MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Il salvataggio di Cipro non è discutibile per il contenuto finale, bensì per il modo con il quale è stata gestita la vicenda.

Prima di continuare, vorrei fare solo una precisazione:

la crisi di Cipro non è imputabile al debito “pubblico” che stazionava in termini di Pil poco sopra quello della virtuosa Germania.
La crisi è puramente di natura bancaria, a causa della mal gestione degli attivi. Le principali banche cipriote, infatti, avevano investito per circa 45 mld in Titoli di Stato greci. Cosicché, dopo la ristrutturazione hanno dovuto mettere in conto circa il 75% di perdita.

Ovviamente non possiamo nemmeno infierire più di tanto sulla mala gestione, visto l’influenza che aveva la Grecia sull’isola stessa. Un domani, infatti, non potremmo certo accusare una banca italiana per aver sottoscritto Btp o Cct, visto il forte legame, tra Stato e sistema bancario.

Inoltre è doveroso sottolineare come le banche cipriote fossero state rassicurate a suo tempo sul buon fine della questione dei titoli greci. Ricordo ancora oggi le famose parole di Trichet

Trichet, scommesse su default Grecia faranno perdere denaro

27/07/2011 18.29.30

(Teleborsa) – Roma, 27 lug – Parole incoraggianti sulla situazione europea arrivano dal governatore della BCE Jean-Claude Trichet che rassicura sulla solidità dell’Europa dicendo che la Zona Euro, nel suo complesso è messa meglio di Giappone e Stati Uniti.
Il numero uno dell’Eurotower, inoltre si è espresso sulla situazione della Grecia dichiarando che chi scommette sul default della Grecia perderà i suoi soldi. “Questo tipo di speculazione è destinata ad essere un modo sicuro per perdere soldi viste le decisioni prese giovedì scorso”, ha detto Trichet.
 
QUESTA SIORI E SIORE E’ LA UE DELLE MENZOGNE 

Da oltre un anno quindi, dopo cioè la ristrutturazione, vi erano difficoltà per le banche dell’Isola (lo sapeva anche il mio gatto), tanto che il nuovo governo, nel voler affrontare la questione della ricapitalizzazione, si è visto rispondere picche dal sistema finanziario, arrivando fino ai giorni nostri.

A quel punto si trattava di gestire al meglio un fallimento bancario:

La soluzione meno indolore sarebbe stata quella di una ricapitalizzazione attraverso l’EFSF e di un costante sostegno della Bce, attraverso finanziamenti illimitati. Del resto, i finanziamenti LTRO, destinati alle aree periferiche non sono poi tanto diversi. Come, ancora più sfacciati lo sono gli acquisti di asset tossici da parte della Fed. In questo caso, non solo abbiamo visto un salvataggio del sistema, ma addirittura un miglioramento del credito.

Ovviamente in Europa, ma soprattutto all’interno della Bce hanno vinto i falchi. In questo caso, quindi, il governo cipriota, ben supportato dai tecnocrati europei, ha optato per la soluzione peggiore (bocciata poi dal Parlamento): prelievo forzoso a tutti i correntisti al fine di salvare le banche.
Faccio immaginare a voi quale sia stata la percezione del comune risparmiatore di Cipro: corsa agli sportelli.

La soluzione di oggi pertanto è solo un rimedio, meno indolore per i piccoli correntisti, ma non toglie di una virgola la percezione negativa che il risparmiatore avrà nei confronti del sistema bancario dato il venir meno della fiducia (credito).

Il caso Cipro non può essere trascurato e con molta probabilità non sarà isolato. Prima di tutto si è sfatato un tabù, ossia quello dell’infallibilità delle banche, ma cosa più importante i mercati hanno potuto conoscere la futura metodologia sui prossimi salvataggi/fallimenti.

In ordine di sacrificio, in caso di problemi bancari, avremo:

1) Azzeramento del capitale della banca = azioni
2) Obbligazioni che non possiedono diritto di prelazione = subordinate.
3) Obbligazioni con diritto di prelazione = Senior
4) Conti correnti che eccedono i 100 mila euro.

Per la cronaca non rientrano nel passivo di una banca i titoli intestati al correntista, come azioni, fondi o Titoli di Stato.

E qui l’effetto farfalla:

Dopo quanto visto in questi giorni sulla metodologia Cipro, quale sarà la consapevolezza del risparmiatore europeo e il suo comportamento?

Con quale attenzione si manterrà al di sotto dei 100 mila euro sul conto corrente? Molti manco sapevano fino ad oggi quale fosse il tetto massimo garantito. Dopo la vicenda Cipro la cosa è un tantino diversa.

Continuerà tranquillamente a sottoscrivere obbligazioni bancarie? Credo che la banche faranno una fatica colossale nel piazzare i bond di casa ai propri correntisti.

Con quali aspettative, l’investitore, comprerà azioni del settore? Sicuramente non sarà facile trovare risparmiatori disposti a ricapitalizzare il sistema.

E’ chiaro quindi, che se non assisteremo ad un’azione incisiva della Bce, in grado di garantire il circuito bancario, ci avviteremo verso un credit crunch di dimensioni simili a quelle viste nel 2008 dopo il fallimento Lehman. Solo che questa volta il processo sarà lento fino a sfociare nell’abisso.

Personalmente dubito che la Bce abbia la voglia, ma soprattutto la possibilità di agire in questo senso. Per questo dovremmo aspettare il 2014, quando entrerà in vigore il controllo centralizzato del sistema bancario, ma statene certi che la Merkel e la Buba hanno calcolato già tutto.

Io non mi aspetto favori dai tedeschi………..anzi, loro sono già in campagna elettorale.

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