Vi ricordate il mio post “ormai siamo in trappola”? No? Vi consiglio di leggerlo, altrimenti rischiate di girare per la rete in modo impulsivo alla ricerca di finte verità, che vi faranno perdere la strada del ritorno.
L’acqua è un bene necessario per l’uomo, ma può essere mortale allo stesso tempo.
Lo stesso vale per la liquidità. Essa è necessaria per l’interscambio e l’attività d’impresa, ma di liquidità si può morire.
Ogni cosa che ci circonda ha un pro e un contro, l’importante è utilizzarla per la sua funzione primaria, evitando di abusarne o di farsi travolgere a causa dell’eccesso di confidenza.
Un’aspirina ad esempio può curarmi il raffreddore, ma dieci tutte insieme possono mandarmi di volata all’ospedale.
Francamente ho l’impressione che la guerra valutaria, nella quale ciascun Paese ha gareggiato per conquistare il campionato mondiale per tipografi, stia somministrando qualche aspirina di troppo, rischiando di provocare il collasso.
Adesso vi annoio con una bella sequenza dei Pil usciti in questi giorni, in particolare oggi:
Inserite i vostri commenti! Ci fa piacere sentire anche le vostre esperienze e posizioni in merito. Ogni spunto può essere utile per dare un’informazione migliore e più completa!
Nei grafici appena elencati, ancora non possiamo vedere l’effetto dell’Abenomics sul Pil del Giappone, che immagino sarà strabiliante, almeno nella parte iniziale. Alla modica cifra di Debito/Pil del 240% ovviamente.
Sicuramente possiamo osservare quanto l’austerità abbia inciso sulla crescita, se guardiamo all’Europa e quanto invece stia pagando, per adesso, la politica allegra di Usa, Giappone e GB, accompagnata da politiche monetarie mai viste prima. Ma quanto è costata la ripresa per questi in termini di debito e soprattutto credibilità monetaria? Per quanto tempo ancora le banche centrali potranno aumentare i loro attivi? Eppoi dico io: che ripresa?
Benché l’Europa abbia attuato politiche più austere, non possiamo certo negare il fatto, che anch’essa abbia beneficiato dell’ingente liquidità in circolazione. Basti pensare ai tassi ormai azzerati, che solo quelli hanno permesso di destinare ad altre voci di bilancio la bellezza di 400 mld spalmati in due o tre anni.
Un nuovo artificio monetario, anche in Europa, pertanto, darebbe una spinta iniziale, come visto per gli altri, ma il problema di fondo ritornerebbe più grande di prima.
E’ anche curioso come la gente festeggi nel momento in cui la Germania subisce un calo del Pil oltre le attese, sperando che la stessa cambi la propria dottrina monetaria che l’ha contraddistinta per 70 anni circa.
Vorrei ricordare che l’uomo tira fuori più facilmente il suo lato negativo quando la fame avanza e non il contrario.
Per questo dalla Germania mi attenderei un atteggiamento non tanto sottomesso qualora si trovasse alle strette fra qualche settimana.
Piuttosto:
– E se la Germania decidesse di uscire, rifiutandosi di partecipare all’annegamento monetario?
Beh sarebbe davvero affascinante valutarne gli effetti. Quello che è certo, qualora si presentasse tale evento non saprei quantificare un valore dell’Euro ex-Germania. Lascio a voi fare la giusta valutazione.
Per il momento lasciamo che i mercati si ingurgitino di aspirine. Chissà se tutti i mali passeranno contemporaneamente, dopo che anche il minimo battito cardiaco sarà cessato?
Alla prossima
Aforisma della settimana
“Quando si fa questo mestiere non ci si puó permettere il lusso di avere opinioni rigide. Occorre avere una mente aperta e tanta flessibilità.” Jesse Livermore
Bella analisi che mi conferma quello che penso di questa politica economica da un anno a questa parte. Il drogato (capitalismo) ha bisogno di dosi sempre maggiori di droga (liquidità virtuale) per andare avanti. Ma una mattina lo troveranno stecchito nel letto e allora tutti diranno che prima o poi doveva succedere con la vita che faceva. Poverino…………Poverino? Ma chi l'ha portato su