Attenzione, non ho detto come reagiranno i mercati, bensì come ragioneranno.
E mi raccomando, cliccate sui video visto che vi metto anche le belle ragazze in copertina.
Il giudizio di Moody’s sulla Francia si va a sommare a quello di alcuni mesi fa di Standard & Poor’s. Rimane quindi Fitch a mantenere la tripla A, ma ne conosciamo la sua provenienza d’origine.
In sostanza questo, dovrebbe bastare per gli investitori istituzionali a non considerare più la Francia un paese da tripla A ai fini del regolamento internazionale.
Insomma o l’Economist è indovino oppure è in combutta con qualche potere forte, visto che proprio la scorsa settimana era uscito con un articolo in prima pagina, proprio sulla bomba ad orologeria della Francia.
Tempo fa, anche il gufetto Roubini ci aveva messo in guardia sulla possibilità che la crisi del debito periferico europeo, avrebbe prima o poi contaminato anche quello dei paesi cosiddetti “core”.
Per la serie: due indizi fanno una prova………….anzi direi tre indizi, visto che ci si è messa pure Moody’s.
Molti, giustamente, sostengono che i giudizi delle agenzie di rating arrivano sempre in ritardo. Ricordo perfettamente le reazioni positive del mercato italiano ad inizio 2012 nel momento in cui il nostro Paese perse addirittura due notch.
Questa volta però il significato è un tantino diverso
Le agenzie di rating sono entrate da qualche mese nel nucleo dell’Europa. A luglio Moody’s aveva rivisto l’outlook da stabile a negativo addirittura della Germania.
Ovviamente il pericolo maggiore potrebbe essere rappresentato dalle aspettative dei mercati, i quali potrebbero iniziare a scommettere su un deterioramento del rating dei paesi più forti, come appunto la Germania, visto anche come sta andando la crescita.
L’effetto si tradurrebbe in un rialzo dei rendimenti di mercato dei paesi più affidabili all’interno dell’Euro, penalizzando oltremisura coloro che presentano livelli di debito più elevati.
Va da sé il fatto, che una Francia che lascia il club della tripla A avrà delle ripercussioni poco simpatiche anche sul grado di rischio del Fondo Salva Stati (EFSF o ESM)………..insomma, al peggio non c’è mai fine.
Ovviamente da una situazione del genere chi ne trarrà beneficio?
Indovinate, anche se la risposta è troppo facile. Ovviamente fino a che ci sarà un Euro strutturato così come lo vediamo oggi.