Il money management (da non confondere con il risk management) è un’aspetto del trading spesso sottovalutato.
Il money management si occupa di precisare la giusta porzione di capitale da utilizzare in un trade, il risk management invece di posizionare lo stop e gestire il trade.
Il money management l’ho trovata una strada interessante per capire come gestire un trade profittevole.
Gestire un trade non profittevole è facile infatti:
entro sull’azione X al prezzo P con P-K=stop loss. Se arrivo allo stop loss esco.
Ma se invece l’azione sale cosa faccio? Un caro amico dice sempre che di Ferrari fantasma sono piene i portafogli degli azionisti e degli investitori. Cosa vuol dire questo?
Prendiamo un esempio classico: entro sull’azione A al prezzo di 10, stop loss 9. L’azione sale a 11, poi 12 (il mio punto di take profit, definito con Elliott, con resistenza, con qualsiasi metodo). Ma perchè mai dovrei uscire (e qui entra in campo l’avarizia) … Lasciamo salire ancora un poco … Va a 13, poi arriva una notizia devastante o una semplice correzione o una crisi e l’azione inizia a scendere … arriva a 12 (massi dai sarà una correzione), arriva a 11 (beh dai sono ancora sopra del 10%) … si avvicina a 10 (massi dai risalirà), arriva a 10 (beh mica la mollo adesso), va a 9 (stop loss). Mi sono quindi mangiato il 30% di gain e preso pure un loss del 11%! Oltre al danno la beffa! E il 30% di gain con cui volevo comprare la Ferrari? Andato in fumo e a causa del 10% di loss devo pure dargli dentro le ruote della mia Punto!
Questo è un errore classico da investitore, dovuto alla mancanza di strategia e alla commistione di avarizia, paura e altri sentimenti classici da trader e da essere umano.
Una piccola regola da seguire che può aiutare è la seguente:
1. entro con 3 lotti (passatemi il termine, per lotto intendo l’unità di investimento di ognuno che può essere 1% del capitale, 1000 euro o qualsiasi altra cosa)
2. imposto lo stop loss (questo è risk management) e mi dò un take profit (anche questo è risk management) e un mini take profit che corrisponde a una soglia dove mi pago le commissioni o poco più
3. se il trade va bene, quindi va long, al mini-takeprofit vendo 1/3 (quindi mi restano due lotti) e mi pago le commissioni
4. se il trade prosegue long, al take profit vendo un altro 1/3 (mi rimane 1 lotto) e intanto incasso un gain
5. a questo punto lascio correre il lotto rimanente vendendolo alla peggio al take profit (che diventa un floor) o facendola seguire da un traling stop che cambio in base al percorso che l’azione intraprende, e che sia superiore al prezzo di acquisto (altrimenti sarebbe insensato metterlo)
(es. entro a 17 circa nel punto indicato dalla freccia verde, stop loss a 14.5, mini take profit a 17.5, take profit a 20. Esco con 1/3 al punto indicato dalla freccia arancio (minitakeprofit) e con 1/3 nel punto indicato dalla freccia azzurra (take profit). Lascio correre l’ultimo 1/3 con un traling stop che metto a circa 21.5 in prima battuta. I numeri sono indicativi, solo per capire i concetti).
6. se il trade va male dopo essere salito di poco visto che fa un’inversione subito dopo il punto 3, comunque un minimo di profitto l’ho fatto pagandomi le commissioni e lo stop loss mi proteggerà da perdite incontrollate (e mi proteggerà con solo 2/3 del capitale iniziale, visto che 1/3 l’ho venduto al punto 3).
(es. entro a 18.5 circa nel punto indicato dalla freccia verde, stop loss a 17, mini take profit a 19, take profit a 20. Esco con 1/3 al punto indicato dalla freccia arancio (minitakeprofit a 19), poi il trend si inverte. A questo punto con 2/3 del capitale prendo lo stop a 17. I numeri sono indicativi, solo per capire i concetti.)
In questo modo non si avrà il garage pieno di Ferrari fantasma.
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Aforisma della settimana
“L’attuale creazione di denaro dal nulla operata dal sistema bancario è identica alla creazione di moneta da parte di falsari. La sola differenza è che sono diversi coloro che ne traggono profitto” Maurice Allais
Bel post. Il vantaggio di fare le cose a pezzetti. E ciò che nel mio piccolo faccio io.
Se ci infili anche le operazioni da fare short mentre sei long allora vedi che il giochino diventa interessante. <br />
Questo presuppone dispendio di tempo che ognuno non ha. E il tempo è denaro, senza contare che si può fare di meglio nel tempo libero……….<br />Sono d'accordo con la rateizzazione che limita i rischi ma aggiungo una pratica che io applico da molti anni. Da 12 per la precisione.<br />Alla strategia del topo proposta da F. Caruso che è molto interessante dal punto di vista statistico, di
Sulla liquidità (ma anche sul resto) sono d'accordissimo. Come il liquido non c'è nulla. E' chiaro che ciascuno di noi cerca qualcosa che cresca in qualche maniera (ciò che il liquido non fa) per cui, soprattutto non avendo grosse disponibiltà la lquidità viene lasciata per ultima. Sbagliando. Però: come non dar torto a chi ha poco e vuole incrementarlo? Il ragionamento della
Il tuo ragionamento è perfetto. Ma l'analisi porta altre soluzioni.<br />Fino a pochi anni fa lo pensavo anch'io e come tutti mi affidavo agli "esperti" che ti "guidavano" dove volevano loro. Bravi!!!<br />Poi complice il mio lavoro di controller che macina numeri e grafici dagli anni 80 mi sono stufato. Dalla sera alla mattina.<br />E' nel mio carattere. 10 anni