Sotto trovi l’intervento di un senatore della Repubblica del 24.07.2013
Non importa di chi, importano i contenuti.
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Lo sappiamo: la produzione legislativa in questo Paese fa riferimento sostanzialmente al Governo, essendo ormai il Parlamento ridotto a mero notaio che in fretta e furia deve cercare di impacchettare al meglio, in termini temporali spesso ristrettissimi, dei provvedimenti che disciplinano la vita di questo nostro Paese. Questo è un aspetto che noi continuiamo a non accettare e a stigmatizzare, richiamando anche quello che viene detto dai colleghi della Camera, che ogni tanto fanno risuonare frasi in cui si ribadisce la centralità del Parlamento, il senso di responsabilità, la dignità.
Noi continuiamo a pensare che la centralità del Parlamento si debba sostanziare essenzialmente nel consentire al Parlamento di fare quello che è chiamato a fare: le leggi, evidentemente. Questo, non per un pregiudizio ideologico, cioè perché siamo contro il Governo qualunque esso sia, ma perché evidentemente queste modalità di lavoro non consentono al Parlamento di lavorare bene, cioè di licenziare provvedimenti legislativi che siano oltre che veloci anche utili al nostro Paese.
La cronaca delle ultime ventiquattrore – credo possiamo dirlo – ce ne dà una conferma clamorosa. Nella giornata di ieri il Governo, la maggioranza, i partiti, o il partito unico – come a noi piace scherzosamente e un po’ polemicamente definirlo – che sostiene questo Governo, nelle sue correnti diverse, è stato costretto addirittura a sospendere i lavori d’Aula. (Il sottosegretario Berretta fa cenni di diniego). Capisco il suo disappunto, signor Sottosegretario, ma è una verità storica che abbiamo visto consumarsi sotto i nostri occhi in Aula e in Commissione giustizia. Mi riferisco alle difficoltà con cui la stessa maggioranza ha tentato di licenziare alcuni emendamenti, sicuramente rilevanti, e all’impossibilità pratica di poter lavorare in maniera dignitosa e adeguata al ruolo di questo ramo del Parlamento, giacché – lo sappiamo, ed è bene dirlo perché lo sappiano anche a casa – solo nelle ore tardo pomeridiane di ieri i senatori, il Senato, compresi i membri della Commissione giustizia, hanno avuto la disponibilità delle 64 pagine di emendamenti e ordini del giorno, che comprendevano non solo quelli già approvati in Commissione, quindi magari già noti, ma anche quelli presentati in Aula.
L’essere costretti, non solo noi dell’opposizione, ma anche voi tutti, a lavorare in quelle condizioni ha fatto sì che si sia rappresentato questo teatrino (perdonatemi l’espressione) a cui abbiamo dovuto assistere nella seduta di ieri, nel corso della quale si è finito addirittura per parlare di TAV per riuscire a trovare il tempo (una decina di minuti) utile affinché i Capigruppo o i responsabili riuscissero a modificare la norma.
Quello che è successo oggi ce ne ha dato conferma. Anche il presidente Palma questa mattina ha fatto riferimento ai ristrettissimi tempi che sono stati concessi alla Commissione giustizia per lavorare, concetto ribadito anche ieri dal presidente Gasparri; persino il senatore Giovanardi ha fatto riferimento alle ristrettezze temporali e alle incapacità operative con cui si è costretti a lavorare.
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Riassumo per chiarezza il concetto:
DDL
In diritto, con il termine disegno di legge o progetto di legge si intende un testo, solitamente una bozza, costituente il progetto di un atto, elaborato all’interno dei vari ordinamenti giuridici statali, e destinato a essere analizzato e a tradursi o meno in legge dai vari organi legislativi competenti.
In tempi normali il procedimento dovrebbe essere questo:
1. Il governo incarica una commissione (es. giustizia) di preparare un ddl
2. La commissione prepara il ddl facendo analisi, controanalisi, ricerche etc etc
3. Il DDL viene presentato dal governo al Parlamento che lo rielabora, lo valuta, fa degli emendamenti nei modi e nei tempi necessari
4. il DDL diventa legge
La denuncia che viene fatta dal senatore sopraindicato è che le fasi 2 e 3 sono diventate accelerate (in particolare si è sottolineato che gli stessi presidenti di commissione si lamentano dei tempi ristretti e come la bozza finale del DDL sia stata data la tarda sera per la mattina successiva a chi poi deve votarla, senza quindi permettere una lettura approfondita e le analisi del caso). Questo perché ormai si lavora esclusivamente di urgenze, visto che la coalizione PD-PDL sta affrontando i problemi del paese solo quando diventano troppo grossi per essere ignorati .
Ci troviamo quindi in una situazione in cui due gruppi politici antitetici votati dalle persone o meglio dai cittadini proprio per le loro differenze si sono uniti a formare un governo che forza la mano al Parlamento nella sua funzione legislativa. Quindi il potere esecutivo sta forzando la mano al potere legislativo grazie all’urgenza, ai tempi stretti e alla fusione PD-PDL.
Il 30 luglio, o forse in questi giorni, anche il potere giudiziario verrà messo sotto pressione grazie alla sentenza su Berlusconi.
Quindi l’esecutivo sta tentando di soverchiare il potere legislativo e giudiziario?
La divisione dei tre poteri era stata pensata per garantire la democrazia.
Il potere esecutivo si sta allargando un po’ troppo … mettendo a rischio la democrazia.
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Aforisma della settimana
“L’attuale creazione di denaro dal nulla operata dal sistema bancario è identica alla creazione di moneta da parte di falsari. La sola differenza è che sono diversi coloro che ne traggono profitto” Maurice Allais
Purtroppo quella che segnali è una grande piaga, che da troppo va avanti. Ed è per questo che la qualità della nostra legislazione è infima e non corrisponde alle aspettative dell'elettorato. Gli elettori possono far riferimento ai rappresentanti che hanno eletto, ma se il Governo è slacciato da questi è evidente che le norme risulteranno avulse da chi le deve "subire". Ed è per
Si sta progressivamente allargando che prima o poi lo occuperà direttamente uno solo con gli stivali lucidi e neri.E poi c'è il rischio che si monti la testa e parli dal balcone…..ma non a Romeo. <br />La democrazia è un concetto molto virtuale. Parlerei di oligarchia che è il termine più appropriato in questa epoca. Nulla di nuovo.<br />A mitigare le cose c'è questo potente strumento