per quota 140,65. Questo è causato principalmente dagli arbitraggi che stanno favorendo i bond delle aree periferiche.
Tuttavia non darei per morto il decennale tedesco, almeno fino a che non ci sarà un ritorno sotto quota 138,50.

BTP 10Y

SISTEMA DAILY: LONG
SISTEMA WEEKLY: EXIT

Situazione molto positiva per i Titoli di Stato italiani. Il Future sul Btp ha superato la resistenza di 112,15. Il prossimo traguardo sembra situato in area 115, mentre un importante supporto è da indicare in area 110,40.

T-BOND 10Y

SISTEMA DAILY: LONG
SISTEMA WEEKLY: SHORT

Nonostante un quadro ancora positivo nel breve, il decennale americano presenta maggior debolezza rispetto ai titoli europei. La causa è da ricercare nella litigiosità tra democratici e repubblicani che lascia intravedere un accordo molto complicato in tema di ceiling spending. Situazioni di allarme inizierebbero comunque ad arrivare sotto 125,70. Resistenza a 127,50 molto forte rappresentata dalla media a 200 gg.

DAX

SISTEMA DAILY: EXIT
SISTEMA WEEKLY: EXIT

Situazione sempre positiva per l’indice tedesco che in ogni caso sta perdendo forza nei confronti di Spagna e Italia. L’obiettivo di lungo sembra essere al di sopra dei 9000 punti. Supporti di breve sono situati a 8540 e più importanti a 8430.

DOW JONES

SISTEMA DAILY: SHORT
SISTEMA WEEKLY: EXIT

L’indice americano al momento costituisce l’area più debole del contesto finanziario. I motivi politici già li sappiamo. Come descritto in un precedente post il range più importante è costituito tra 15800 e 14700. Da qualche seduta si registra un aumento della volatilità. Segnali di tenuta arriverebbero sopra l’area di 15250. Il rischio di ricadute rimane elevato, soprattutto se la situazione politica deteriorasse in tema di ceiling spending.

EURUSD

SISTEMA DAILY: LONG
SISTEMA WEEKLY: LONG (bassa direzionalità)

Euro forte contro Dollaro. I tentativi rialzisti tuttavia hanno iniziato a frenare in prossimità dell’area 1,373, dove è posizionata una fortissima resistenza. Il quadro delle medie tuttavia non da motivo nel breve, di pensare ad un’inversione della tendenza, soprattutto grazie alla persistente aspettativa che si stia allontanando il tapering. Inoltre lo shutdow non rappresenta un elemento rafforzativo per la crescita economica americana. Prima area di supporto 1,3380.

FTSEMIB

SISTEMA DAILY: EXIT
SISTEMA WEEKLY: LONG (bassa direzionalità)

Benché vi sia una decelerazione degli indicatori, il quadro sembra piuttosto promettente, soprattutto se guardiamo alla forza con il Dax. In questa settimana l’indice italiano ha segnato un nuovo massimo relativo. L’obiettivo di 19300, pertanto, essenziale per la formazione della terza onda di lungo, dando vita ad un ciclo migliore, non sembra più un’illusione. Un primo supporto lo troviamo a 17900, mentre quello più importante è situato a 17350.

IBEX

SISTEMA DAILY: EXIT
SISTEMA WEEKLY: LONG (bassa direzionalità)

Situazione ben correlata alla borsa italiana. In questo caso l’obiettivo è posto a 9800, mentre i supporti sono da considerare in quota 9250 e 8800.

EUROSTOXX

SISTEMA DAILY: EXIT
SISTEMA WEEKLY: LONG (bassa direzionalità)

E’ importante sottolineare come l’indice europeo abbia superato il livello di 2850, che costituiva da tempo una resistenza obiettivo determinante. Il superamento della stessa apre nuovi orizzonti in ottica di lungo periodo. Da considerare inoltre la rottura della parte alta del canale rialzista di lungo, che lascia aperte le porte ad accelerazioni verso gli obiettivi di lungo posti a 3150 e 3300.

NIKKEI

SISTEMA DAILY: EXIT LONG
SISTEMA WEEKLY: EXIT

Abbassamento di direzionalità per l’indice giapponese, in un contesto laterale compreso tra 13000 e 15000. Al momento vi è stata una perdita di forza nei confronti dell’indice europeo.

MERCATI EMERGENTI (IEEM)

SISTEMA DAILY: EXIT LONG
SISTEMA WEEKLY: SHORT

Anche in questo caso troviamo un abbassamento di direzionalità. Resistenza 29,70. Supporto 28.

GOLD

SISTEMA DAILY: EXIT
SISTEMA WEEKLY: EXIT

Situazione sempre precaria per l’oro. Area 1294 rappresenta un supporto importante, mentre segnali di risveglio solo alla rottura di 1350.

Aforisma della settimana
E’ più facile seguire il movimento che non anticiparlo. Anonimo

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2 Responses so far.

  1. lorenzo ha detto:

    caro amico, lunghi periferici e corti sp e dax.<br />lunghi btp e corti bund<br />andare in vacanza e tornare tra un anno o forse meglio due.<br />altro che navigare a vista; qui sono convinto bisogni infischiarsene dei movimenti di breve. la ruota gira anche per i meno virtuosi ogni tanto, ed è in quelle circostanze che si &quot;rischiano&quot; performance da capogiro.<br />saluti vecio<br />

    • Andrea Facchini ha detto:

      Speriamo caro Lorenzo che la tua sia una visione illuminata. Spesso quando a tirare i mercati sono gli ultimi cavalli del carro è segno che i primi sono in agonia 🙂

  • Nassim Taleb

    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
  • Massime dalla Finanza

    "Regola n° 1: non perdere mai denaro. Regola n°2: non dimenticare mai la regola n°1" W. Buffett

    "È meglio avere quasi ragione che completamente torto" W. Buffett

    Non è importante che tu abbia ragione o torto, ma quanti soldi si fanno quando hai ragione e quanto si perde quando si ha torto. G. Soros

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