In vita mia non ho mai sentito un rappresentante parlar male del prodotto che vendeva. Esso era sempre il migliore sopra tutto e sopra tutti.
Le ragioni della tanto annunciata ripresa, a parole, del nostro Paese sembra infatti assomigliare più ad una vendita, che ad una constatazione oggettiva.
Il motivo?
Attirare i capitali dall’estero.
Ci mancherebbe solo che in questo momento, le autorità politiche e monetarie, sparassero a zero sul contesto economico dell’Italia, constatando il reale stato delle cose. In tal caso cadremmo in un vortice dal quale risalire sarebbe praticamente impossibile.
Pertanto non meravigliamoci se le previsioni vengono sistematicamente smentite dai fatti. Ciò rientra nel contesto della lotta mediatica alla quale ci hanno costretti a partecipare attivamente in un modo o nell’altro.
I mercati, infatti, sono talmente generosi e liquidi che tutto perdonano, mentre le minime previsioni propagandistiche vengono bevute nel modo più ingenuo possibile. Il mercato è disposto ad accontentarsi perfino di 2,5 punti in più rispetto ad un Paese che possiede in percentuale il 50% di debito in meno e che economicamente si trova in un altro pianeta. Proprio quel Paese che, guarda caso, è voluto arrivare con le carte giuste, senza contraccolpi, per affrontare serenamente le elezioni di fine settembre.
Che dire di altro?
Francamente ben poco.
L’unica constatazione che mi sento di fare è la seguente:
le banche centrali hanno cambiato il metodo valutativo degli investitori. Non si guarda più al dato oggettivo, ma all’acceleratore o al freno che guida la macchina della liquidità.
Quale migliore occasione questa al fine di rielaborare le dinamiche dei mercati?
In queste settimane abbiamo lavorato molto (e lo stiamo facendo tutt’ora) al fine di capire al meglio lo stato tecnico dei mercati sia sul lungo che sul breve, basandoci su sistemi matematici ben più efficaci di semplici valutazioni soggettive (rese ancora più complesse dal pompa pompa delle banche centrali).
Credo francamente che questo tema sarà fra i principali della prossima trimestrale. Pertanto, qualora vogliate qualche anteprima siete invitati a dare il vostro contributo entro e non oltre il 30 settembre.
Alla prossima
Aforisma della settimana
Sono giunto alla conclusione che è necessario saper interpretare se stessi, almeno quanto è necessario saper leggere il mercato. Jesse Livermore
Credo che prima o poi ci sia veramente bisogno di un patatrac (guerra?) per permettere una ulteriore espansione. Siamo al punto che il cane si è mangiato la coda e comincia a mordere il resto. Lo tengono in vita con polpette marca "QE", ma ora fatica a mangiarle. Che fare? Non comperare più polpette al cane? Dare una bastonata al cane per non farlo soffrire? Mettere in galera il padrone
Quoto al 1000per1000. E' per questo che il buon Obama aveva una gran fretta di iniziare a menare le mani con la Siria.