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Nelle ultime sedute vi è stata una rottura al rialzo di importanti resistenze di breve-medio periodo, se guardiamo agli indici europei.
Altra cosa si dovrebbe dire per i mercati al di fuori dell’area Euro.
Il grafico di cui sopra si riferisce all’Eurostoxx.
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Tenete conto che le linee rosse da me segnate in tempi non sospetti, si riferivano al ciclo di Elliott-Fibonacci di lungo periodo, che va dal 2010 al 2012.
Per farvi veder meglio ecco qua
ma ritorniamo al primo grafico.
E’ evidente come in questi giorni l’indice Eurostoxx trovi una forte resistenza a quota 2600/2610, rappresentata dalla neck-line che unisce la vecchia onda 4 e il massimo di settembre.
Pertanto una rottura della resistenza indicata darebbe luogo ad un movimento piuttosto incisivo per target a quota 2880/2900.
Le probabilità di rottura di quota 2610 sono piuttosto elevate, se guardiamo alla configurazione degli indicatori evidenziati qua sotto:
MACD GIORNALIERO
MACD SETTIMANALE
MOMENTUM GIORNALIERO
MOMENTUM SETTIMANALE
Questa configurazione positiva degli oscillatori, sembra ben supportata da uno scenario rialzista delle medie mobili, sia giornaliere che settimanali, che segnalano un supporto tra 2500 e 2470.
Unico ostacolo quindi, per rimanere ancora nel Paese dei Balocchi è rappresentato dalla resistenza di 2610, livello questo, assolutamente da non trascurare.
Tenete conto che per tre anni, l’Europa è stata il fanalino di coda dei grandi investitori, che preferivano concentrare i propri portafogli nelle aree definite più sicure a partire dagli Stati Uniti.
Non si dovrebbe quindi gridare allo scandalo se i mercati europei si prendessero qualche settimana di rivincita.
Del resto il livello dei tassi dell’area definita “periferica” è ritornata ai tempi di marzo 2011 e se ben ricordo a quella data l’indice Eurostoxx viaggiava poco sotto i 3000 punti.
Un altro grafico di supporto è dato dal rapporto Dax/Oro che descrive segni di rafforzamento dell’indice tedesco nei confronti di un bene rifugio che per molti mesi ha visto afflussi oltremisura.
Il fatto che ci troviamo difronte a questi segnali indica in qualche modo maggior propensione al rischio da parte degli investitori.
Ovviamente fino a che il Paese dei Balocchi non ci trasformerà un bel giorno in perfetti asinelli.
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