Adesso basta parole, occorrono i fatti. Sono curioso di vedere per quanto tempo ancora il Bund riuscirà a mantenersi sfacciatamente su questi livelli.
Oggi vedremo subito di che pasta è fatta la Germania con al seguito le canaglie di Olanda e Finlandia, che in due non fanno Grecia, Portogallo e Irlanda insieme. Vedremo se il Bund segnerà un nuovo massimo rispetto a ieri (144,28) oppure se darà vita ad un doveroso ridimensionamento, segno di una migliore distribuzione della liquidità nell’Eurozona, dopo i provvedimenti in tema di Fondo Salva Spread.
A proposito di Irlanda, ieri sera non credevo ai miei occhi quando ho visto che lo spread con la Germania era sceso sotto quello pagato dall’Italia.
Ma come?
Un paese il cui sistema bancario non ha onorato i debiti delle obbligazioni subordinate, pagando in molti casi zero euro ai creditori ad oggi riesce a stare sul mercato a condizioni migliori dell’Italia?
Voglio ricordare il post di qualche giorno fa in cui sottolineavo come l’Irlanda sia il paese con il più alto rapporto tra debiti pubblici e privati/Pil che supera il 400% contro il 240% dell’Italia.
Non che io voglia screditare l’Irlanda ci mancherebbe, ma solo sottolineare quanto il mercato prezzi il nostro Paese, che almeno fino ad oggi ha onorato i propri debiti e non ha chiesto aiuto a nessuno.
Ma le anomalie dell’Irlanda non sono da ricercare solo nello spread. Potremmo parlare delle tassazioni agevolate sulle società rispetto ai paesi come il Portogallo e l’Italia stessa, per capire quanto il mercato stia discriminando ingiustamente certe aree e premiandone altre. Non oso pensare a cosa sarebbe l’economia irlandese con la nostra tassazione.
Per questo tuttavia non ce la dobbiamo prendere con il mercato che fino a prova contraria ha sempre ragione, Tutto ciò è frutto delle contraddizioni che caratterizzano l’Unione europea.
Pertanto questa mattina occhi puntati sul Bund.