MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Ci sono alcuni errori classici e macroscopici che gli investitori tendono a fare.
Vediamoli insieme.

1. non diversificare
2. entrare sul mercato in fase ribassista
3. non inserire gli Stop Loss
4. comprare perchè un’azione è scesa molto o non comprare perchè è troppo alta
5. mediare al ribasso

Ci tengo a precisare che tranne la 1, se fatte consapevolmente, le azioni di cui sopra posso anche essere strategie razionali. Rimango dell’idea che però nella maggior parte dei casi siano errori frutto di casualità e quindi è bene riconoscerli per evitarli.

Vediamoli in dettaglio.

Non diversificare

La prima regola dell’investitore è “non perdere mai denaro” dice W. Buffett. La seconda è ricordarsi della prima. La terza  è sicuramente diversificare. Tenere infatti tutte le uova nello stesso paniere rischia di fare un patatrack nel caso il paniere cada. La diversificazione però non è banale come sembra: infatti investire tutto in un singolo prodotto a livello informativo è poco costoso, è inoltre facile da seguire e non richiede grandi competenze. Aumenta sicuramente il rischio. Quindi l’obiettivo è necessariamente diversificare tra le varie asset class in cui si decide di investire, in percentuali che possono dipendere ad esempio dalla propria età e dalla propria propensione al rischio, nonché come sempre dall’emotività e dall’esperienza. Rimane il fatto che non diversificare è un po’ come sposarsi e per chi ha letto i post sulla psicologia dell’investitore, i monogami in finanza non hanno futuro.

 

Entrare in fase ribassista

E’ un bel momento per entrare in borsa. Compro l’azione X perchè l’ho sentita in televisione o ho la macchina di quella marca, o ho lo smartphone di quell’altra marca. Ottima idea. A meno di avere una fortuna sfacciata, che a questo punto è meglio investire in gratta e vinci, senza fare un minimo di valutazione dei fondamentali dell’azienda e non guardare perlomeno il grafico sia giornaliero che settimanale si rischia di entrare alla cieca e quindi con discreta probabilità centrare una fase ribassista. Questo errore classico, fatto tipicamente dai neofiti o da chi ama “giocare” in borsa e non investire, mette subito a dura prova l’emotività perché prendersi un -10 o -20 in un breve periodo soprattutto se non si diversifica è un’esperienza molto dura da reggere. Quindi il consiglio,  perlomeno quando si inizia, è evitare assolutamente qualsiasi strumento se è in fase ribassista. In fondo investire in un prodotto che è in fase rialzista da più probabilità di successo, visto, che se non siamo così sfortunati da prendere l’ultimo pezzo della fase rialzista o un’inversione repentina dovuta a un crollo dei mercati, qualche piccolo passo in avanti il prodotto finanziario potrebbe farlo.

Non inserire gli Stop Loss

Per i cassettisti di lungo termine non inserire gli stop loss potrebbe non essere un problema. Rimango comunque dell’idea che per non incappare in perdite troppo alte sia meglio uno stop loss anche largo impostato contro ogni evenienza a meno che si decida di fare l’investimento della vita e di tenerlo per trent’anni. In questo caso, per la propria salute, consiglio di aprire un conto separato, di investire a trent’anni e dimenticarsi di avere quei soldi per poi guardarci alla scadenza predestinata. Per chi fa trading invece lo stop loss è fondamentale: perché perdere tempo con uno strumento che ha fatto ad esempio un -10 quando posso impiegare gli stessi soldi in uno strumento più proficuo. Lo stop loss aiuta molto perché solitamente viene inserito durante l’acquisto, va mantenuto con fermezza e solitamente non genera emotività troppo elevata perché deciso a priori e non quando si è già scesi in campo.

Comprare perchè un’azione è scesa molto o non comprare perchè è troppo alta

Solitamente  l’investitore alle prime armi  ama comprare prodotti a basso prezzo solo perchè sicuramente torneranno a prezzi più alti visto che ora sono a sconto, e non ama comprare azioni  o altri tipi di prodotti se hanno un prezzo storicamente alto, perchè sono già saliti molto. Questa strategia ha un nome ben definito ed è la strategia “contrarian” (comprare contro il trend se ribassista o vendere contro il trend se long).  Rischia di portare a perdite piuttosto rilevanti ma può essere utilizzata se diventa una scelta. Va infatti ricordato che, tranne per le commodities, il prezzo più basso di un’azione di un obbligazione è 0, ovvero il prezzo di fallimento e quindi pensare che necessariamente una cosa che costa poco si rivaluterà non è necessariamente vero. D’altro canto, un prodotto finanziario che è a un prezzo rispetto allo storico  piuttosto alto,  può semplicemente voler dire, ad esempio nel caso di un’azione, che l’azienda  è nel periodo più florido della sua esistenza e che il mercato sta scommettendo su di lei. Vanno quindi verificati indicatori e oscillatori , nonché i fondamentali per capire se vale la pena di investire.

Mediare al ribasso

Mediare al ribasso è probabilmente una delle tecniche più diffuse e più pericolose dell’investimento e probabilmente anche una delle più devastanti.  E’ una tecnica che dà un sollievo psicologico e come tale può diventare una piccola droga. Ci sembra, soprattutto ragionando in percentuale, di perdere meno (ma con più capitale!) e soprattutto di aver maggiori possibilità di recupero visto che il pmc di ritorno al positivo di abbassa sempre di più.
Poniamo ad esempio  di acquistare l’azione A che vale 100 in quantità 1 e di essere un investitore che crede nel mediare al ribasso. Non mettiamo “stop loss” perchè non lo conosciamo, compriamo l’azione A che “vale veramente poco rispetto allo storico”, entriamo sull’azione perchè l’ha detto il nostro amico super esperto (che si è anche dimenticato di dirci che è in fase ribassista). Poniamo ogni volta di comprare la stessa quantità di azioni (1) e non con pari valore (che sono due cose diverse).

