Il cammino dell’Italia per molti aspetti sembra percorrere la stessa strada della Grecia. Molti sostengono che il nostro Paese rispetto a quello ellenico viaggi con circa 18 mesi di ritardo e questo non rappresenta
un bel biglietto da visita agli occhi degli investitori.
Anche se osserviamo la fotografia della somma dei debiti pubblici e privati al 2010, la situazione appare identica. Ciò non comprende tuttavia l’enorme accelerazione del debito pubblico greco nel 2011, dovuta ad una netta contrazione del Pil, ma soprattutto ad una lenta attuazione delle misure necessarie a riequilibrare i conti.
Sempre dal grafico in questione possiamo osservare come l’Italia non sia fra i paesi più viziosi, in quanto secondo gli stessi parametri ci troviamo a competere con la Francia e l’Austria, mentre non siamo poi tanto distanti dalla Germania.
Viene pertanto da domandarsi del perché un paese come la Grecia, che nel 2010 presentava una situazione simile alla nostra, seguendo i parametri del grafico, tanto voluti da Tremonti oltre un anno fa, sia caduta nell’inferno in cui vive tuttora, mentre un’Irlanda, alle prese con il più alto rapporto debito globale/Pil, sia da pochi giorni ritornata sul mercato secondario.
E’ evidente come la causa principale di tutto questo sia da ricercare nella “fiducia del mercato”. Un atteggiamento bugiardo e furbesco come quello dimostrato dalla Grecia negli ultimi due anni, con l’aggiunta della falsificazione dei conti per entrare nell’Unione è stato il principale motivo del divorzio con il mercato, scatenando la corsa al rialzo dei tassi e il deflusso di liquidità dal sistema bancario interno.
La fiducia, una volta persa diventa quasi impossibile riconquistarla con scelte improvvisate, in particolar modo se le stesse si rivelano dei veri e propri bluff.
Questo grafico, che sono riuscito a prendere dal blog di Renato Brunetta, descrive in modo chiaro l’andamento dello spread ITA/GER a 10 anni, colorando esattamente le fasi cruciali che hanno causato le oscillazioni più significative.
E’ evidente come l’Italia, nonostante le manovre di Tremonti nell’estate 2011, stesse perdendo la fiducia del mercato.
Più che nei “bunga bunga” le cause di un venir meno della fiducia erano principalmente da ricercare nella “non ammissione” della crisi difronte all’evidenza.
Ricorderete infatti, come a novembre 2011 i ristoranti italiani fossero pieni di gente che non sapeva come poter spendere lo stipendio.
Questa situazione portò i nostri Titoli di Stato ad esprimere uno spread superiore ai 550 punti, nonostante i massicci interventi diretti della Bce.
La dimostrazione di come sia difficile riconquistare la fiducia del mercato è descritta nell’andamento successivo alla caduta del Governo Berlusconi, fino ad arrivare ai giorni nostri, in cui lo spread si trova ancora in una zona critica, compresa tra 420 e 470 punti. Se da una parte è vero che lo spread non sia calmierato dagli interventi della Bce è altrettanto corretto affermare che nel periodo gennaio-marzo 2012 il sistema bancario è stato inondato di liquidità al fine di permettere interventi indiretti sui Titoli di Stato a 3 anni, senza i risultati sperati.
Diciamo comunque che se la “non fiducia” sul sistema Italia era a novembre 2011 a quota 560 con qualche pressione della Bce, adesso ce la troviamo sotto di circa il 20%.
Personalmente ritengo che la discesa della “non fiducia” sia irrisoria, rispetto a quello che è stato fatto in soli 7 mesi.
Di tutto ciò non mi meraviglia di una virgola, visto che sappiamo, nella vita di tutti i giorni, quanto sia difficile e faticoso riconquistare la stima degli altri che ci circondano. Figuriamoci quando si parla di soldi!!!
Nonostante le arrabbiature che possiamo esserci presi, tra tasse, tagli e arie funebri di certi personaggi istituzionali, il Governo Monti è riuscito a fare quello che molti altri paesi (che oggi si gonfiano tanto il petto) non riuscirebbero a fare in 20 anni della loro storia. Pensiamo ad esempio a cosa hanno fatto Obama o Sarkosy negli anni del loro mandato.
Le misure più importanti fatte dal Governo in questi 7 mesi scarsi sono qui sotto riassunte:
- Rivoluzione del sistema pensionistico, che almeno ci garantirà un’equa distribuzione dei redditi di vecchiaia.
- Modifica dell’art.18 con l’obiettivo di agevolare coloro che attualmente si trovano fuori dal mondo del lavoro.
- Spending Review invece dei soliti tagli lineari che alimentano il circolo vizioso della crescita.
- Riduzione della pubblica amministrazione attraverso un taglio del 20% sui dirigenti pubblici e di un 10% dei dipendenti. Questo punto è tuttavia ancora da approvare.
Certo, per la serie che niente è perfetto, si poteva fare di più, ma francamente sfido chiunque a migliorare l’operato del Governo Monti tenendo presente le forse politiche in campo che lo sostengono.
Io lo chiamerei un vero e proprio “miracolo italiano”, comprendendo pienamente l’entusiasmo e la stima della cancelliera Merkel nei confronti del nostro Presidente del Consiglio”.
