MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Sembra che ci stiamo preparando per un default di qualche stato (a voi le percentuali di chi potrebbe fallire prima) senza che arrivi nessuno a salvarlo (parlo di BCE, EFSF, FMI o altro)

Possibile?
Probabilmente si.
Vediamo perchè.
1. Operazione 1 – Grecia
Salvare la Grecia è costato un sacco di soldi agli stati Europei. Dal Sole24Ore:
Al maggio 2013 sono stati sborsati ad Atene prestiti per una cifra astronomica di 200,9 miliardi di euro tra fondi europei (176 miliardi di euro) e dell’Fmi (24,9 miliardi di euro) come somma dei due piani di salvataggio decisi nel maggio 2010 e 2011. La cifra è contenuta nell’ultimo report della commissione europea intitolato: The second Economic adjustment Programme for Greece second review -May 2013 a pag. 53. 
Direi che come test di salvataggio è stato piuttosto caro, in relazione alla dimensione dello stato e al fatto che il pil greco è 250 miliardi di euro circa ad oggi. Si tratta di un esperimento che si possa ritenere abbastanza fallimentare, visti i soldi messi in campo e i risultati ottenuti al momento.
2. Operazione 2 – Cipro
A fine Marzo 2013 viene deciso un prelievo forzoso del 37.5% dai conti correnti delle banche di Cipro, per conti con deposito sopra i 100.000 euro, come condizioni per il salvataggio di Cipro da parte della UE. In tale modo Cipro riceve dalla Troika un prestito di 10 miliardi di euro (anche qui ottimo affare visto che il pil di Cipro è circa 19 miliardi di euro e visto che i soldi servono a salvare stato e banche). Viene quindi aggiunto uno strumento ulteriore all’arsenale degli strumenti di default e di  ristrutturazione del debito forzoso: ora non sono più inviolabili nemmeno i conti correnti e i soldi dei cittadini, che possono essere usati per salvare lo stato e le banche.

Inoltre  il metodo è piaciuto molto in sede europea. Ricordiamo quanto disse Dijsselbloem a fine Marzo (Presidente Eurogruppo) a Reuters in merito a Cipro : “Se vogliamo un settore finanziario sano, l’unico modo è dire che chi ha assunto dei rischi deve gestirli e se non ci riesce non doveva assumerli. La conseguenza può essere la fine.” E fino a qui è più che condivisibile. Peccato che poi gli sfugga un : “Il prelievo forzoso a Cipro è il nuovo modello per i salvataggi.” Dichiarazione poi subito smentita. E’ noto che se si dice una cosa chiara e vera va smentita entro 24 ore.
Un precedente da non dimenticare.


 


3. Operazione 3 – Italia & CAC

Dal 01 Gennaio 2013 i  risparmiatori che hanno investito in titoli di Stato potrebbero essere soggetti a una decurtazione di capitale esattamente come è successo in Grecia.
Questo è l’effetto del decreto 96717 del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che attua una norma del Trattato di Istituzione del Meccanismo Europeo di Stabilità (ESM) sottoscritto dai 17 paesi dell’Eurozona.
Queste Clausole prevedono che i termini e le condizioni dei titoli di Stato possono essere modificati mediante un accordo tra l’Emittente (lo Stato o Ente collegato) e una percentuale di detentori (gli investitori). Le percentuali sono a seconda dei casi 75%, 66 e 2/3%, e in alcune occasioni 50%; una volta raggiunte tali percentuali le modifiche di termini e condizioni si applicano a tutti i detentori.
Visto il caso greco, raggiungere tali percentuali non è così difficile davanti alla domanda: preferisci una decurtazione o una perdita del 100%?
Quindi gli Stati hanno un altro strumento a disposizione. Alla peggio tale strumento ce l’hanno chi deve forzare gli Stati ad usarlo.