Dopo 1 mese l’azione A vale 90. Perdita di 10.
Allora compriamo sempre la quantità 1.
Quindi pmc 95 e quantità 2.
Sicuramente salirà.

Dopo un mese, l’azione vale 80. Perdita di (95-80)*2 = 30.
Se avessimo tenuto solo la quantità 1, avremmo perso solo 100-80=20.
Compriamo ancora 1, quindi pmc (95*2+80*1)/3 = 90, quantità 3.
Sicuramente salirà.

Dopo un mese, l’azione vale 70. Perdita (90-70)*3 = 60.
Se avessimo tenuto solo la quantità 1, avremmo perso solo 100-70=30.
Compriamo ancora 1, quindi pmc (90*3+70*1)/4 = 85, quantità 4.
Sicuramente salirà.

Il mese dopo i grossi vogliono fare pulizia del parco buoi, l’azione A va 50.
Perdita (85-50)*4 = 140.
Se avessimo tenuto solo la quantità 1, avremmo perso solo 100-50=50.
Compriamo ancora 1, quindi pmc (85*4+50*1)/5 = 78, quantità 5.
Sicuramente salirà.

In fine l’azienda fallisce.
Se fosse rimasto a 1, perdita di 100.
Visto che sono passato a 5 quantità, perdita di 390 (78*5)!!!
Ovviamente ho esagerato.

Comunque, come si può vedere il meccanismo è esponenziale. Questo perchè vado continuamente ad aumentare il capitale in gioco e quindi ogni successiva perdita viene aumentata.

Perchè un investitore dovrebbe fare così sapendo che il limite inferiore è 0?

Ci sono alcuni motivi possibili:
1. l’investitore è conscio di quello che fa e lo fa perchè ha informazioni privilegiate
2. l’investitore sta investendo in commodities (che non falliscono) e che solitamente oscillano, quindi dopo un lungo (molto lungo) periodo di caduta si aspetta un recupero
3. l’investitore è un fondamentale. E’ entrato a 100 considerando che l’azienda fosse a buon mercato. Figuriamoci a 90, 80 o meno.
4. l’investitore sta facendo un PAC: allora non sta mediando al ribasso ma seguendo una strategia indipendente dal prezzo
Questi sono tra i motivi sensati.

Tra i motivi non sensati:
l’investitore non sa che mediare al ribasso è un rischio elevatissimo!

Riassumendo: mediare al ribasso richiede accortezza e competenza ed è probabilmente l’errore più pericoloso che possa fare un investitore perchè aumenta il capitale in gioco. Negli altri possibili errori si entra con quantità 1 e solitamente si rimane fermi, quindi si perde, si guadagna o altro. Nel mediare al ribasso si aggiunge sempre capitale e quindi come detto il rischio è più alto anche perchè subentrano incapacità di accettare la perdita, eccesso di testardaggine, e altri meccanismi che portano in un turbine di perdita e sofferenza.

Inserite i vostri commenti! Ci fa piacere sentire anche le vostre esperienze e posizioni in merito. Ogni spunto può essere utile per dare un’informazione migliore e più completa!




Aforisma della settimana
“Non cercare di centrare i massimi e i minimi, solo i bugiardi ci riescono.” Victor Sperandeo

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3 Responses so far.

  1. Anonymous ha detto:

    Buongiorno. Io ho mediato (se così si può dire) al ribasso fIAT 5,30 – 5,23 – 5,15 comunque 500,200,200 sempre nel complesso diversificando e perchè mi sembra cambiata la &quot;via&quot; e la &quot;vita&quot; della società; per ora sono positivo e tengo, e provo a tenerla sperando in un buon gain. Saluti e complimenti per il blog.<br />Luigi.

    • Andrea Facchini ha detto:

      Il tuo non è mediare al ribasso. Non stiamo parlando di comprare in più fasi un titolo in un tempo breve, ma di insistere su un investimento rivelatosi perdente a distanza di tempi più lunghi. Le tue operazioni si riferiscono ad un arco di 15 giorni massimo. <br />Il post parla di una storia un po diversa.

  2. Andrea T. ha detto:

    Grazie Luigi 🙂 Mediare non è necessariamente un male, ma bisogna tenere presente il rischio e fare comunque considerazioni di insieme prima di farlo e non fermarsi al semplice &quot;costa poco&quot;. Nel tuo caso pensi che la &quot;via&quot; sia cambiata e questo rientra nelle considerazioni di insieme, penso fatte su dati fondamentali. Poi con i pazzi mercati del giorno d&#39;oggi come andrà a

  • Nassim Taleb

    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
  • Massime dalla Finanza

    "Regola n° 1: non perdere mai denaro. Regola n°2: non dimenticare mai la regola n°1" W. Buffett

    "È meglio avere quasi ragione che completamente torto" W. Buffett

    Non è importante che tu abbia ragione o torto, ma quanti soldi si fanno quando hai ragione e quanto si perde quando si ha torto. G. Soros

    Il nemico principale dell'investitore è probabile che sia se stesso. B. Graham
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