MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

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Nel precedente post, quando dicevo che il termine “semplicità” era sconosciuto all’Unione Europea, non era a caso. 

Ieri abbiamo assistito ad un interessante siparietto tra la Merkel e Hollande con quest’ultimo che addirittura alzava il dito, quasi in gesto minaccioso, a mio parere molto condivisibile. 

Giustamente Hollande ha voluto ricordare alla Merkel che il vertice UE doveva affrontare il processo di Unione bancaria e non altre questioni. 

La proposta di un commissario europeo con diritto di veto, avanzata dalla Germania, ai più convinti europeisti, potrebbe sembrare un passo verso una maggiore unione, ma purtroppo non è così.

Istituiamo l’imperatore d’Europa e così abbiamo concluso il processo di Unione, che dite?

In politica internazionale, l’avanzamento di certe proposte possono avere significati diversi a seconda dei tempi in cui vengono fatte. 

L’atteggiamento della Germania, infatti, sembra più un passo indietro piuttosto che il contrario, al fine di tenersi fuori dai problemi che pesano sui Paesi europei più in difficoltà.
Vorrei suggerire al lettore, piuttosto che cadere in pericolosi campanilismi, di pensare qualche volta da tedesco, al fine di non sottovalutare i pericoli che ronzano intorno all’Eurozona. 
Purtroppo il popolo tedesco presenta una visione piuttosto diversa dalla nostra di noi italiani, che ancor’oggi siamo alle prese con problemi insormontabili. L’ultimo di questi il dover scegliere un premier per le prossime elezioni. 

Alla Germania non chiedetegli due cose: 

  1. Fare assomigliare l’Euro alla Lira piuttosto che al Marco. Quindi non parlategli di monetizzazione in stile Fed, tanto per intenderci. Questo accelererebbe il processo di divisione molto più velocemente di quanto sta accadendo. L’80% dei tedeschi è pro-Bundesbank…..non abboccate come delle alborelle alle interpretazioni giornalistiche domestiche. 
  2. Garantire ulteriori debiti dell’area periferica europea. In questo caso il rischio sarebbe quello di uno stravolgimento politico poco favorevole alla Merkel.
Quindi non meravigliamoci se nei giorni scorsi abbiamo assistito a pressioni tedesche sulla Spagna, affinché  quest’ultima non chiedesse l’intervento dell’Esm e della Bce. 

La cancelliera, il cui obiettivo (come vado dicendo da tempo) è quello di arrivare illibata alle elezioni di settembre, sta attuando la più banale e fastidiosa strategia per mantenere tutto fermo. 

Definirei ridicoli i tempi di attuazione del controllo diretto Bce sul sistema bancario. Si legifera adesso per iniziare nel gennaio 2014, ossia, quando in Germania avranno già votato. Anche in questo caso le critiche di Hollande non sono mancate. 

Un anno signori miei è un eternità in matematica, ma soprattutto in economia e finanza. Detto questo l’Europa presenta un tasso di vulnerabilità, in un contesto globale che appare tutt’altro che certo:

  • L’economia americana non è assolutamente quella dipinta dall’indice SP500.
  • Gli Usa dovranno prima o dopo fare i conti con un deficit pubblico che viaggia al 10% del Pil. Il raggiungimento di un pareggio per gli Usa inciderebbe almeno per 3 punti percentuali sulla crescita, tanto per avere un’idea di quale sia il problema. Vedremo se riusciranno a iperinflazionare il tutto. 
  • Gli emergenti scricchiolano, se guardiamo a quelle economie fortemente legate al ciclo, primo fra tutti il Brasile, che basa la sua economia sulle esportazioni di materie prime. 
  • La Cina sta vivendo il periodo più difficile dal 2009 a tal punto che ha intrapreso politiche espansive rilevanti, i cui effetti tuttavia dovrebbero essere circoscritti al proprio interno. 
A tutto questo, tanto per contorno, aggiungiamo lo stato in cui si trovano alcuni dei nostri compaesani, come i greci, i portoghesi, gli spagnoli e mettiamoci pure noi.

Riusciremo ad immunizzarci dalle turbolenze per i prossimi 12 mesi, senza dover dar vita a qualche nuovo stravolgimento?

Il nostro Draghi è già pronto per il prossimo LTRO fase 3………..pronto a sparare. Speriamo che non sia a salve. 

Categories: Crisi Euro, supermarco

2 Responses so far.

  1. Persil ha detto:

    Penso che lei abbia perfettamente ragione. Del resto il Prof. Bagnai, sul suo sito Goofynomics non fa altro che ripetere che la crisi mondiale non la si affronta con queste scempiaggini (criminali) del Fiscal Compact, del MES, della chiusura delle aziende a corto di liquidita', del MENO Stato a tutti i costi (e quindi meno lavoro per tutti); questa e' una crisi che sappiamo da dove nasce,

  2. Andrea Facchini ha detto:

    Sicuramente con una bella svalutazione si troverebbe il giusto equilibrio, come è sempre stato nella storia dei tempi. L'Euro mi sembra un pò come la torre di Babele.

  • Nassim Taleb

    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
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