L’indice della borsa italiana, sembra aver tracciato un perfetto canale rialzista, che presenta molti punti in comune, il cui supporto più importante è da indicare in quota 15500.
La reazione oltre quota 16000 e la conferma di una configurazione rialzista delle medie, sembra lasciare aperta la strada per sviluppi positivi dell’indice nel medio termine.
Secondo l’analisi di Elliott-Fibonacci stanno aumentando le possibilità per il compimento della terza onda del probabile ciclo di medio-lungo (formazione ancora precaria). L’obiettivo minimo di tale onda è da considerarsi a 19200. In assenza di questo traguardo, il campo resta virtualmente ancora aperto a qualsiasi scenario.
Ad esempio, una rottura di 15500 potrebbe ridare nuova spinta al ciclo ribassista di lungo, mentre la reazione avvenuta da Agosto 2012, sarebbe da considerarsi come un semplice movimento correttivo e non l’inizio di una nuova fase. Ovviamente, stando alle medie e al trend disegnato da oltre 9 mesi, le probabilità di questo secondo scenario sono diminuite sensibilmente rispetto a qualche settimana fa.
Nel secondo grafico, quello su scala settimanale, possiamo osservare come l’indice stia muovendo esattamente sul massimo relativo di 17180, segnato nel marzo 2012, in presenza di un quadro delle medie positivo nel breve-medio, ma contrastato nel lungo.
Un indicatore che sta fornendo un segnale di ottimismo, è sicuramente il Macd settimanale. Dopo aver scaricato gli eccessi, infatti, la reazione è avvenuta al di sopra della linea neutra, per incrociare nuovamente al rialzo la rispettiva media. Questo in termini di analisi tecnica rappresenta un rafforzamento del trend rialzista di lungo da non sottovalutare.
Ciò che ancora preoccupa è il confronto con il Dax. E’ interessante constatare, come la borsa italiana abbia reagito ad aprile (in termini di forza) dai minimi registrati a luglio 2012. Tuttavia, siamo ancora ben lontani da un’inversione tale, da considerare il nostro indice “over” rispetto a quello tedesco.
A mio parere un proseguimento della fase rialzista dei mercati dovrebbe vedere un trend di maggior forza delle aree periferiche europee, compresa ovviamente l’Italia, in quanto il tutto si concilierebbe con un’Europa politicamente più unita. Il contrario, invece sarebbe la conferma del perdurare dei problemi che fino ad oggi hanno provocato la lentezza del Vecchio Continente, nel riprendere ritmi di crescita necessari per sterzare da una situazione a dir poco disperata, se guardiamo all’occupazione dei Piigs ai quali dobbiamo aggiungere la Francia.
Se guardiamo agli indicatori di tendenza, questi confermano quanto detto fino ad ora. Ci troviamo in presenza di una fase rialzista di breve, mentre sul lungo dobbiamo considerare il movimento ancora laterale.
Alla prossima
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Aforisma della settimana
“Quando si fa questo mestiere non ci si puó permettere il lusso di avere opinioni rigide. Occorre avere una mente aperta e tanta flessibilità.” Jesse Livermore