Fare trading e/o investing non è solo investire soldi. Fare trading è investire i PROPRI soldi e confrontarsi con le PROPRIE emozioni. Sembra banale da dire ma se fossimo macchine, probabilmente sarebbe più facile investire.
Investire infatti è molto complesso, come è complesso avere a che fare con i soldi. Ogni giorno quando compriamo qualcosa, consciamente o inconsciamente giochiamo/lottiamo con le nostre emozioni, con il rapporto che abbiamo con i soldi, con l’essere e l’avere e quindi fondamentalmente con il nostro io. Misurarsi con i soldi è frutto di procedimenti molto complessi e del susseguirsi di una serie di emozioni più o meno forti, sia nella vita reale che sui mercati.
Il processo che ci troviamo ogni giorno ad affrontare investendo sui mercati è’ però sicuramente interessante e può accelerare la conoscenza di sè. Nei prossimi post andremo ad analizzare alcune emozioni tipiche del trading per capire come funziona in media la psicologia degli investitori. Ogni vostro apporto sarà gradito visto che ogni investitore/trader ha una sua psicologia specifica e quindi è interessante capire come si ragiona internamente in questo ambito.
I post successivi non vogliono essere la Bibbia della psicologia del trading, ma solo un modo per confrontarsi tra investitori/risparmiatori, per capire come ognuno ragiona e per imparare ognuno dagli errori o dalle soluzioni che gli altri trovano ai problemi emotivi comuni. Insomma, una condivisione di esperienze a partire da qualche spunto derivante dalla mia/nostra/vostra esperienza.
In fondo la prima regola dell’investire/tradare non è vincere sempre, ma minimizzare gli errori e massimizzare le vittorie, facendo bene quello che si sa fare bene e riducendo al minimo quello che si fa male. Fare bene e fare male negli investimenti dipende molto da come ognuno è, oltre che dalle competenze tecniche e dall’esperienza.