MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

La “ribollita” è uno dei piatti più tipici della cucina povera fiorentina. Essa è a base di pane, cavolo nero, cavolo verza, cipolla, aglio, pomodoro, patate, carote, timo, sale e pepe.
Come dice la parola stessa è una minestra di pane che viene ribollita il giorno successivo.
E’ squisita, ma non ve la consiglio per l’estate. In questa stagione suggerisco la “pappa al pomodoro”.

Entrambi i piatti, tuttavia hanno un piccolo difetto: sono difficili da digerire. Dopo un paio d’ore ti si ripropongono alla gola, facendoti venire i sensi di colpa per quanto hai mangiato pesante.

Per fare un paragone il Bund o meglio lo spread sono la stessa cosa.

Quando scendono, in modo deciso, provi un senso di:

1) Soddisfazione: in quanto va da sè che si intravede un minor fabbisogno di interessi per noi italiani, che tradotto significa meno tasse.

2) Tranquillità: pensando concretamente alla possibilità che i crucchi siano diventati più ragionevoli e più solidali.

3) Speranza: la diminuzione delle tensioni e il ritorno verso la normalità, induce a vedere uno spiraglio di luce in fondo al tunnel, facendoci anche progettare il futuro a lungo termine.

Tuttavia, dopo la discesa, anch’essi si ripropongono facendoci ricadere nei seguenti stati d’animo:

1) Rabbia: perchè ci accorgiamo di buttare nel “cesso” una buona parte delle nostre tasse, visti gli interessi.

2) Preoccupazione: per la paura che ritornino le tensioni dei mesi scorsi a causa di futuri nein tedeschi. E in vista della sentenza del 12 di settembre i nein contano sempre di più.

3) Sconforto: perchè temiamo che la luce in fondo al tunnel sia quella di un treno che viene verso di noi a tutta velocità.

Osservando il grafico settimanale del Bund è ben visibile come la correzione si sia arrestata decisamente proprio sul primo supporto di 142, rappresentato dalla media celeste. La rottura di questo livello, sembra essersi rivelato un sell-off, degno di qualche lecita preoccupazione.

Tuttavia ad oggi non drammatizzerei, in quanto se leggo altri indicatori non posso non evidenziare una perdita di forza del trend di lungo.

Traducendo il tutto, quindi non darei niente per scontato. Una rottura del livello di 145, rappresenterebbe un segnale di “allarme arancione” poco gradevole, che non troverebbe conferma nella volontà della Germania di porgere la mano a quei paesi che da molti mesi stanno lottando tra la vita e la morte.

Questi a mio parere i livelli di allarme: 
LIVELLO DI ALLARME 5: SOPRA 147
LIVELLO DI ALLARME 4: SOPRA 145
LIVELLO DI ALLARME 3: SOPRA 142
LIVELLO DI ALLARME 2: SOPRA 140
LIVELLO DI ALLARME 1: SOPRA 135

I livelli di allarme indicano le possibilità o meno che la Germania si tiri fuori dai giochi.

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2 Responses so far.

  1. Alessandro Ax Psar ha detto:

    Buongiorno,<br />seguo regolarmente il suo blog, ma non capisco mai a quali conclusioni debbo arrivare.<br />Lei in cosa suggerirebbe di investire, dopo le elezioni negli USA?<br />Ossequi

  2. Andrea Facchini ha detto:

    Vede signor Alessandro, arrivare a delle &quot;conclusioni finali&quot; significa esaminare un punto fermo, statico, definitivo.<br /><br />Mi dica Lei se la materia in esame ha queste caratteristiche?<br /><br />Fortunatamente non ho doppi fini. Questo mi rende completamente libero dal descrivere la situazione per quella che è e trarne le conclusioni più immediate e opportune del momento. <br />

  • Nassim Taleb

    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
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