MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Rapporto Ftsemib/Dax

Questo è il grafico che descrive il rapporto tra Ftsemib e Dax. Nel mese di Aprile l’abbiamo scampata, grazie alle toppe di Napolitano e ad una speculazione che ha tirato il freno, visto l’ubriacatura che incombeva nel contesto dei mercati azionari internazionali, dopo il “mega peto ultra asfissiante” di Shinzo Abe.

Adesso invece non c’è rimasto altro che Papa Francesco I, stando ai dati economici, politici e soprattutto sociali ai quali andremo incontro.
Abbiamo un pil che non solo non cresce in termini reali, ma soprattutto diminuisce anche nominalmente, mentre il debito sale sale sale e sale sempre più, per la gioia di coloro che ritengono ancora sostenibili i conti del nostro Paese. 
Già dimenticavo, l’eliminazione dell’Imu sulla prima casa risolverà tutto, mentre chi se ne infischia, se l’aumento dell’Iva non sarà scongiurato, con conseguenze ovviamente disastrose sia sui consumi che sulle entrate. Ormai i bookmaker non accettano più scommesse su un nuovo crollo delle attività nel nostro Paese, visto l’esempio greco in termini di austerità.
Quindi fate voi: ” dove andrà il rapporto rappresentato dal grafico”?
Rapporto mercati emergenti/Dax

Questo invece (grafico weekly) è il rapporto fra l’etf mercati emergenti (in euro) e il Dax. Il divario delle performance tra i due mercati negli ultimi mesi è stato tale da riportare il rapporto agli stessi valori del 2009, quando eravamo in piena crisi. Ciò significa che le probabilità, che da qui in avanti i mercati emergenti possano fare meglio, sono elevate.
Circa un anno fa non c’era un consulente che non avesse consigliato ai propri clienti di stare peso sugli emergenti e scarico sull’Europa. Se oggi sentite gli stessi, e di questo ne sono convinto, vi diranno che di emergenti non hanno nemmeno l’ombra, visto che sono tre o quattro mesi che ci sono rubinetti aperti a favore dei mercati tradizionali, in primis Tokyo che fino a qualche settimana fa era la pietra filosofale.
Questo deve far riflettere. Ovviamente siamo in pieno sviluppo, ma credo che le cose che fino ad oggi sono state maggiormente trascurate o meglio démodé, siano proprio quelle caratterizzate da minor rischio.

A proposito, sento sempre parlare meno di oro, soprattutto in positivo.

Alla prossima

Inserite i vostri commenti! Ci fa piacere sentire anche le vostre esperienze e posizioni in merito. Ogni spunto può essere utile per dare un’informazione migliore e più completa!




Aforisma della settimana
“Quando i prezzi non stanno andando da nessuna parte, ma semplicemente muovendosi in un intervallo limitato, non ha senso cercare di prevedere se il prossimo rilevante movimento sarà al rialzo o al ribasso. Ció che occorre fare è seguire il mercato, cercare di determinare l’ampiezza dell’intervallo, e semplicemente non fare nulla fino a che tale intervallo non viene rotto in un senso o nell’altro.” Jesse Livermore

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2 Responses so far.

  1. Anonymous ha detto:

    Che dire?<br />I paesi emergenti emergeranno e quelli già emersi sprofonderanno.<br />Poi una volta diventati E.M. riemergeranno………….e così avremo inventato il P.M. (mercato perpetuo).Finchè ci sarà biada x il cavallo però. Perchè alla fine ci arriveremo con 10 miliardi…….<br />Quelli che lo hanno organizzato (il banco) faranno i soldi a getto continuo. Poi cosa importa se sono lo

  2. Anonymous ha detto:

    Tu dici: &quot;Circa un anno fa non c&#39;era un consulente che non avesse consigliato ai propri clienti di stare peso sugli emergenti e scarico sull&#39;Europa&quot;. A me è proprio toccato così un pò prima e io ho fatto l&#39;opposto e ho fatto bene. Poi da Pasquetta 2012 ho saltato il Rubicone.<br />Mai e poi mai più consigli dagli addetti. Mi sono definitivamente rotto i &quot;cabassisi&quot;

  • Nassim Taleb

    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
  • Massime dalla Finanza

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