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S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Preciso prima di tutto il concetto:


Costituiscono genocidio, secondo la definizione adottata dall’ONU, “Gli atti commessi con l’intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso”. Anche la sottomissione intenzionale di un gruppo a condizioni di esistenza che ne comportino la scomparsa sia fisica sia culturale, totale o parziale, è di solito inclusa nella definizione di genocidio.

Uno dei giorni in cui sono stato a Roma, un giorno feriale, mi sono fermato a bere un caffè a un bar. Sorseggiando il caffè ho guardato gli altri avventori: a sinistra una coppia giovane che parlava una lingua che avrei definito slava o simile, di fronte due signore che parlavano francese, a destra una famiglia di sei persone che parlava tedesco, più a destra tre ragazze che parlavano inglese.

Ero l’unico italiano.

Ho cominciato quindi a riflettere su questa cosa che mi ha abbastanza colpito. Mi sono quindi guardato un po’ in giro visto che ero in una via abbastanza trafficata e ho cercato di cogliere la lingua parlata dai gruppetti di turisti che passavano. Erano praticamente tutti stranieri: numerosi giapponesi, alcuni tedeschi, alcuni inglesi o comunque persone che parlavano inglese, probabilmente diversi russi anche se il russo non so distinguerlo. Solo un paio erano italiani e subito la mia delusione è stata forte quando si è capito che erano pure romani e quindi non turisti.

Questo mi ha portato a alcune considerazioni.

La razza italiana ( non parlo della popolazione che è in aumento grazie agli immigrati, parlo dell’italiano puro sangue e ricordo che tale termine è usato in accezione etimologica e non razzista ) si sta sempre più riducendo: lo dimostra il fatto che la popolazione italiana è in crescita solo grazie all’afflusso sempre maggiore di immigrati. Questo meccanismo che era comunque attivo prima della crisi, fatti i dovuti conti, si è accentuato dopo la crisi visto che le famiglie hanno minori possibilità di avere uno o più figli e hanno meno possibilità di dar loro un’esistenza dignitosa. In realtà per la redistribuzione della ricchezza di cui abbiamo parlato più volte i ricchi diventando ancora più ricchi e possono avere più figli, il ceto medio scendendo sempre più verso la povertà tende ad avere meno figli, il ceto povero caratterizzato tipicamente anche da un basso livello culturale ( e lo dico con tutto il rispetto possibile e solo come dato di fatto ) tende ad avere all’incirca la stessa prole. Questo rende quindi la popolazione italiana e più precisamente la razza italiana sempre più formata da principi ( una piccola minoranza in lenta crescita ) e servi ( i più poveri, coloro che hanno meno possibilità e meno cultura) mentre il ceto medio che dovrebbe essere composto da medici, ingegneri, figure professionali qualificate e quant’altro si sta sempre più comprimendo.

Questo sta provocando un impoverimento numerico della nostra razza e della nostra nazione.
E questo sta anche provocando un impoverimento culturale della nostra razza e della nostra nazione.

Quando ho pensato a quanto sopra di primo acchito mi ha preso una rabbia viscerale nei confronti dei tedeschi: questa caspita di unione europea da loro comandata che sta schiacciando i paesi del Club Med tra cui l’Italia era il mio nemico e la causa a mio avviso di quanto sopra.

In verità dopo essere sbollito ho capito che la vera colpa è di chi permette questo: non di certo la Germania che tende a fare il proprio interesse, ma al solito della nostra classe politica inetta che non è in grado di sorreggere la nostra nazione e di proteggerla a livello intranazionale (UE) e internazionale ( nel contesto mondiale).

Quindi questa inettitudine sta da un lato commettendo un genocidio, riducendo la nostra razza e dando vita a una generazione di senza lavoro e senza speranza (e probabilmente senza figli, con che soldi li manterrebbero?), dall’altro sta commettendo un genoculturicidio, perché sta permettendo la sopravvivenza al costo della cultura: pensiamo davvero che tra una generazione i nostri figli saranno in grado di competere con i figli dei tedeschi piuttosto che degli inglesi e degli americani avendo avuto un decimo delle opportunità? E in questa sede risparmio il confronto con gli indiani, con i giapponesi o con i cinesi che stanno arrivando e arriveranno sempre più in massa.

Quindi quello che stiamo facendo è scendere dal treno del mondo competitivo occidentale, stupidamente, consci del fatto che sta per arrivare un treno ad alta velocità che è quello asiatico e che non si fermerà alla nostra stazione.

Ma c’è anche un altro aspetto relativo al genoculturicidio: come già detto in altri post gli ultimi 20 anni di politica del dire tutto il contrario di tutto, del fare tutto il contrario di tutto, del furbetto che ce la fa e la scampa sempre hanno instillato nella mente degli italiani un lassismo culturale che non permette più all’italiano di avere spirito critico e che fa lui credere di potersela sempre cavare.

Questo danno culturale è enorme perchè porta a credere che le regole siano fatte per gli altri e che vanno rispettate solo quando a proprio vantaggio. Le regole invece che “mi” riguardano ma che non mi va bene, posso tranquillamente schivarle, superarle, aggirarle. Questo è quanto ci ha insegnato la politica e quindi perchè non farlo?

Il meccanismo è subdolo, quanto semplice. Esempio ultimo e più eclatante è dato dall’insulto di Calderoli al ministro Kyenge, insulto chiaramente razzista e da dimissioni. Calderoli, da furbacchione qual è, ha semplicemente voluto scaldare la base del partito con un insulto alla vecchia maniera. E come al solito se l’è anche cavata visto che ai politici in Italia è permesso tutto. Ma la base cosa pensate che abbia capito? Sicuramente che Calderoli è un furbo e un razzista e anche stavolta se l’è cavata. Ma soprattutto che essere razzista è lecito. La base poi non è detto che si fermi agli insulti come invece fa Calderoli.

Quindi riassumendo la situazione è questa:
1. Ci stiamo riducendo dimensionalmente come razza
2. Ci stiamo riducendo come qualità culturale
3. Stiamo acquisendo nuovi comportamenti culturali, permettetemi il giro di parole, di bassa lega

E infine stiamo diventando un popolo che è sempre più convinto che esistano solo diritti e non doveri, perché questo dai fatti ci viene propinato ogni giorno.

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Aforisma della settimana
“L’attuale creazione di denaro dal nulla operata dal sistema bancario è identica alla creazione di moneta da parte di falsari. La sola differenza è che sono diversi coloro che ne traggono profitto” Maurice Allais

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2 Responses so far.

  1. Roberto Torre ha detto:

    Tutto vero.<br />Ma questo è il risultato di una nazione inesistente. Fatta male e proseguita peggio ancora.Senza una chiara visione del proprio futuro. Risultato di un centralismo che ha distrutto prima le regioni più povere e adesso completa l&#39;opera con le altre.Nella mia stanno chiudendo da mesi e mesi un sacco di attività commerciali, artigianali e anche industriali piccole e medie.

  • Nassim Taleb

    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
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