“Spero che le banche centrali europee abbiano lo stesso rispetto per la Bce come lo hanno i governi dei singoli Stati”.
Queste le parole di Monti, in occasione della visita ufficiale in Finlandia. Il nostro Premier non ha perso l’occasione inoltre per minacciare una richiesta di intervento del Fondo Salva Spread, qualora il differenziale tassi non scendesse come sperato.
Mettere in atto tale fondo per l’Italia significherebbe quasi azzerarne immediatamente le risorse e i singoli paesi dell’Unione impegnerebbero sistematicamente i rispettivi contribuenti al fine di procurare la liquidità necessaria.
Insomma, forse sarà meglio mandare avanti la Bce che dite?
Qui sopra possiamo vedere il grafico dell’Euro/Dollaro. Quota 1,20 sembra rappresentare un supporto importantissimo sotto il quale è preferibile non andare. Inoltre l’obiettivo del trend ribassista degli ultimi quindici mesi sembra essere stato raggiunto in quota 1,2150.
Una rottura di quota 1,20 con molta probabilità coinciderebbe con un’azione Bce deludente e poco efficace per l’immediato futuro.
Il mercato chiede, senza crederci più di tanto un programma di acquisto illimitato di Bond, al fine di far abdicare la speculazione, ma soprattutto la paura degli investitori, che da troppo tempo sta allontanando la liquidità dalle aree considerate più a rischio.
Per quanto riguarda la riunione Fed abbiamo assistito all’ennesimo rinvio del QE3.
Con molta probabilità se ne parlerà ai primi di Settembre. In ogni caso la Fed è consapevole della necessità di nuovi stimoli e il mercato appare tranquillo.
La realtà è che la Fed preferisce attendere i risultati elettorali, prima di agire e questo il mercato lo sa.
Ma l’attesa è tutta per domani
Alla prossima.