Interessante il cambiamento di correlazione dei Cds delle corporate giapponesi indicati con la linea rossa, rispetto a quelli sulle società coreane e cinesi.
Ciò conferma la difficoltà dell’economia giapponese, che ovviamente sta mettendo seriamente in discussione il futuro delle società quotate.
In più fortuna vuole, che negli ultimi mesi le multinazionali nipponiche siano vittime del boicottaggio cinese, unico mercato al Mondo ad avere una domanda ancora sostenuta.
Insomma, al peggio non sembra esserci mai fine.
Il 16 dicembre si terranno elezioni anticipate, il cui risultato dovrebbe consentire all’attuale opposizione di governare.
Fra le proposte più recenti del futuro governo, vi è il sollecito fatto alla Banca Centrale di portare i tassi sotto lo zero.
Avete capito bene sì. Arriveremo al punto che un deposito di Yen in conto corrente rischierà di essere non solo infruttifero, ma anche nocivo alla salvaguardia del solo valore nominale.
Il Giappone quindi, sembra voler giocare l’ultima carta, ossia quella della svalutazione shock.
I mercati hanno già intuito qualcosa del genere in quanto le correlazione sembrano voler uscire dai binari.
Una svalutazione selvaggia della moneta nipponica, potrebbe avere ripercussioni negative, non solo sulla stabilità del Paese, ma soprattutto sull’equilibrio commerciale internazionale in essere, a partire dagli Stati Uniti.