MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Una delle principali cause che prolungò la Crisi del ’29, fu senza dubbio l’isolazionismo grazie a misure protettive, che provocarono una forte diminuzione degli interscambi commerciali.
Quando un paese svaluta la propria moneta in modo da difendere il proprio output, è conseguenziale che penalizza quello di altri paesi. Di per sé questo modello è una forma moderna di protezionismo, che non crea danni all’economia globale, se il caso rimane isolato.
Tuttavia, quando a utilizzare lo strumento della svalutazione sono in maggioranza, gli effetti diventano nulli, tra i paesi che la attuano, ma a dir poco devastanti per quei pochi che sostengono un cambio forte.
Sicuramente il Giappone è quello che più di tutti ha svalutato, mentre l’Europa e anche l’America, su questo versante negli ultimi tempi sembrano rimasti un pò indietro. L’Eurozona in particolare, grazie alla sua dipendenza germanica, rischia seriamente di vedersi diminuire quel poco di produzione rivolto verso quei paesi che fino ad oggi rappresentavano un bacino di consumatori in forte crescita.
I pesi emergenti, che fino a pochi mesi fa rappresentavano aree di rifugio, da qualche settimana sembrano aver dato vita ad un processo di svalutazione competitiva alquanto preoccupante per l’Europa e gli Stati Uniti per i seguenti due motivi, il primo imminente, mentre il secondo più sul lungo periodo:
1) Maggior difficoltà per i prodotti occidentali di sfociare sui mercati emergenti oltre che sul Giappone.
2) Rialzo dei prezzi interni nei paesi emergenti, con conseguente risveglio inflazione che avrà effetti negativi sui tassi.
Questa corsa a svalutare, non deve essere presa come una misura ostile/volontaria, ma una necessità, visto il rallentamento delle economie emergenti, le quali risentono ovviamente dei minor consumi di Europa e Stati Uniti.

Detto questo, quindi, nel Mondo si stanno manifestando inconsapevolmente forme di protezionismo, che dopo l’esperienza della Grande Crisi degli anni ’30 erano state sempre più allontanate.
Conoscere quali effetti avremo a medio termine, se una recessione globale o un’accelerazione degli emergenti (poco probabile vista la capacità di consumo dell’Europa e degli Usa) è al momento il compito più difficile.
Diamo uno sguardo adesso ai mercati alla luce di quanto accaduto la scorsa settimana.

INDICE SP500

L’indice americano sembra trovare chiare difficoltà a proseguire la corsa, proprio in prossimità della parte alta del canale rialzista primario e secondario, che avevano in area 1700 un punto di resistenza molto forte. Nel breve periodo possiamo notare la formazione di una figura 1-2-3 che secondo la teoria di Ross presenta molte probabilità d’inversione. Chiaramente questa figura deve trovare conferma nei giorni successivi, rimanendo comunque valida fino alla rottura di 1680. Segnali poco incoraggianti arrivano dall’aumento della volatilità.

T-BOND

Tutti i bei discorsi rialzisti che ho sentito sul mercato azionario, possono valere fino a che i tassi decennali rimangono schiacciati nell’area definita bolla-bond. Quando invece i rendimenti riaffiorano sopra la soglia del 2%, qualche problemino potrebbe essere già presente. In questi giorni il T-Bond, che presenta una debolezza evidente anche nei confronti del Bund, non ha brillato particolarmente. Per il momento i tentativi di ribasso sono stati arginati in area 128,50. Una rottura di questo livello darebbe una nuova accelerazione dei tassi, creando inevitabilmente una situazione di preoccupazione anche per il mercato azionario, che in forma impercettibile mostra già qualche segno di cedimento.

NIKKEI

E per gli amanti del brivido ecco a voi la borsa di Tokyo. Anche la scorsa settimana l’indice ha lasciato sul terreno ben il 7%, confermando ampiamente la figura di bearish-engulfing descritto nella precedente analisi. Questo non è certamente un segno favorevole ad una ripresa immediata del trend rialzista di lungo. Coloro che fossero tentati di azzardare in questa borsa, posso dare in quota 12700/12600 il livello di ok, sul quale attendere reazioni anche violente. In ogni caso ci troviamo in una borsa nella quale il canarino sta esplorando la miniera e tutt’oggi non è ancora di ritorno. Da quello che si dice Abe dovrebbe continuare a forzare la mano sull’immissione di liquidità, ma la cosa assomiglia sempre più ad una partita di poker. Sicuramente il Giappone, grazie ad una forte svalutazione è il paese che meno risentirà del rallentamento economico, salvo complicazioni sul mercato dei bond. E’ inammissibile sentire dagli esperti, che in caso di una rialzo dei tassi decennali giapponesi fino al 2,5, il sistema bancario nipponico collasserebbe. Questo significa, che il tutto si sta reggendo su equilibri a dir poco precari.
Una cosa è certa e cioè che la volatilità non mancherà per gli accaniti speculatori, visto che è sui massimi degli ultimi 5 anni.

