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Questa mattina mi avvalgo prima di tutto di quanto riportato dal blog
VOCI DALLA GERMANIA
al fine di focalizzare al meglio la situazione e commentarla.
Ecco alcuni passaggi:
La crisi dell’Euro tiene occupata la BCE. I critici la accusano di aver trasformato le operazioni per il contenimento della crisi in un vero e proprio finanziamento degli stati. E chiedono una revisione delle istituzioni UE
In questo quadro sorge la domanda: il ruolo che la BCE ha assunto, è ancora coperto dal proprio mandato? La Bundesbank lo ha recentemente messo in dubbio. Questo hanno lasciato intendere le parole del capo della Bundesbank Jens Weidmann, che recentemente a Berlino ha affermato: “l’obiettivo di un Euro stabile e di una Stabilitätsunion non potrà essere raggiunto, se la politica monetaria sarà sempre piu’ utilizzata per scopi che non corrispondono con il mandato originario”.
Il governatore tedesco mette il carro davanti ai buoi. Mario Draghi ad oggi non ha compiuto nessuna operazione che fosse in contrasto con l’obiettivo di ridare stabilità e fiducia all’Euro. Piuttosto ha rispettato il voto contrario di un istituto centrale il cui valore “simbolico” è di rilevante importanza.
il deputato CDU ed esperto di bilancio Klaus-Peter Willsch. “La Germania in qualità di creditore principale, su ogni decisione deve avere un diritto di veto”. Willsch motiva la sua richiesta sostenendo che la BCE sotto la presidenza di Mario Draghi si è allontanata dal suo mandato: garantire la stabilità monetaria nell’area Euro. “La BCE sotto Draghi, contrariamente ai trattati europei, si è trasformata in un finanziatore degli stati e in una bad bank”.
Qui invece siamo al delirio d’onnipotenza totale. Germania “uber alles”, il resto si deve sottomettere alla supremazia crucca. Il diritto di veto: Una “cagata pazzesca”.
Il peso della Germania nell’Ue è di circa il 30% scarso. Mario Draghi avrebbe potuto snobbare l’unico voto contrario proveniente proprio dalla Bundesbank. In democrazia, le maggioranze hanno il diritto di agire. Quindi la Bce è stata anche troppo rispettosa nei confronti di questi scellerati euroscettici, il cui obiettivo è di infondere sfiducia nelle aree periferiche per ottenerne il vantaggio di finanziare un debito pubblico a costo zero. Del resto 60 mld di interessi risparmiati possono essere ben utilizzati per comprare voti alle prossime elezioni. Credete che i politici crucchi siano completamente diversi dai nostri? Se sì buon proseguimento di illusione.
Anche l’esperto di politiche di bilancio SPD Carsten Schneider ha chiesto un ritorno della BCE al suo compito centrale di difesa della stabilità dei prezzi nella zona Euro. “In nessun modo dovrà farsi carico del finanziamento degli stati, come già ora accade indirettamente con l’acquisto di obbligazioni”, ha detto Schneider ad Handelsblatt Online. “Nei casi di emergenza, quando i mercati non funzionano, dovranno essere disponibili dei meccanismi di salvataggio”. Schneider ha inoltre escluso che la BCE possa assumere anche il compito della vigilanza bancaria. “A causa della sua attivtà di concessione di credito alle banche, non è un soggetto indipendente”.
Cazzo!!! Ma questi politici tedeschi sono tutti esperti di economia e di bilancio? Quando sono sobri o in buona fede, magari, non come in questo caso.
Qui addirittura si ostacola il ruolo di controllore della Bce al quale stanno mirando tutti i paesi (compresa la Germania stessa). E’ chiaro che una Bce in grado di mettere gli occhi sul sistema bancario dei singoli stati, sminuisce il ruolo delle banche sovrane, compresa la Bundesbank. Vorrei ricordare, che nel caso il controllo centralizzato, fosse stato applicato alla nascita dell’Euro, certe esposizioni bancarie nei confronti di paesi poco credibili, non avrebbero raggiunto la follia vista. Qualora mi sbagliassi, avremmo comunque un responsabile con cui rifarci. Ad oggi, invece, mi risulta che la patata bollente, non se la sono presa le banche più esposte (tedesche e francesi), ma tutti i cittadini europei, compresi noi italiani.
Quanto ai salvataggi suggeriti da Schneider la mia risposta è la seguente: Ci avete rotto i c…… con questa storia dei salvataggi, con i quali si socializzano le perdite e si privatizzano i guadagni. Se il prezzo per sistemare le cose è un pò più di inflazione, ben venga, ma al momento mi preoccuperei della deflazione, piuttosto che sparare stronzate.
Insomma, come possiamo vedere, in Germania, sta nascendo un partito trasversale, quello cioè guidato dalle ideologie obsolete di una Banca Centrale, che in presenza di un mercato sempre più globale, ci porterebbero alla miseria più totale.
Ovviamente nemmeno i crucchi sarebbero risparmiati da questa crisi, visto che la loro industria vede oltre 800 mila operai impiegati direttamente nelle case automobilistiche, contro i quasi 400 mila della Francia e i 200 mila scarsi dell’Italia, senza quindi considerare l’indotto legato al settore. Questo, voglio ricordare sarebbe fra i più diretti interessati ad un eventuale shock monetario e bancario.
Ad oggi la Germania, benché efficiente, non mi è sembrato il paese in grado di sfornare dei Google, Microsoft, Apple, Amazon, Christian Dior, Gucci o Prada, in grado di diversificarne il tessuto economico.
Il partito della Bundesbank sarà comunque destinato a subire una seccante sconfitta, in quanto la crisi sta iniziando a mordere anche là dove sembrava impossibile.
La Merkel, più furba di una volpe, ha già preso le distanze dal partito dell’autodistruzione. Questo per chi non lo sapesse e per chi sta remando contro la soluzione dei problemi.
Ringrazio ancora una volta il sito Voci dalla Germania per il grosso contributo che ci sta dando.
Ho concluso
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