MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

In questi giorni sono stati scritti fiumi di inchiostro riguardo alle parole di Bernanke, secondo il quale il QE dovrebbe terminare a metà del 2014, iniziando già dai prossimi mesi la fase cosiddetta di “tapering”.

Come possiamo vedere dal grafico sopra, gli effetti sul T-Bond sono stati piuttosto netti, in quanto i supporti più importanti, non sono riusciti ad arginare le vendite.

Fino ad oggi la Federal Reserve, rappresentava il maggior acquirente del debito pubblico americano, rassicurando gli investitori ogniqualvolta gli stessi intendevano rifugiarsi in strumenti ad alta credibilità. Un rallentamento degli acquisti della Banca centrale, basterebbe a far mancare quella domanda necessaria a soddisfare il fabbisogno statale, fino a far lievitare i tassi di interesse su livelli più idonei alle esigenze degli investitori. Questo il mercato lo ha capito e pertanto “sell a manetta”.

Le stesse vendite si sono viste sul mercato azionario anche se in misura più contenuta, ma sufficienti ad interrompere la fase rialzista che aveva caratterizzato il trend degli ultimi mesi.

Si sente da più parti sostenere il fatto che i mercati azionari in questo momento siano più attraenti rispetto a quelli obbligazionari, in considerazione di un’economia che sembra andare a gonfie vele.

Dalla dinamica dei grafici possiamo tranquillamente osservare la netta correlazione che c’è tra i titoli di Stato americani decennali e l’indice azionario, salvo movimenti interlocutori diversi fra di essi.

La sostanza è che una delle variabili principali nella valutazione del mercato azionario, siano proprio i tassi di interesse di lungo periodo. È pertanto fondamentale quindi seguire con attenzione l’andamento dei bond al fine di capire quali siano le prospettive.

Anche la stessa economia è legata per filo e per segno all’andamento dei tassi di interesse. Basti pensare a quel mercato immobiliare, che negli ultimi mesi ha contribuito più di ogni altro alla crescita economica, per capire quanto sia legato al costo dei mutui, le cui variazioni sono esponenziali rispetto ai tassi decennali.

Quanto abbiamo visto nei due grafici precedenti, tuttavia, è solo una minima parte di ciò che è accaduto a livello globale.

Le indicazioni fornite da Bernanke sono state uno stimolo determinante affinché le principali banche d’investimento iniziassero quel processo di riduzione della leva, che fino ad oggi aveva raggiunto livelli record
.
Si spiega così il violento drenaggio di liquidità che ha penalizzato principalmente i mercati più vulnerabili, che fino ad oggi avevano vivacchiato grazie alle politiche non convenzionali della Federal Reserve.

Che sia in atto una vera propria riduzione della leva è dimostrato dal fatto che nessun asset è sopravvissuto a questa fase negativa di mercato. Proprio quelli più piccoli, come ad esempio l’oro, ne hanno fatto le spese maggiori, per non parlare dei paesi emergenti, con i relativi Bond.

Per avere un’idea del terremoto in corso, basta dare uno sguardo alle performance dell’ultimo mese subite dai fondi a medio rischio ad alta affidabilità. In molti casi per un obbligazionario globale si sfiorano cali di circa l’8%. Penso che questo possa bastare per capire i danni provocati dal mercato, in considerazione oltre tutto della volatilità media a cui ci aveva abituato negli ultimi sei mesi.

Ma veniamo alla danza dei mercati e alle rotture più significative degli stessi. Purtroppo ho la sensazione che quanto visto fino ad oggi sia solo un primo antipasto di quello che ci aspetta.

