MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

In questi giorni l’indice FTSEMIB sta rafforzando l’importanza del supporto dei 15000 punti, come possiamo vedere dal grafico.

Come detto ieri non ci sono fatti di rilievo rispetto all’analisi di Lunedì.

Stiamo attraversando una fase di congestione caratterizzata da bassa direzionalità, senza trascurare il fatto che tutto ciò sta avvenendo al di sopra della media a 200 giorni, posta a 14940, tanto per sottolineare l’importanza del supporto dei 15000 punti. 

Segnali di accelerazione potrebbero nascere in caso di un ritorno della media a 21 gg situata a 15860. Detto questo si conferma la resistenza indicata Venerdì a quota 16000 punti. 

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Intanto una breve nota:

E’ divertente come si titolano alcuni articoli, come ad esempio quello di stamani su Il Sole 24 Ore:

“Fabbisogno ancora in calo -13 mld rispetto al 2011”

Poi fra le righe vai a vedere che nel 2012 l’obiettivo del deficit non sarà raggiunto:

“Decisivi saranno gli ultimi mesi dell’anno, in particolare novembre per effetto dell’autoliquidazione, e tuttavia – stando alle stime governative – a fine 2012, il deficit (versione indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni), non scenderà al di sotto del 2,6% del Pil, dunque circa un punto percentuale in più rispetto a quanto previsto nel «Def» di aprile (-1,7%). Andamento che, per esplicita ammissione del Governo, va correlato «ad un’evoluzione delle entrate meno favorevole del previsto e a un maggior costo del servizio del debito»”

Ma ancora più impressionante è la dinamica del costo per interessi che ci attende:

“si va verso una spesa per interessi a quota 86,1 miliardi, in ulteriore aumento a 89,2 miliardi nel 2013 e a 96,9 miliardi nel 2014. In rapporto al Pil, si passa dal 5,5% di quest’anno al 6% del 2014 e al 6,3% del 2015”.

Insoma nel 2015 se tutto procede secondo i piani spenderemo circa il 6,3% del nostro Pil in interessi?

E per fortuna che ci troviamo nell’era dei tassi zero

Quando potremmo sperare in un’inversione della dinamica della spesa per interessi?

Se l’inversione non arriverà dove sarà il Pil nel 2015?

Forse anche l’Italia fare bene a guardare alla Bce un pò più da vicino, perchè la dinamica attuale la trovo piuttosto insostenibile. 


2 Responses so far.

  1. Giuseppe Grossi ha detto:

    è corretto cercare di vedere l'evolversi del debito nei prossimi anni, hai perfettamente ragione nell'esprimere dubbi sulla crescita con un fardello simile al quale va aggiunto il rientro di un ventesimo ogni anno, forse nel 2015 saranno 150 miliardi in totale. Non potremo parlare di crescita in condizioni simili, soprattutto quando dovremmo usare soltanto la parola competitività: è

  2. Andrea Facchini ha detto:

    Già, dimenticavo la grande trovata del Fiscal Compact che prevede la riduzione di 1/20 ogni anno dell'eccedenza il 60% del debito/pil. Provate adesso a chiederglielo alla Spagna? La dimostrazione di quanto i provvedimenti presi ai piani alti, siano completamente irrealistici. Ma qui mi fermo, altrimenti altro che post dovrei scrivere, mentre quella metà europeista che è in me se ne andrebbe a

  • Nassim Taleb

    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
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