Prima di leggere vi prego di cliccare sul video in alto. Grazie
Venerdì abbiamo assistito alla pagliacciata elettorale dei dati sull’occupazione americana.
Guarda caso, a nemmeno un mese dalle elezioni ecco che ti esce un dato sul tasso di disoccupazione inferiore all’8%. Un bel 7,8%.
Ecco perchè Obama se ne stava zitto difronte al monologo di Romney. Forse già sapeva come sarebbe andata?
Scherzi a parte, i dati occupazionali, così come sono, contano come il 2 di picche quando briscola è cuori.
Su Iceberg finanza c’è un bel grafico che descrive la dinamica dei lavoratori Part Time in Usa.
Già da quel grafico possiamo capire come la classe media, rispetto a 5 anni fa si sia impoverita senza nessuna possibilità di riprendersi, in un contesto economico caratterizzato da massima avidità e globalizzazione selvaggia.
Bene, passata la pagliacciata americana cominciamo a parlare un pò di Europa.
Come abbiamo potuto leggere in questo fine settimana, l’Italia ha pubblicato la dinamica dei consumi elettrici, scesi del 9% rispetto allo stesso periodo del 2011. Il dato secondo me è ancora più inquietante se consideriamo le temperature dell’ultima estate rispetto alla precedente.
Il Governo pertanto, al fine di incentivare l’economia interna che cosa ha pensato bene di fare?
Oltre a digitalizzarci tutti, ha cercato risorse in nuovi aumenti delle bollette. Veramente fortunate le start-up caso mai ce ne fossero, in quanto potranno beneficiare di circa 450 mln di euro, una cifra pari allo 0,000 del Pil.
Sempre leggendo il piano di rilancio, mi sono soffermato sull’introduzione della “tassa Ryanair”, che il Governo applicherà sui voli della compagnia irlandese, al fine di prendere circa 100 mln di risorse annue.
Insomma, solo oggi, ci si accorge, che mentre da una parte si chiedevano soldi agli italiani per rattoppare i buchi dell’Alitalia, parallelamente vi erano compagnie aeree che facevano concorrenza grazie anche a tassazioni agevolate. Questo è durato oltre dieci anni. Questa è l’Europa.
Ma veniamo al problema centrale dell’Europa e cioè la Spagna.
Il Governo di Rajoy nel programma di austerity prevede che nel 2013 il Pil subirà una perdita dello 0,5%. A questa previsione non ci crede nemmeno la moglie del Premier, figuriamoci i mercati.
La Spagna ha urgente necessità di chiedere l’intervento della Bce, ma c’è un problemino.
Il problemino ancora una volta si chiama Germania.
La cancelliera Merkel, ben consigliata anche dalla Bundesbank, vuole infatti rimandare tale richiesta, in quanto sarebbe costretta nuovamente a passare dal Bundestag e il clima non sarebbe dei migliori visto che ci avviciniamo sempre più al clima elettorale.
Sul fronte greco, aspettiamo invece il parere della Troika, che chiede sempre più tempo per pronunciarsi. Chissà cosa aspettano? Forse non vogliono condizionare il voto americano?
Nel frattempo domani la Merkel si recherà ad Atene. Forse per prendere un pò di fischi o forse per promettere il Paradiso a coloro che si sacrificheranno davanti all’altare.
Personalmente di questa storia sono un pò stanco e soprattutto privo di idee intermedie.
Preferisco piuttosto, seguire con maggiore attenzione, quanto sta accadendo tra Turchia e Siria, visto che al confine tra i due, non sembrano placarsi le acque.
Alla prossima e mi raccomando se volete sostenere il blog cliccate sui video.