INDICE PORTOGALLO

Da diversi giorni la borsa di Lisbona appare quella più debole. Addirittura l’indice da ben due settimane si muove al di sotto della media a 21 wk, dopo aver confermato al ribasso una figura di “evening star”. La fase negativa dell’indice viene supportata oltretutto da segnali poco amichevoli sul Macd settimanale. Ovviamente, i problemi legati all’obbligazionario internazionale potrebbero amplificarsi proprio per quei paesi con basso rating. Situazione altrettanto precaria per la borsa di Madrid, che muove poso sotto la media a 21 wk.

DAX

La borsa di Francoforte è al momento quella che possiede la maggio forza. Attualmente le quotazioni si stanno muovendo al di sopra della media a 21 gg. Segnali di cedimento si manifesterebbero alla rottura di 8280, con probabile avvicinamento nell’area degli 8000 punti.
Il quadro degli indicatori giornalieri si trova in posizione riflessiva e lascia intravedere la necessità di una correzione. 
Se guardiamo invece gli indicatori settimanali notiamo ancora una timida convergenza rialzista, ma che potrebbe peggiorare sensibilmente qualora l’indice si avvicinasse all’area degli 8000 punti. 

FTSEMIB

La borsa di Milano al momento non sembra essere sotto il mirino della speculazione, come visto precedentemente per la borsa di Lisbona. Rispetto all’indice Dax ovviamente il quadro rimane ancora debole. Situazione riflessiva per gli indicatori giornalieri, mentre ancora tranquilla appare per quelli settimanali. Ci troviamo ancora in un contesto di mercato laterale in ottica di lungo periodo, mentre sul medio possiamo osservare la regolarità del canale rialzista evidenziato dalle linee verdi. Un supporto di grande importanza è situato a 16840, mentre la resistenza è da indicare in area 17600.

CONCLUSIONE

Il quadro economico non si può definire al momento molto chiaro, lineare e soprattutto robusto, alla luce dell’acutizzarsi della guerra valutaria tuttora in corso.

Osservando l’andamento delle principali commodity, non si notano tensioni che lascino intuire una ripresa dei trend di crescita. Per molti aspetti sarebbe lecito pensare che l’economia sta rallentando più del previsto.

I mercati azionari, che stanno perdendo velocità sia sul breve che sul lungo, sono valutati secondo parametri su tassi estremamente bassi, non scontando minimamente un rialzo degli stessi, cosa che invece si sta verificando.

Tenuto conto degli eccessi visti nelle ultime settimane sui mercati azionari (l’indice Dow Jones è salito 17 mesi su 20) la fase attuale è da considerarsi estremamente delicata, in quanto eventuali correzioni potrebbero avere anche entità rilevante.

Del resto l’aumento di dosaggio della droga somministrata dalle banche centrali, ha permesso un distacco sempre più ampio tra economia reale e finanziaria, rendendo quest’ultima sempre più dipendente e assetata di misure non convenzionali. Il venire meno di quest’ultime, pertanto, causa la constatazione dei minori effetti trasmessi all’economia reale, potrebbe provocare un brutto risveglio per i mercati.

Con questo ho concluso e vi do appuntamento alla prossima

Inserite i vostri commenti! Ci fa piacere sentire anche le vostre esperienze e posizioni in merito. Ogni spunto può essere utile per dare un’informazione migliore e più completa!




Aforisma della settimana
“La gente pensa di giocare contro il mercato, ma il mercato se ne infischia. In realtà sta giocando contro se stessa. Bisogna finirla di volere che le cose accadano per provare a noi stessi che non abbiamo sbagliato.” Marty Schwartz

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2 Responses so far.

  1. Anonymous ha detto:

    Niente di nuovo sotto il sole…………..prima a piccole dosi, poi sempre più forti fino al collasso e sopravvenuta morte per arresto cardiaco. Il capitalismo è il più grande e assurdo teorema matematico creato dall'uomo. Non reggerà perchè si vuole applicare una formula con un "integrale tendente all'infinito" su ciò che è finito (nel senso di limitato). Non arriverà a

  2. Andrea T. ha detto:

    Mi sarebbe bastata anche una derivata prima positiva, comunque l&#39;integrale rende molto bene l&#39;idea :)<br /><br />

  • Nassim Taleb

    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
  • Massime dalla Finanza

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