L’azione quantitativa del Giappone, almeno per ora, sembra aver proiettato il paese verso un ottimismo delirante, soprattutto per le classi più agiate, che hanno visto gonfiare oltremisura i loro asset. Non sorprende quindi, che negli ultimi tempi siano decollati gli acquisti di lusso, mentre il consumatore medio, sembra ancora alle prese con i problemi di prima.
Da quello che si legge, il surplus di liquidità presente nel paese nipponico, si sta riversando, solo adesso, in minima parte verso l’area dei bond europei, come era stato paventato. Addirittura, sembra che per quasi tutto il mese di aprile, il flusso di investimenti sia stato in entrata e non in un uscita a causa di fattori fiscali.
Tuttavia, man mano che passa il tempo, le politiche quantitative spudorate della Boj e della Fed, stanno riscontrando sempre più critiche.
Addirittura da molti, il governatore Bernanke è stato soprannominato il “Robin Hood alla rovescia”. Per questo basta leggere quanto ho scritto alcune settimane fa: Ormai siamo in trappola.
Già nella settimana precedente erano affiorate le prime voci di arresto del QE americano, ma i mercati, si sa, quando si trovano in bolla, riescono a dimenticare le voci avverse nel giro di qualche nanosecondo.
Qualcosa, tuttavia, in merito all’arresto delle politiche quantitative è nell’aria se andiamo a guardare cosa è successo sul mercato dei bond.
Come possiamo vedere, il T-Bond, nella precedente settimana ha intrapreso una correzione non trascurabile, in quanto è rientrato senza esitazione al di sotto della precedente resistenza indicata dal doppio massimo. Questo comportamento tecnico non è dei più esaltanti.
Nel breve termine questo potrebbe essere interpretato, anche a ragion veduta, come un segnale di spostamento della liquidità da bond a equity, ma nel lungo le cose si complicano.
L’economia si trova in una situazione tale da non potersi permettere un rialzo dei tassi di mercato oltre la media degli ultimi 12 mesi. Ciò innescherebbe automatismi e spirali negative, da mettere seriamente in discussione la stabilità di tutto il sistema.
Ecco che in caso di euforia, inevitabilmente, i tassi arriverebbero ad un livello tale da richiamare gli investitori all’ordine. Un’intenzione di arresto del QE avrebbe pertanto funzione di raffreddamento del mercato equity, permettendo il funzionamento dei canali necessari al finanziamento del debito pubblico.
Se da un lato la Fed e la Boj hanno i motori al massimo dei giri, la Bce sembra averlo acceso in attesa di vedere l’evoluzione politica.
La Germania, infatti, rappresenta ancora una volta l’ostacolo principale, sbandierando i limiti della Banca Centrale, ogni qualvolta ci troviamo vicini al via.
Tuttavia, credo che gli altri paesi dell’Ue siano più decisi del solito nel forzare la mano e mettere con le spalle al muro la Germania, forti magari, dei successi (almeno ad oggi) conseguiti dagli Stati Uniti e dal Giappone, in tema di politiche quantitative.
In questo contesto credo sia necessario la massima diversificazione. La consapevolezza di un arresto del QE Usa, potrebbe rafforzare il dollaro, mentre la ripresa economica giapponese sarebbe uno stimolo per il petrolio. Sul fronte dei bond, sembra affiorare per la prima volta, dopo molti mesi, un rischio tassi.
L’abbondante liquidità, che affluisce sull’equity, inoltre, in presenza di mercati ritenuti un pò esuberanti, in termini di valutazioni, potrebbe spingere nel breve le aree periferiche, rimaste per troppo tempo al palo.
Alla prossima
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Aforisma della settimana
“Quando si fa questo mestiere non ci si puó permettere il lusso di avere opinioni rigide. Occorre avere una mente aperta e tanta flessibilità.” Jesse Livermore
Buonasera, perdona la mia ignoranza, ma come si legge il secondo grafico dell'Ftsemib? E' in fase di partenza un rialzo? La tua vision sul $ è per un rafforzamento? fino a che livello?<br />Grazie<br />Andrea
Buongiorno<br />a breve uscirà un'analisi sul FTSEMIB
Grazie.<br />Andrea