Questa mattina stavo leggendo un articolo di Economy 2050 sullo stato dei conti pubblici. Il tutto deve essere letto in chiave costruttiva, tenendo ben presente il ciclo economico attuale.
Ovviamente i numeri descritti non possono essere trascurati, in quanto un ulteriore peggioramento del quadro internazionale implicherebbe una revisione poco simpatica degli obiettivi programmati.
Nonostante la cura da cavallo del Governo Monti, e qui sta la differenza con la Grecia, gli italiani sembrano davvero rimboccarsi le maniche.
Personalmente conosco molta gente alle prese con problemi occupazionali, ma non per questo si reca in strada a lanciare sassi, bensì continua a inviare curriculum alla prima occasione, con il risultato di ottenere qualche impiego temporaneo. Che dire? Non è il massimo, ma l’arte di arrangiarsi ha sempre fatto dell’italiano un uomo capace di tirarsi fuori dalle situazioni più difficili. Questa è sempre stata la nostra forza.
Addirittura un non evento, tipo l’aver evitato l’aumento dell’Iva, ce lo fa sembrare come un premio al nostro impegno, per non parlare dello sconto sulla benzina del fine settimane, che almeno ci consente di risparmiare quei 20 euro al mese da spendere in altro modo.
Queste sembrano sciocchezze, ma vi assicuro che in termini di percezione influiscono positivamente sulla crescita del Paese. Credo che Monti avesse previsto anche questo, ossia il fattore psicologico.
Adesso l’Italia sembra entrata in una fase ben più virtuosa di altri paesi, se non fosse per la mancata fiducia sull’Eurozona. Una fiducia caratterizzata da inutili divisioni fra paesi che tirano l’acqua al proprio mulino, pur sapendo il significato delle conseguenze di una deflagrazione dell’Euro.
Questo clima, fortunatamente, sta deprimendo l’Euro stesso, rendendolo maggiormente competitivo nei confronti delle aree extra Ue.
Vorrei ricordare che una svalutazione competitiva è sempre stata esclusa dalla Bundesbank in passato. Se ciò accade significa che qualcosa è cambiato, in quanto forse è il male minore, per chi teme un contagio dei debiti pubblici. Non credete?
Una corretta gestione della fase attuale, pertanto dovrebbe consentire ai Paesi più virtuosi di cogliere al meglio l’opportunità di possedere una maggiore competitività, almeno sulla carta.
I cambi in passato hanno sempre colmato i gap strutturali. C’è da augurarsi quindi che continuino a farlo, confidando nelle capacità dell’Italia, di cogliere al meglio tale occasione.
Credo che Monti sia consapevole di quello che sta facendo, la politica in genere non so.
Mi fido di Monti e del sistema Italia.
Spero un domani che anche il mondo finanziario faccia altrettanto.
E chi non lo fa girare non è ottimista
A conforto di questa tesi ottimistica vorrei portare un dato: 31.000 imprese aperte in Italia. Non mi sembrano poche, 15.000 individuali e 16.000 società di più di una persona. <br />E le esportazioni ora che finalmente l'euro si sta indebolendo ci guadagnano.
Grazie per i tuoi dati, Claudia. Credo che se il Governo Monti riuscirà a terminare regolarmente il suo mandato avremo poco da invidiare agli altri Paesi dell'Unione. <br />Purtroppo le corporazioni sono un grosso ostacolo al miglioramento dell'Italia, ma sfido i partiti politici a dire la loro, visto ormai la faccia perduta agli occhi degli elettori.<br />Quello fatto in 7 mesi scarsi
Troppo ottimismo. La sfiducia verso l'Italia non si chiama ne Berlusconi ne Monti, ma debito pubblico. La parte gialla del grafico è unicamente merito di Draghi e del Ltro. Le manovre di Monti sono solo recessive e non serviranno a nulla se non si aggredisce il debito. Inoltre lo Stato centrale sta cercando di rastrellare euro per sostenere il debito nazionale, a scapito degli enti locali,
"…il Comune di Alessandria è già fallito ma nessuno ne parla. …"<br /><br />Ma come nessuno ne parla! Lo sanno anche i sassi che il Comune di Alessandria è fallito, sull'web sono a caccia solo di questo tipo di notizie per poter seminare il panico, ma meno male che esistono blogger equilibrati come Borsadocchiaperti e BimboAlieno. <br /><br /><br />Invece "…Ho fiducia
Anche la California è fallita, ma nessuno ne parla, con la differenza che il suo Pil è fra i primi dieci nel Mondo. <br /><br />Ho fiducia nella forza e nel buon senso degli italiani, ma soprattutto nelle loro capacità. Un pò meno nelle corporazioni e nei partiti. <br /><br />Diamo atto che quello che ha fatto questo Governo, quelli passati non sono stati in grado di farlo in 40 anni. <br /><br /
Grazie Claudia. Il fatto che io sia ottimista conta poco, mentre mi rincuora che lo sia Bimbo Alieno che è assai più documentato e dentro l'argomento più di me. <br />Personalmente cerco di leggere al meglio i flussi di mercato, sul quale credo di avere un minimo di preparazione adeguata. <br />Posso dire che vi sono molti che sperano nel fallimento dell'Italia, per poter dire un giorno: