MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!


Presentiamo in questo post la traduzione di un articolo di Dr. Paul Craig Roberts
pubblicato su globalresearch.ca il 19 Maggio 2013

Minaccia per l’egemonia del dollaro USA? 
“Truccato” il Mercato del Gold Bullion
Negli ultimi mesi c’è stata una concomitanza incredibile di eventi che può essere spiegato solo come un tentativo per proteggere il dollaro dalla politica della Federal Reserve di allentamento quantitativo (QE). 

Quantitative Easing è il termine dato alla politica della Federal Reserve costituita dallo stampare 1.000 miliardi di nuovi dollari ogni anno per finanziare il deficit di bilancio degli Stati Uniti con l’acquisto di buoni del Tesoro degli Stati Uniti e per mantenere alti i prezzi dei derivati a loro associati e posseduti dalle “banche troppo grandi per fallire “(TBTF) in modo da mantenere i loro bilanci sani. Senza QE, i tassi di interesse sarebbero molto più alti, e i valori nei bilanci delle TBTF dei derivati sarebbero molto inferiori.
Il QE è in corso dal dicembre 2008. Nel corso di questi 54 mesi, la Federal Reserve ha creato diversi trilioni di nuovi dollari con cui ha monetizzato la stessa quantità di debito.
Il primo risultato di questa politica è che la maggior parte dei tassi di interesse reali degli Stati Uniti sono negativi. Il secondo risultato è che l’offerta di dollari ha superato la domanda mondiale di dollari.
Questi due risultati spiegano come la politica della Federal Reserve stia minacciando il valore di cambio del dollaro e, quindi, il ruolo del dollaro come valuta di riserva mondiale.
Per valuta di riserva mondiale si intende che il dollaro può essere usato per pagare il petrolio di ogni paese e per coprire il deficit commerciale. Il dollaro è il mezzo di pagamento internazionale.

Questo meccanismo è molto comodo per gli Stati Uniti ed è la principale fonte di potere per loro. Poichè il dollaro è la valuta di riserva, gli Stati Uniti possono coprire i loro costi di importazione e pagare il suo costo di funzionamento semplicemente stampando denaro.
Se il dollaro non fosse la valuta di riserva, Washington non sarebbe in grado di finanziare le sue guerre o continuare ad avere grossi deficit commerciali e di bilancio. Pertanto, proteggere il valore di cambio del dollaro è la prima preoccupazione di Washington, se vuole rimanere una superpotenza.
Le minacce per il dollaro sono valute alternative che però non vengono create in quantità così enormi, oro e argento, e Bitcoin, la moneta digitale.
La minaccia Bitcoin è stata eliminata il 17 maggio, quando il Dipartimento della Sicurezza ha sequestrato i conti di Bitcoin. La scusa era che Bitcoin non era riuscito a tenersi allineato con i requisiti antiriciclaggio del Tesoro USA.
Washington ha soffocato la minaccia di altre valute, convincendo le “altre grandi valute” stampando ancora di più del  dollaro. Il Giappone ha eseguito in breve tempo, e la Banca centrale europea, anche se un po ‘limitato dalla Germania, è entrato nel mondo della grande “stampa” in modo da salvare le banche private minacciate dalla “crisi del debito sovrano.”

Rimangono l’oro e l’argento. L’enorme aumento dei prezzi di oro e argento negli ultimi dieci anni ha convinto Washington che ci sono un certo numero di malfattori che non si fidano del dollaro e il cui numero non deve essere consentito di aumentare.
Il prezzo dell’oro è passato da 272 dollari l’oncia nel dicembre 2000 a $ 1,917.50 il 23 agosto 2011. I gangster finanziari che possiedono e gestiscono l’America caddero nel panico. Con il prezzo del dollaro collassato rispetto ai valori iniziali, come potrebbe il tasso di cambio del dollaro rispetto alle altre valute rimanere credibile? Se il valore di cambio del dollaro dovesse finire sotto attacco, la Federal Reserve dovrebbe interrompere la stampa di $ e perderebbe il controllo sui tassi di interesse.

La bolla obbligazionaria e bolle del mercato azionario esploderebbero, e il pagamento degli interessi sul debito federale esploderebbe a sua volta, lasciando Washington ancora più indebitato e non più in grado di finanziare le sue guerre, la polizia e il salvataggio delle banche.
Quindi, qualcosa doveva essere fatto circa l’aumento del prezzo di oro e argento.
Ci sono due mercati dell’oro. Uno è un mercato di carta a New York, Comex, dove le “domande di carta” per l’oro sono negoziate. L’altro è il mercato fisico dove il possesso personale è reale ed è generato dai negozi di monete , dai rivenditori di lingotti, dai negozi di gioielli.
I banchieri hanno strutturato il mercato dell’oro in modo che il prezzo del metallo prezioso non è più dovuto ai posti dove le persone comprano il metallo vero. Il prezzo è stabilito nel mercato della carta in cui gli speculatori scommettono.
Questo mercato di carta scorrelato dal mercato fisico ha dato alla Federal Reserve la capacità di proteggere il dollaro dal suo continuo stampare.
Il Venerdì 12 aprile 2013, le vendite allo scoperto di oro hanno colpito il mercato di New York, per un importo stimato tra 124 e 400 tonnellate di oro. Questa vendita enorme e senza precedenti comporta un’unione di intenti (illegale peraltro) di venditori uniti per abbassare il prezzo dell’oro, o un’azione da parte della Federal Reserve attraverso i suoi agenti, le TBTF sempre per ridurre il prezzo del’oro.
Le enormi vendite allo scoperto hanno spinto giù il prezzo dell’oro, innescando ordini stop-loss e le chiamate di margine, in una spirale verticale. L’attacco è continuato il lunedi 15 aprile e prosegue ancora oggi.
Prima di andare avanti va notato che non ci sono limiti di posizione imposti al numero di contratti che i traders possono vendere in una sola volta. Le 124 tonnellate vendute avrebbero richiesto 14 traders senza open interest aperti pronti a vendere insieme la stessa quantità di 40.000 contratti futures.  La probabilità di questo evento è talmente bassa che l’evento è da considerare quasi impossibile. Se ne deduce che questo è stato un attacco ordinato da parte della Federal Reserve, che è anche il motivo per cui non ci sono indagini in corso in merito all’evento di cui stiamo parlando, curioso oltre che abbastanza improbabile statisticamente.
Si noti inoltre che nessun venditore con un po’ di senno, volendo uscire da una posizione aperta avrebbe venduto tutto in un sol colpo, vendendo quindi “al meglio” e provocando un crollo del prezzo. Il venditore sarebbe uscito lentamente con piccole operazioni che non dessero troppo nell’occhio. Ovviamente questo è vero se l’obiettivo è il profitto, non se l’obiettivo è far crollare il prezzo dell’oro.
Dal momento dall’attacco all’oro del 12-15 aprile, “gli attacchi” successivi si sono verificati circa alle 02:00 pomeridiane ora di Hong Kong e 02:00 del mattino ora di New York. In questi orari, si è a pochi minuti dall’apertura di Londra. Come William S.Kaye ha osservato, nessuna entità preoccupata del profitto avrebbe scelto di vendere a questo orario 20.000 o 30.000 contratti futures, ma questo è ciò che è accaduto.
Chi può permettersi di buttare soldi in questo modo? Solo una banca centrale che può anche stamparli.
Ora veniamo al mercato fisico dove le persone prendono possesso di lingotti, invece di puntare su strumenti cartacei. Guardate questo grafico da Zerohedge. http://www.zerohedge.com/news/2013-05-16/gold-demand-one-chart-physical-vs-etf .

La domanda di oro fisico è alta, nonostante l’assalto all’oro iniziata nel 2011. Ma visto che il prezzo dell’oro viene creato nel mercato della carta non-reale, (guidandolo con vendite allo scoperto), nel trimestre in corso, il prezzo scende a prescindere dal fatto che la domanda effettiva di oro e argento fisico non sia soddisfacibile dai venditori.

Mentre il sistema occidentale stampa soldi e invita la gente ad abbandonare i lingotti, la gente al contrario di tutti cerca di acquistare sempre di più, e questo spiega perchè i prezzi del gold spot sono aumentati. In tutto il mondo vi è una carenza di oro e argento nelle forme fisiche, come monete di un’oncia e barre da dieci once, che però sono molto richieste.
Che il calo dei prezzi di oro e argento sia studiato a tavolino sembra evidente considerando il fatto che la domanda di lingotti nel mercato fisico è aumentata, mentre le vendite allo scoperto nel mercato della carta siano aumentate.
Che cosa significa questa manipolazione illegale dei mercati da parte della Federal Reserve? Si dice che la Federal Reserve non vede via d’uscita nel processo di stampare denaro per sostenere il deficit federale e le banche insolventi. Se il dollaro cadesse sotto attacco e la Federal Reserve dovesse smettere di stampare dollari, i tassi di interesse salirebbero. I mercati obbligazionari e azionari quindi crollerebbero. Quindi il dollaro dovrebbe essere abbandonato come valuta di riserva. Infine Washington non sarebbe più in grado di pagare i suoi conti e perderebbe la sua egemonia. Il mondo di Washington crollerebbe.

Resta da vedere quindi se Washington può prevalere con la sua stampa di soldi sulla richiesta  mondiale di oro e argento. Può il dollaro rimanere la valuta di riferimento quando l’offshoring ha privato gli Stati Uniti della capacità di coprire le sue importazioni con le esportazioni? Può il dollaro rimanere la valuta di riferimento quando la Federal Reserve ne crea 1.000 miliardi di nuovi ogni anno, mentre i BRICS, Cina e Giappone, Cina e Australia, e Cina e Russia stanno facendo affari senza l’uso del dollaro?
Se l’economia americana basata sul consumo privato dei consumatori  il cui reddito deriva dal lavoro all’estero dovesse crollare nel terzo o quarto trimestre, la stampa di denaro non basterebbe più a coprire i deficit federali. O Perlomeno non la quantità stampata attualmente. E quale sarebbe l’effetto sul dollaro se la Federal Reserve dovesse aumentare il suo Quantitative Easing oltre i livelli attuali?
Una tempesta perfetta è stata preparata per l’America dall’America. I tassi di interesse reali sono negativi, ma il debito e il denaro sono stati dal nulla e si autoalimentano. Il crollo del dollaro sembra scritto, saranno le varie potenze mondiali a decidere se e quando. La Federal Reserve può continuare a stampare dollari con cui mantenere i mercati obbligazionari e azionari alti, ma la Federal Reserve non può stampare moneta estera con la quale mantenere il dollaro a galla.
Quando il dollaro va forte, il potere di Washington cresce, ed è per questo che l’oro viene mantenuto basso.
Questo serve a proteggere il potere USA.. Questo è quello che accade ogni giorno. Ma gli USA riusciranno a controllare questo meccanismo?

Inserite i vostri commenti! Ci fa piacere sentire anche le vostre esperienze e posizioni in merito. Ogni spunto può essere utile per dare un’informazione migliore e più completa!




Aforisma della settimana
“La gente pensa di giocare contro il mercato, ma il mercato se ne infischia. In realtà sta giocando contro se stessa. Bisogna finirla di volere che le cose accadano per provare a noi stessi che non abbiamo sbagliato.” Marty Schwartz

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3 Responses so far.

  1. Anonymous ha detto:

    Bellissimo articolo che mi conferma che tutto è pilotato, non solo le auto e gli aerei. E&#39; solo questione di tempo e l&#39;impero del dollaro crollerà come sono crollate tutte le civiltà nel passato.<br />Dovranno venire a patti con gli altri altrimenti faranno la fine del topo con un sacco di gatti in giro per il pianeta superaffamati.<br />E il rischio più grosso che vedo è una spaccatura

  2. Anonymous ha detto:

    Quindi che cosa dovrebbe fare un tizio qualunque con i suoi pochi ma sudati risparmi di una vita? acquistare oro fisico, oro di carta visto che è sceso, oppure us$. forse Euro, visto che la Germania punta i piedi per il rigore e una valuta forte. Leggo giornalmente vari blog tra cui il suo, che trovo tra i più interessanti (ricordo il &quot;pane e l&#39;oro&quot; ad esempio), ma non riesco a

  3. Andrea T. ha detto:

    Penso il consiglio più sensato l&#39;abbia dato Andrea Facchini rispondendo a una domanda simile qualche post fa:<br /><br />&quot;<br />La via d&#39;uscita, si chiama diversificazione. Pretendere di avere la pietra filosofale è un ambizione folle. Non esiste. Del resto in questo porcaio non ci siamo finiti per colpa di chi al momento predica l&#39;insostenibilità di questo sistema. <br />Una

  • Nassim Taleb

    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
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