4. Operazione 4 – Inizio delle dichiarazioni preparatorie
Che Weidmann non sia un sostenitore dei salvataggi è noto. Ma raramente è arrivato a delle affermazioni così chiare.
Il 24.05.2013 Weidmann dice (fonte Repubblica):
Perché il mercato sia tale, una controparte deve poter fallire. E questo deve valere anche per gli Stati ed il loro indebitamento. Il fallimento di uno Stato sul proprio debito sovrano nell’Eurozona deve anzi essere possibile proprio per assicurare una disciplina di mercato. […] Nel lungo termine – ha detto, intervenendo a un convegno monetario organizzato dalla banca di Francia a Parigi – dobbiamo assicurare che sia possibile il fallimento di uno Stato. La possibilità di un ‘default’ è un elemento chiave per la disciplina di mercato“. 
E’ per questa ragione che l’Eurozona sta lavorando sulla regolamentazione finanziaria e per la creazione dell’unione bancaria che spezzerà il legame tra le banche e il debito sovrano del proprio Paese.
Parole piuttosto condivisibili quelle di Weidmann, che riportano un po’ la bussola al senso del rischio e del libero mercato. 
Quindi ipotizziamo per assurdo di essere uno stato con un elevato rapporto debito/pil (prendiamo un esempio a caso, ovvero l’Italia). Cosa possiamo fare?
1. default
2. chiedere aiuto alla Troika (e fare la fine della Grecia, un affare)
3. arrangiarci da soli (con la politica che ci ritroviamo lo metto come opzione ma lo ritengo improbabile)
4. ristrutturazione del debito usando i soldi dei cittadini presi dai conti correnti e la rinegoziazione dei contratti sui titoli di stato fatta minacciando l’opzione 1. Considerato che il processo per il quale si sta cercando di far acquistare il grosso del debito pubblico degli Stati ai cittadini stessi o comunque alle istituzioni finanziare dello stato stesso è in corso, chi pensate che pagherà anche l’opzione della rinegoziazione?
5. non fare niente e sperare che i mercati ci ignorino per sempre e che Draghi ci difenda con il suo bazooka per sempre, Abe pompi soldi per sempre nella finanza, Bernanke faccia QE ogni 2 mesi e che nessuno si accorga che l’economia reale si sta distruggendo: è quello che stiamo facendo, devo dire anche molto bene.
Quindi, se capita un’altra Cipro si potrà fare ancora qualche altro test, ma poi dovremo trovarci pronti a un default o un default selettivo di quelli in grande stile. Ma non il default di un piccolo stato come la Grecia, qui si parla di roba grossa, tanto per riportare la finanza e il mondo dell’investimento sulla terra dall’iperspazio monetario in cui è stato spedito dall’eccesso di liquidità.

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Aforisma della settimana
“Non cercare di centrare i massimi e i minimi, solo i bugiardi ci riescono.” Victor Sperandeo

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4 Responses so far.

  1. Anonymous ha detto:

    Leggo quasi sempre il suo blog e devo dire che normalmente approvo al 99,99% cio che scrive.<br /><br />L&#39;unico appunto (quel 0,01%) è che anche lei non ha una via di uscita, <br />un &quot;cosa fare&quot;, <br />in particolare noi &quot;buoi&quot; cosa possiamo fare ? <br />non dico per guadagnarci in questa situazione, <br />ma almeno per limitare le perdite.<br /><br />Grazie, RP

  2. Andrea Facchini ha detto:

    La via d&#39;uscita, si chiama diversificazione. Pretendere di avere la pietra filosofale è un ambizione folle. Non esiste. Del resto in questo porcaio non ci siamo finiti per colpa di chi al momento predica l&#39;insostenibilità di questo sistema. <br />Una regola può essere quella di evitare/escludere:<br /><br />Un&#39;esposizione diretta con gli istituti, vedi Cipro.<br />Dare credito ad

  3. Anonymous ha detto:

    Non c&#39;è assolutamente nulla da fare perchè la malattia è il capitalismo stesso. Un assurdo contabile e matematico (parlo come controller). Mi spiego in parole semplicissime come faccio sempre con i colleghi che entrano in certi argomenti.E non vuole essere assolutamente un discorso ideologico. A me le ideologie servono per confermare tutta l&#39;imbecillità che è nell&#39;uomo.<br />Ecco l&#

    • Andrea Facchini ha detto:

      Infatti, l&#39;1% della popolazione ha in mano almeno 400 di quei 1000 (altri 400 in mano ad 19%), ma i 996 sono ripartiti equamente fra tutta la collettività. <br /><br />In questi giorni stiamo appunto studiando le similitudini tra gli anni &#39;30, passando per la seconda guerra mondiale, con i giorni nostri. Ebbene la distribuzione di oggi è identica o quasi a quella avuta alla fine degli

  • Nassim Taleb

    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
  • Massime dalla Finanza

    "Regola n° 1: non perdere mai denaro. Regola n°2: non dimenticare mai la regola n°1" W. Buffett

    "È meglio avere quasi ragione che completamente torto" W. Buffett

    Non è importante che tu abbia ragione o torto, ma quanti soldi si fanno quando hai ragione e quanto si perde quando si ha torto. G. Soros

    Il nemico principale dell'investitore è probabile che sia se stesso. B. Graham
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