L’indice FTSEMIB sta subendo dall’inizio del mese una perdita dell’11,38%, ma in giro non si respira affatto una situazione di panico. E la cosa mi preoccupa. Dal grafico sopra possiamo vedere come l’indice abbia rotto il canale rialzista che accompagnava la tendenza dal luglio 2012, perforato nettamente la media mobile a 200 giorni e avvicinatosi pericolosamente su livelli a dir poco vitali compresi tra 15.200 e 14.850. La rottura di quest’ultimo determinerebbe una fase decisamente più grave, che al momento non dobbiamo nemmeno augurarci.

il grafico che vedete non è altro che il macd settimanale il quale, dopo aver illuso in favore di una ripresa del trend rialzista, ha bruscamente e nuovamente invertito la rotta verso il basso, anche se non ancora sceso al di sotto della linea neutra. In realtà questo comportamento non si addice particolarmente ad un mercato in condizione di reagire prontamente. Altamente pericoloso scommettere adesso su reazioni durature.

Questo sopra è i Portogallo, che qualche settimana fa avevo osservato al fine di comprendere quale fosse la situazione dei paesi più in bilico. Ad oggi l’indice di Lisbona ha perforato nettamente il minimo di 5540, allontanandosi oltretutto dalla media mobile a 200 giorni. Da un punto di vista tecnico non ci troviamo proprio in una di quelle situazioni utili a confidare in una reazione dei corsi, bensì le preoccupazioni sono rivolte alle probabilità che lo scenario attuale possa pericolosamente avvitarsi. Quanto sta accadendo in Grecia, la cui situazione è in piena evoluzione, rappresenta un elemento di disturbo alla stabilità dell’unione europea, con i paesi dell’area mediterranea a farne maggiormente le spese.

Una breve nota concedetemela in favore dell’oro:

Sento tuonare da qualche parte sentenze funebri su questo metallo, proprio da coloro che fino ad un anno fa non vedevano altra alternativa che comprare beni materiali in previsione di fallimenti sistemici.

La cosa mi fa accendere una spia d’allarme notevole.

Nonostante il sottoscritto consideri anche eventuali sell-off in area 1150, vista la pressione che c’è su un mercato, ritenuto un “microbo” rispetto ai bond, all’equity e a tutta la finanzia correlata, l’unica verità è che l’oro ha sempre anticipato gli eventi nel bene o nel male.

A questo, oltretutto vanno ad aggiungersi nubi poco gradevoli, a partire dalla discussione in tema di salvataggio bancario.
In un era in cui ci obbligano a tenere il cash nel conto per pagare anche le caramelle (tanto andremo verso questa direzione) ancora non si è arrivati a garantire la totalità dei depositi.

E io dovrei vedere l’oro come un elemento di preoccupazione? Le mie considerazioni che facevo a 1800/1900 le sapete, ma ad oggi i tempi e i cicli sono diversi.

Con questo io vi saluto, visto che devo mettermi d’impegno per la prossima trimestrale che sarà inviata a tutti coloro che contribuiranno entro il 30 giugno al blog.

Inserite i vostri commenti! Ci fa piacere sentire anche le vostre esperienze e posizioni in merito. Ogni spunto può essere utile per dare un’informazione migliore e più completa!




Aforisma della settimana
“Osservare tutto il giorno lo schermo e seguire ogni piccolo movimento del mercato causa una forma ipnotica di confusione mentale.” Anonimo

Categories: Senza categoria

One Response so far.

  1. Anonymous ha detto:

    Bella analisi che mi conferma ancora una volta la mia strategia su quando e quanto investire. Ci ho messo qualche decennio a capirlo e dopo un&#39;infinità di grafici in excel su dati storici…….La regola è semplicissima. Massima liquidità e investire solo dopo tracolli di almeno il 20/25%. Ma meglio se superiori……..Investire cioè circa<br />metà liquidità col -30/35% e l&#39;80% della

  • Nassim Taleb

    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
  • Massime dalla Finanza

    "Regola n° 1: non perdere mai denaro. Regola n°2: non dimenticare mai la regola n°1" W. Buffett

    "È meglio avere quasi ragione che completamente torto" W. Buffett

    Non è importante che tu abbia ragione o torto, ma quanti soldi si fanno quando hai ragione e quanto si perde quando si ha torto. G. Soros

    Il nemico principale dell'investitore è probabile che sia se stesso. B. Graham
  • Siti

     Consulenza Vincente



  • License e Copyright

    Licenza Creative Commons

    Il blog e i relativi post sono distribuiti con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported.