Da Wikipedia.
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La Torre di Hanoi è un rompicapo matematico composto da tre paletti e un certo numero di dischi di grandezza decrescente, che possono essere infilati in uno qualsiasi dei paletti.
Il gioco inizia con tutti i dischi incolonnati su un paletto in ordine decrescente, in modo da formare un cono. Lo scopo del gioco è portare tutti i dischi sull’ultimo paletto, potendo spostare solo un disco alla volta e potendo mettere un disco solo su un altro disco più grande, mai su uno più piccolo.
Il gioco fu inventato dal matematico francese Edouard Lucas nel 1883 che diffuse il gioco sotto lo pseudonimo di N. Claus de Siam, mandarino del collegio di Li-Sou-Stian. La leggenda secondo la quale in un tempio Indù alcuni monaci sono costantemente impegnati a spostare su tre colonne di diamante 64 dischi d’oro secondo le regole della Torre di Hanoi (a volte chiamata Torre di Brahma), è stata inventata dalla ditta che per prima ha messo in commercio il rompicapo. La leggenda narra che quando i monaci completeranno il lavoro, il mondo finirà. Esistono del rompicapo anche versioni per videogiochi.
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La Torre di HaINoi è un rompicapo del nostro tempo composto da tre paletti e dai seguenti dischi:
1. politica
2. finanza
3. economia
la cui dimensione (dei dischi) varia in funzione del tempo, rendendo il gioco sempre più interessante.
Il giocatore è l’Umanità che, e mano a mano che gli anni scorrono, si diverte a cambiare la dimensione dei dischi e a spostarli uno sopra l’altro in modo diverso.
Prendiamo un esempio in relazione con la crisi del ’29.
All’inizio della storia industriale, il disco più grande e di base era l’economica, sopra aveva la politica e poi la finanza. Finanza e politica erano strumenti per rendere l’economia proficua e sostenibile.
Con il passare degli anni la politica assunse un ruolo sempre più importante e i dischi si spostarono: il più grande era la politica, poi la finanza e poi l’economia.
Nel ’29 la crisi fu finanziaria e coinvolse molti risparmiatori. L’economia venne duramente colpita ma la politica, essendo il disco più grosso e alla base del tutto, riuscì a controllare la finanza e a dare nuove regole per una nuova spinta economica.
Veniamo quindi ai giorni nostri.
Ora il disco più grande è la finanza, che controlla la politica, che controlla l’economia (quest’ultima è controllata a sua volta dalla finanza). Dal ’29 ad oggi, la finanza ha esteso sempre più i suoi tentacoli nella politica e la politica non si è difesa, per cui la commistione di interessi tra politica e finanza ha permesso alla finanza di legarsi alla politica e renderla sua complice, se non schiava. L’economia ormai non conta più nulla, basti pensare a:
1. decorrelazione economia – mercati
2. decorrelazione politica – economia
3. decorrelazione pensiero politico – economia
Di chi è la colpa? Sicuramente della politica che ha lasciato che la finanza diventasse l’anello più grande della Torre di HaINoi, non mettendo regolamentazioni utili al suo controllo e quindi lasciando precipitare la situazione. Ma se la battaglia è persa, la guerra è ancora da combattere. La politica può infatti ancora prendere il suo ruolo (come? ad esempio: dividere le banche di investimento da quelle di raccolta, oppure mettere regolamentazioni specifiche sulle transazioni ad alta frequenza, etc etc) e far vedere i muscoli alla finanza.
Deve solo volerlo. Perchè è noto, “volere è potere!”.
E se come detto, quando i monaci completeranno il lavoro finirà il mondo, quando l’Umanità composta anche da politici e finanzieri finirà il gioco della Torre di HaINoi e tornerà ad occuparsi di sopravvivenza, evoluzione etc etc, speriamo che del mondo resti qualcosa o perlomeno che non sia troppo tardi.
Inserite i vostri commenti! Ci fa piacere sentire anche le vostre esperienze e posizioni in merito. Ogni spunto può essere utile per dare un’informazione migliore e più completa!
Aforisma della settimana
“Non cercare di centrare i massimi e i minimi, solo i bugiardi ci riescono.” Victor Sperandeo
Bella analisi che rende l'idea in quale vicolo cieco si sia infilata l'umanità. Però io credo che per una vera svolta ci dovrà essere un tracollo economico e quindi sociale. Solo allora si creeranno gli anticorpi e una svolta profonda culturale.E' ancora presto tuttavia perchè c'è ancora della polpa da spolpare (non in occidente)e fino ad allora possiamo dormire sonni tranquilli (
Per il tracollo economico dal 2007 ci si era attrezzati, ma le politiche monetarie non convenzionali hanno permesso un'uscita fittizia evitando per l'appunto il tracollo sociale e tenendo artificialmente in piedi il sistema. A questo punto potremmo però essere vicini al tracollo sociale, principalmente in Europa.
Esattamente. Col tempo devo anche dare ragione a un mio cugino (che ha una testa micidiale e fuori dal normale per quanto riguarda la progettazione di macchinari per l'industria alimentare)che è convinto che le vicende della Grecia e di Cipro sono servite come "test" per capire la reazione delle masse (buoi o gregge?)di fronte a certe "scelte europee".<br />Nulla impedisce
Leggo spesso nei commenti vari che si possono leggere sulla rete parole tipo quelle che si possono leggere anche qua…"vicolo cieco in cui si è infilata l'umanità….tracollo economico e sociale….sistema artificialmente tenuto in pirdi…." e via discorrendo. Mi verrebbe da dire: calma, non esageriamo! Il mondo è sempre stato instabile. Avidità, lotta per la sopravvivenza,
E'fuor di dubbio che la "visuale" del singolo è strettamente legata al suo carattere, alla sua formazione ed esperienza di vita. <br />Ciò non toglie che se , come ho fatto io, ci si prende la briga di rileggersi i libri di storia (scolastici)dopo un pò di anni non ne esce una bella immagine di questa società/umanità. Ma il discorso si fa lungo e rischia di non avere fine. Verrebbe