MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Nel primo grafico osserviamo l’andamento dell’indice Nikkei su base settimanale, mentre nel secondo la rispettiva rsi, che ad oggi ha raggiunto il livello di 86.
Nella storia degli indici azionari difficilmente vengono raggiunti livelli simili.

Tuttavia non ci dobbiamo meravigliare, per quello che sta accadendo nei mercati contemporanei. Del resto siamo in piena tabella di marcia, visto che il primo ministro giapponese ha ordinato un target del Nikkei di 13000 entro la fine di marzo.

Per fare questo basta stampare e ordinare alla banca centrale di pilotare il mercato verso i traguardi desiderati con la conseguenza che:

Lo Yen contro Dollaro da settembre ha perso il 25%
Lo Yen contro Euro da agosto ha perso il 32%

Questo giochetto ovviamente non può durare all’infinito, o meglio durerà fino a quando le società nipponiche continueranno a vedere lo Yen come una moneta credibile.

Potrebbe capitare infatti, che le multinazionali giapponesi, intimorite da una continua svalutazione del cambio, decidano di non far rientrare i capitali derivanti dalle esportazioni, lasciando gli stessi in valuta più forte. A quel punto il processo di avvitamento dello Yen sarebbe irreversibile. Allora sì che il Nikkei andrebbe anche a 50000 mila, ma il valore della valuta nipponica quale sarebbe?

Sto parlando ovviamente di un Paese che negli ultimi venti anni, oltre ad ever decuplicato il debito pubblico, ha cambiato in negativo il tessuto economico. Un Paese fortemente dipendente dalle importazioni energetiche, oltre che in decadenza, se consideriamo il tasso della crescita demografica.

Qualsiasi investimento in questo “casinò” necessiterà pertanto di una copertura sul cambio…..ovviamente se ve lo ordina il dottore.

Intanto, questa sera il Dow Jones mette a segno la decima seduta consecutiva al rialzo. Non accadeva dal 1996.

Ecco la sequenza di allora
Eravamo in pieno gonfiamento della bolla-Greenspan che ci accompagnò al precipizio del terzo millennio, ma almeno in quel caso, gli Stati Uniti avevano un surplus di bilancio, anziché un deficit del 9% e un debito ormai in direzione del 110%. La disoccupazione era al 4,5, mentre la globalizzazione selvaggia non aveva del tutto messo al lastrico la classe media. 
Alla prossima
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3 Responses so far.

  1. MARCELLO ha detto:

    EHHHHH, quanta ragione in questo articolo… ma se questo treno regionale, non certo uno shinkansen, sta correndo sempre di più.. non rischia di finire fuori dai binari, del rialzo, e causare una catastrofe? mmma, come può uno entrare su questi livelli.. ma allo stesso tempo, standonbe fuori.. si perde un bel gain! maledetti piloti.. 🙂

  2. Anonymous ha detto:

    Cosa ci consigli per proteggere i risparmi da un&#39;evento del tipo CIPRO ?<br />Ringrazio Andrea

  3. Andrea Facchini ha detto:

    Il dramma di Cipro è che si tratta di una decisione ben condivisa dalla Troika. Quasi come fosse l&#39;inizio della campagna elettorale tedesca. <br />Sicuramente è un passo di allontanamento all&#39;Euro e non di avvicinamento. <br />Un provvedimento questo che indebolisce improvvisamente il sistema bancario periferico. Beati coloro che non hanno guardato i rendimenti in queste ultime settimane.

  • Nassim Taleb

    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
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