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Dopo una perdita di oltre il 9% in due settimane senza interruzioni, ci sta eccome di vedere il mercato reagire con violenza, il che non è molto tipico delle fasi bullish, nelle quali le riprese si presentano con timidezza per poi esplodere in un secondo momento, magari dopo un pò di accumulazione.
La reazione arriva comunque dopo un ritracciamento del 38% del rialzo iniziato a fine luglio.
Rispetto al precedente post, in ogni caso non cambia di una virgola il contesto tecnico.
Dopo aver parlato di tecnica e statistica, sarebbe invece meglio guardare un pò la realtà che ci sta circondando e farsi alcune domande.
Prima di tutto partiamo dall’inizio
La crisi finanziaria degli ultimi 5 anni è solo frutto della politica scellerata delle banche o forse c’è qualcosa di più?
Personalmente ritengo superficiale imputare la crisi dei giorni nostri alle sole banche. Quello che abbiamo visto ultimamente non è altro che l’epilogo di un impoverimento del potere d’acquisto salariale, iniziato fin dalla seconda metà degli anni ’80 e che ha portato la classe media a ricorrere sempre più al debito, al fine di mantenere lo stesso tenore di vita.
Focalizzato bene questo punto andiamo a scoprire quanto sta succedendo nel Mondo.
Gli Stati Uniti deludono fortemente sotto il profilo della crescita. Il Pil nel secondo trimestre è cresciuto dell’1,3 contro attese dell’1,7, mentre gli ordini dei beni durevoli hanno una dinamica che niente ha a che fare con una crescita sana. Non meraviglia pertanto che il Pmi la scorsa settimana sia sceso sotto i 50 punti.
Qualche speranzoso si consola con il mercato immobiliare che secondo gli esperti sta riprendendo. Ovviamente stanno raccontando “barzellette” visto che i movimenti al rialzo sono impecettibili, dopo le batoste degli anni post bolla. E’ chiaro che il mercato immobiliare sarà destinato a vivacchiare e magari a recuperare da livelli dimezzati rispetto a cinque anni fa, ma non certo a contribuire alla crescita economica nella stessa forma del passato. Il tutto inoltre sta avvenendo in presenza di tassi zero. Immaginatevi voi cosa ne sarebbe del mercato immobiliare nel caso di tassi reali almeno positivi?
Gli Stati Uniti non crescono, o meglio non cresceranno a causa di una classe media più povera rispetto al passato. Una classe media che incide per il 90% sui consumi totali.
Ad oggi non vedo misure in favore di una valorizzazione del salario, se non nella forma di incentivi fiscali in stile accattonaggio che hanno tenuto tra la vita e la morte il paziente. Altra cosa invece sarebbe riequilibrare le entrate fiscali e le voci di spesa, oltre che a difendere la voce salario, rispettando almeno i diritti umani a livello globale.
La Fed, pensa di poter evitare il peggio, attraverso l’immissione di liquidità, con l’effetto di aggravare ancor più la perdita di potere d’acquisto del salario.
Insomma, stanno cercando di evitare la deflazione facendo pagare il costo più alto ancora una volta alla classe media.
In passato i grandi boom economici hanno piantato le loro radici nelle crisi precedenti. Oggi invece si cerca di evitare la crisi o meglio di rimandarla a data da destinarsi, al fine di salvare quell’1% della popolazione che detiene il 90% della ricchezza.
Detto questo non ci rimane che sperare in un vero e proprio “miracolo”. Che sia il miracolo economico del terzo millennio? Come ho detto nei giorni scorsi non vedo al momento una scintilla che possa cambiare un’epoca, come in passato lo sono state alcune invenzioni, dal motore a scoppio al computer. Credere in eterno all’efficacia della Fed sarebbe come prendere a modello l’economia dello Zimbabwe.
Ma veniamo all’Europa
Leggendo alcune cose nel fine settimana mi sono rimaste impresse le seguenti: Ovviamente qui è vietato parlare di crescita.
La prima cosa che mi ha sorpreso è il chiaro peggioramento della situazione spagnola, che per molti versi sembra replicare quanto fatto dalla Grecia un paio d’anni fa, se considero l’involuzione della crescita e la manovra al limite del sostenibile, varata da Rajoy. Addirittura si taglia le spese per l’istruzione del 14%. Un paese che attua provvedimenti simili, farebbe meglio a dichiarare default, in quanto la sua immagine agli occhi del Mondo sarebbe migliore. Quale futuro può avere un paese con non investe nell’istruzione?
La seconda cosa è quella di constatare la salute dei mercati. Mercati che sarebbero contenti di una richiesta di aiuti della Spagna, in quanto obbligherebbe la Bce ad intervenire. Ciò significa che il potenziale di liquidità verso i paesi periferici grazie all’effetto Draghi è esaurito. Non vedo cosa ci possa essere da festeggiare, visto che un’azione decisa della Banca Centrale non farebbe altro che aumentare le tensioni tra il club della tripla A e il resto d’Europa, per non parlare della perdita totale di sovranità.
Altra cosa che non mi è passata inosservata, è l’affanno con la quale la Francia sta cercando di raggiungere senza riuscirci, gli obiettivi programmati in tema di deficit. La cosa divertente è che in questo caso si è agito ancora una volta su un aumento della pressione fiscale, senza invece ammorbidire la parte media della curva, al fine di aumentare il potere d’acquisto delle classi più deboli. Un paese che dovrebbe piuttosto far leva sulla spesa pubblica, a partire dalla riforma del sistema pensionistico, fra i più dispendiosi d’Europa. Allo stato attuale, vedo molto critica la situazione della Francia in tema di ripresa economica. Mi auguro vivamente, che non nasca un problema spread anche a Parigi, altrimenti assisteremo ad un’altra rincorsa deficit/Pil/austerity……….con il rischio che i francesi si incazzino davvero.
Dell’Italia preferisco non parlare. Almeno per il momento, anche se le preghiere di Squinzi riassumono le enormi difficoltà che le aziende hanno ad operare in territorio italiano.
Alla prossima e mi raccomando il video.
Ah dimenticavo: se cliccate anche nel video sotto siete dei GRANDI
Concordo su tutto. Be sull'analisi tecnica non ci metto becco mi fido.<br />Però penso anch'io che l'impoverimento della classe media è concausa della crisi. Su Voci dall'Estero c'è un pezzo di un Ceo americano che parla proprio di questo fenomeno in Usa.<br />E anche per la Spagna, credo che farebbe meglio ad andare verso il default. Certo che però trascinerebbe anche noi…
GRAZIE A TE 🙂 articolo come sempre illuminante.. comunque, quanta falsità c'è in chi goveran? queste considerazioni sono, perdonami, ovvie, eppure, nessuno dice e agisce di conseguenza.. è chiaro che togliere prospettive tagliando sanità, welfare, e gettando le vite nel caso, sfido chiunque a lavorare fino a 71 anni in fabbrica (e oi trentenni dovremmo farlo, se ancora ci saranno).. tu fai
Ottime considerazioni le vostre. <br />Vi ringrazio per aver riportato le vostre opinioni sul Blog